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Lempertz. Report delle attività 2021

Georges de La Tour, A Girl Blowing on a Brazier (La Fillette au braisier)
Georges de La Tour, A Girl Blowing on a Brazier (La Fillette au braisier)
Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Lempertz.

Qual è stato il fatturato 2021?

Il fatturato complessivo è stato di €50.5 milioni.

C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?

Senza dubbio un incremento: in entrambi gli anni abbiamo superato i 50 milioni di euro. 2020 e 2021 sono stati gli anni migliori della storia di Lempertz!

Quali sono stati i top lot?

  • Georges de La Tour, Fillette au braisier, €4.340.000. L’opera è risultata il più costoso dipinto antico passato all´incanto in Germania.
  • Yves KleinSculpture éponge bleue sans titre, €1.220.000.
  • Collezione Bernard de Leye, Ornamento per il lavabo in argento per il marchese e la marchesa di Montmelas, €1.100.000.
Yves Klein, Sculpture éponge bleue sans titre, (SE 328)
Yves Klein, Sculpture éponge bleue sans titre

C’è un dipartimento in particolare che ha vissuto una crescita significativa?

Le aste sono state solide per tutti i dipartimenti: l’arte contemporanea sta vivendo un trend molto positivo, ma è notevole la ripresa dell’arte antica e degli old masters. Inoltre, abbiamo avuto ottimo riscontro per le aste “single owner” (tra le altre, all´incanto le collezioni di H. e I. Bischoff e Bernard de Leye).

Come si è divisa la vostra casa d’aste, in questi due anni, tra fisico e digitale? Quali strumenti state impiegando per sopperire alla situazione in essere?

Le case d’asta hanno iniziato da tempo il loro percorso verso la digitalizzazione: le aste vengono presentate, e si possono seguire online da tempo. È stato un processo necessario cominciato prima della pandemia. Lempertz é stata una pioniera in questo, e chi ha iniziato prima si è trovato meglio equipaggiato per affrontare le attuali sfide.

Negli ultimi due anni abbiamo creato tour virtuali per ogni singola asta: grazie alla prototipazione in 3D, abbiamo ricreato gli spazi di esposizione. La visione dal vero di un’opera d’arte è un elemento difficilmente sostituibile, ma abbiamo fatto il massimo per creare un’esperienza immersiva. Questa tecnologia sarà importantissima per raggiungere clienti di tutto il mondo.

Quali sono le prospettive per il 2022?

Abbiamo alcuni progetti ma sono strettamente confidenziali. Possiamo però dire che ad oggi siamo la maggiore e più antica casa d’aste tedesca. Il prossimo traguardo è collocarci tra le top ten europee. In questa prospettiva di sviluppo l’Italia ci sta regalando molte soddisfazioni. Nell’ultimo anno abbiamo raddoppiato il team degli uffici di Milano e le ultime tornate hanno registrato ottimi risultati per opere di ambito italiano, parallelamente a un incremento della partecipazione dall´Italia.

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