I nodi, alla fine, vengono al pettine. “For the Love of God” di Damien Hirst non è mai stato venduto
Damien Hirst e la galleria White Cube avevano assicurato di aver venduto il teschio tempestato da circa 8.600 diamanti e dal valore di $ 100 milioni, nel 2007. Ma in realtà è ancora di loro proprietà ed è rimasto per 15 anni in un deposito di Hatton Garden, il quartiere delle gioiellerie di Londra.
Hirst ha recentemente ammesso che “For the Love of God” non è mai stato venduto. Nel 2007 aveva affermato di averlo venduto a un gruppo di investitori anonimi. Ma qualche giorno fa in un lungo articolo di Scott Reyburn sul New York Times (“Damien Hirst and the Art of the Deal“) per la sua prima mostra a New York da quattro anni, il bad boy inglese ha “confessato” l’inganno.
I dubbi sulla vendita, tra gli addetti ai lavori, c’erano sempre stati. Sia per la mancanza di prove concrete sulla vendita sia per le incongruenze nella storia raccontata da Hirst. Quando il lavoro era stato svelato nel 2006, aveva affermato di aver finanziato lui stesso tutti gli 8 milioni di sterline (16 milioni di dollari) per creare il teschio. Successivamente la cifra era salita a 15 milioni di sterline (30 milioni di dollari).
Forti erano stati anche i dubbi sulla veridicità delle cifre rivelate: gioiellieri professionisti e non solo si erano chiesti come il teschio potesse essere costato 15 milioni di sterline.
Per al cronaca, nel 2007 il mercato di Hirst stava esplodendo. La ormai storica asta organizzata direttamente tramite Sotheby’s per oltre 200 milioni di dollari era stata l’anno successivo. Ma le sue vendite all’asta non si sono mai più avvicinate a quelle vette. Nel 2021 il suo lavoro all’asta ha generato “solo” $ 24 milioni, secondo Artprice.