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La poesia pensante della natura. L’orizzonte di Alberonero per Platea, a Lodi

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Penso Pianura_Alberonero_ph Roberto Conte
Una programmazione intensa e ambiziosa caratterizza la nuova stagione di Platea | Palazzo Galeano a Lodi. Composto da sette esposizioni, il calendario 2022 include le personali di Alberonero “Penso Pianura”, Luca Trevisani e Fabio Roncato. Fino al 26 marzo Alberonero prende quindi possesso degli spazi di Platea con un’installazione site-specific dal titolo “Penso Pianura” che fonde elementi naturali a un paesaggio immaginario artificiale.

La programmazione così concepita da Platea si fonda su alcune tematiche portanti che proseguono con coerenza la ricerca avviata con la prima stagione espositiva: l’attenzione alla dimensione naturale come luogo di riflessione identitaria ma anche come materia generatrice di segni, la filosofia, l’indagine sulle forme di coabitazione tra gli esseri viventi e i modi di vivere, le relazioni tra natura/cultura/artificio.

L’opera di Alberonero per Platea si pone come la restituzione visiva di una riflessione più ampia sul luogo in cui ciascun essere umano vive e cresce, la percezione di un confine immaginato dove la pianura prende forma attraverso elementi specifici della campagna. L’orizzonte si traccia attraverso il colore – una fonte inesauribile di ricerca e sperimentazione per l’artista – che divide in due lo spazio facendosi paesaggio sempre in divenire. La linea è rappresentata dal tralcio di vite che idealmente include l’osservatore: le persone sono come i rami che si espandono oltre lo spazio espositivo.

Penso Pianura_Alberonero_ph Roberto Conte
Penso Pianura_Alberonero_ph Roberto Conte

Respiro e riposo in pianura. Sono nato, cresciuto, mi sono ammalato, ho imparato, ho amato e sono morto in pianura. Il mio corpo calpesta la pianura. La mia pianura è il mio corpo, nel mio sangue esiste pianura. Quando guardo l’orizzonte penso spesso alla pianura. Guardo una collina e sottraggo una pianura. Accolgo paesaggi ma torno alla pianura. La pianura è per me la più sintetica separazione tra terra e cielo. La linea è pianura. Il meno è pianura. Amo la pianura perché spoglia mi accoglie. Quando divento luogo mi sento pianura. La pianura è la mancanza delle cose e delle case. La pianura è la mia culla dove mi rigiro per sentirmi al mio posto. Non vedere l’orizzonte somiglia al ritrovarmi in pianura. Passeggio in pianura e sento la sua umidità nelle mie ossa. Desidero perdermi in pianura.

Penso Pianura_Alberonero_ph Roberto Conte

Vorrei le ginocchia come sassi di pianura. La mia testa piatta come orizzonte di pianura. La mia schiena è orizzontale perché sono più pianura. I piedi che si espandono a essere pianura. La bocca è già pianura. Guardo con pupille piatte di pianura. La mia faccia è una linea che insegue la pianura. Corro sugli argini della mia pianura. Mi sposto ma dove vado incontro la pianura. La mia percezione è pianura. I miei pensieri sono pianura. Gli amori pianura. Quando esploro puzzo di pianura. La mia terra è pianura. Voglio stare nudo in pianura. La nebbia è la mia coperta quando in piedi guardo pianura. Sento sempre necessità di mangiare pianura. Sto pianura guardo pianura voglio pianura. Se pianura sono alla pianura tendo in pianura torno. Penso piano come la pianura” – Alberonero

Penso Pianura_Alberonero_ph Roberto Conte

Con il proseguo di questa avventura, Platea | Palazzo Galeano si propone di dare impulso a un nuovo ecosistema relazionale in città, basato sulla condivisione di valori culturali ed estetici, invitando il pubblico e la cittadinanza alla partecipazione attraverso formule diverse di mecenatismo, al fine di rafforzare il senso di comunità e responsabilità civile.

Alberonero

Alberonero è designer, pittore, scultore e talvolta contadino.

Nasce a Lodi (IT) nel 1991, a quindici anni scrive poesie e sperimenta la pittura in relazione allo spazio fisico attraverso i graffiti, giocando con lettere, forme e colori. Nel 2013 si laurea in Design di Interni al Politecnico di Milano dove fonde la teoria con l’esperienza e sviluppa un approccio trasversale alla creazione capace di connettere pensieri con discipline fra loro differenti. Dal 2012 studia la percezione del colore e ricerca un codice che possa ridurre al minimo il linguaggio visivo. Per sei anni, nello spazio pubblico, dipinge solo sequenze di cromie ordinate attraverso una griglia geometrica, strumento di indagine del rapporto tra matematica, poetica e sensazione. Dal 2017 l’interesse dell’artista muove verso la materia e la costruzione di dispositivi composti di materiali poveri legati al mondo dell’edilizia e dell’agricoltura come cemento, ferro, legno, reti agricole, ma anche tessuti, gesso e vetro, chiamati raccontare un mondo super-naturale. La pratica della costruzione trova forma nella natura, in installazioni nate dall’ascolto sensibile del sito di azione, dalla volontà di “essere luogo”, di annullare il confine tra il sé e il fuori e di partecipare allo spazio in senso poetico.

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Associazione Platea | Palazzo Galeano

Platea | Palazzo Galeano è un’associazione culturale nata a Lodi nel 2020 con lo scopo di promuovere l’arte in tutte le sue forme sul territorio locale con una prospettiva internazionale, sviluppando forme inedite di mecenatismo rivolte ai giovani talenti creativi che prevedono il coinvolgimento di artisti affermati e gallerie d’arte di primaria importanza.

I soci fondatori sono un gruppo di amici appassionati di arte contemporanea e architettura e amanti della propria città: Claudia Ferrari, Laura Ferrari, Carlo Orsini, Luca Bucci, Lorenzo Bucci, Gianluigi Corsi.

L’attività dell’associazione prevede la presentazione di progetti d’arte e cultura contemporanea presso lo spazio espositivo ricavato nella facciata di Palazzo Galeano, nel centro storico di Lodi: Platea. Una vetrina sempre illuminata, visibile di giorno come di notte, inaccessibile dall’esterno.

Platea deve il suo nome – che contiene un preciso intento programmatico – a una generosa concessione dell’artista Marcello Maloberti, lodigiano di nascita, che, nel fare dono all’Associazione di quello che avrebbe dovuto essere il titolo di una sua nuova performance, ha detto: “Platea è l’omaggio alla città. Il nome dello spazio sottolinea l’importanza del pubblico, disposto in una grande ‘platea’, che poi è la città di Lodi, ma anche, citando Harald Szeemann, la ‘platea’ dell’umanità. E per me, il pubblico è il mio corpo.”

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