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Architettura, arte, potere. L’ascesa politica e sociale dei Farnese in mostra a Parma

Ritratto del cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III (1510 ca.) - Raffaello, Museo di Capodimonte (Napoli)
Ritratto del cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III (1510 ca.) – Raffaello, Museo di Capodimonte (Napoli)
I Farnese. Architettura, Arte, Potere racconta le modalità attraverso cui la famiglia si imposta a Parma e Piacenza. Un racconto visivo che unisce arte e architettura per approfondire una dinamica prima di tutto politica e sociale. Dal 18 marzo al 31 luglio 2022 al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma.

La nascita di un ducato – e di un duca – attraverso l’arte. La quale, ovviamente, mai sarebbe potuta generarsi senza il supporto degli aristocratici che, anche grazie ad essa, sono riusciti a imporsi. Non a caso nel 1545, quando papa Paolo III creò il Ducato di Parma e Piacenza con a capo il figlio Pier Luigi, lo status aristocratico dei Farnese era ancora tutto da legittimare. Una delle modalità che trovarono fu il sostegno imponente al mondo delle arti. Mecenatismo che li portò ad assemblare la collezione Farnese, una delle più importanti e ricche d’Europa. Parte di essa, insieme alla vicenda politica e artistica dei Farnese, è in mostra dal 18 marzo al Complesso Monumentale della Pilotta.

A cura di Simone Verde con Bruno Adorni, Carla Campanini, Carlo Mambriani, Maria Cristina Quagliotti, Pietro Zanlari, I Farnese. Architettura, Arte, Potere presenta oltre 300 opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private italiane ed europee – oltre che dalla prestigiosa raccolta parmense – all’interno degli ambienti più spettacolari del Complesso Monumentale che proprio ai Farnese deve la sua esistenza. La mostra rappresenta una doppia novità: trattare i temi del collezionismo rinascimentale con gli strumenti della storia globale e includere nel mecenatismo della famiglia le grandi fabbriche architettoniche.

Ma partiamo dalla pittura. Venti i dipinti – che trovano il vertice nei capolavori di Raffaello, Tiziano, Annibale Carracci, El Greco e Parmigianino – provenienti in buona parte dal Museo di Capodimonte. Esposti insieme paiono rievocare la storica Galleria Farnesiana, dove erano esposte le cento opere più significative della collezione di famiglia.

Sempre da Capodimonte arriveranno 80 oggetti preziosi che – insieme alla celebre Tazza Farnese del Museo Archeologico di Napoli, alle monete e alle medaglie della Pilotta e a pezzi selezionati della Collezione Gonzaga di Guastalla (poi confluiti nelle raccolte Farnese) – consentono di ricostruire una sorta di Wunderkammer rinascimentale.

Documenti, oggetti rare e opere d’arte fungono da strumento di lettura eccezionale per raccontare le imprese architettoniche della famiglia, tra cui i Voltoni del Guazzatoio, il Museo Archeologico, la Biblioteca Palatina, l Teatro Farnese e la Galleria Nazionale. Progetti e modelli architettonici, elaborazioni grafiche e video ricostruiranno il valore ingegneristico, sociale e artistico di un impegno eterogeneo e fondamentale per lo sviluppo di Parma e non solo.

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