Sabato 5 febbraio 2022, per un solo giorno, lo scalone d’onore dell’Università cattolica del Sacro cuore di Milano accoglierà Athanor dell’artista siciliano Giuseppe Patanè (Mascali, CT).
L’opera, ispirata alle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, è stata realizzata in occasione delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte del Sommo poeta. Alle ore 11.00, si terrà un’introduzione al dipinto che ne illustrerà genesi, cifra stilistica, valore espressivo. Saranno presenti l’autore e il direttore della sede di Milano dell’Università Cattolica Mario Gatti.
L’esposizione, gratuita e con accesso consentito nel rispetto della normativa sanitaria vigente, sarà aperta al pubblico fino alle ore 17.00.
Athanor, il cui nome evoca il forno alchemico dove si alimenta un fuoco, elemento vivificatore e purificatore che eleva tutte le cose a un livello maggiore di perfezione ed è in grado di bruciare tutte le impurità, lancia un messaggio di redenzione e di rinascita, non solo artistica e culturale, quanto morale ed etica.
Il lavoro, alto circa 6 metri, segue uno sviluppo verticale, suddiviso in tre pannelli sovrapposti, e si presenta come una composizione monumentale nella quale prevale la tensione plastica delle figure. Patanè riassume il viaggio dantesco, condensandolo in un’unica realtà immaginifica, che si trasforma in un viaggio interiore, dall’oscurità alla luce.
Nel registro inferiore, l’artista illustra il dramma dei peccatori della quinta bolgia dantesca, quella cioè composta da un lago di pece bollente nel quale sono immersi i barattieri, coloro che trassero profitti illeciti dalle loro cariche pubbliche. Una rappresentazione drammatica ricreata attraverso rapidi scorci fisionomici, volti lividi, demoniaci, sfigurati dallo strazio.
Nel pannello intermedio, spicca la figura ispirata a quella del demone Graffiacane, che Dante incontra nel XXII canto dell’Inferno, che con il suo raffio estrae dalla pece bollente il corpo di Ciampolo di Navarra, il tutto avvolto dallo sguardo ammaliante di Beatrice, il cui volto luminoso si fonde col calore che proviene dalla bolgia infernale e che fa da tramite verso il Paradiso.
L’opera di Giuseppe Patanè si conclude con un crescendo di grande intensità, il cui apice è rappresentato dalla figura della Vergine Maria, in abito bianco e manto azzurro, che riprende il filo della narrazione stemperando, nella luce della redenzione, le pene purgatoriali del Poeta che, liberato dall’angelo, ascende al vero regno dei destinati alla salvezza dove, purificato, sta per congiungersi con Dio.
L’esposizione è un’ulteriore tappa di un percorso che ha toccato varie città italiane, da Parma a Ravenna, da Ferrara a Venezia, Noto, ad Acireale.
Introduzione all’opera:
SABATO 5 FEBBRAIO, ORE 11.00
Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli 1)
Intervengono:
Mario Gatti, direttore della sede di Milano dell’Università Cattolica
Giuseppe Patanè