Dagli anni della fondazione alle novità di quest’anno, dalle figure chiave per la sua evoluzione alle tradizioni che si ripetono puntuali. Un racconto dalle strade di Nizza nei giorni del Carnevale.
Durante il Carnevale i limiti dell’ordine sociale vengono superati e sovvertiti. Una temporanea sregolatezza è concessa alle pulsioni istintive di ogni individuo. Vige, per questo breve periodo dell’anno, la libertà di travestirsi e dissacrare, ideale eredità pagana di due feste annuali che in Grecia e a Roma avevano caratteri molto simili. Le Antesterie, antiche feste in onore di Dioniso, il dio del vino e dell’ebbrezza, si celebravano in Grecia tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Era il periodo in cui si aprivano le botti e si beveva il vino nuovo.
Il nucleo festoso delle Antesterie lo si ritrova anche nei Saturnalia romani. Durante la settimana di festa gli schiavi diventavano uomini liberi, sedevano a tavola con i padroni e potevano esprimere qualsiasi parere senza la minaccia di essere puniti. Per una volta all’anno (Semel in anno licet insanire) poteva trionfare la licenza e l’allegria, sentimenti generalmente repressi, coniugando l’osservanza religiosa con i riti di propiziazione e di fertilità. In epoca moderna la tradizione viene perpetrata in tutto il mondo grazie ai famosi Carnevali di Rio, in Italia quelli di Venezia e Viareggio, in Francia il Carnevale di Nizza.
Il Carnevale di Nizza
Le prime notizie sul Carnevale di Nizza, il più importante di Francia e fra i più celebri ed antichi del mondo, risalgono al 1294 quando il Conte di Provenza Carlo II d’Angiò, di passaggio nella città della Costa Azzurra, raccontò di avervi trascorso i giorni allegri del Carnevale. Fino al ‘700 si festeggiava con balli in maschera e sfrenate “farandole” nelle strade dell’attuale vieille ville, ma gli eccessi erano tempestivamente controllati dagli Abati dei Folli, inviati dal clero per vigilare sull’allegria popolare. Durante la Rivoluzione Francese e il Primo Impero le feste subirono una brusca interruzione: Nel 1830 l’organizzazione di un primo corteo in onore di Carlo Felice e Maria Cristina, sovrani del Regno di Sardegna, lasciò presagire il ritorno dell’antica festa. Nel 1873 Andriot Saetone fondò il primo Comitato delle feste incaricato di organizzare una sfilata di carri.
In realtà, personaggi centrali per lo sviluppo del Carnevale moderno furono due celebrati artisti: Alexis Mossa e suo figlio Gustave-Adolphe. Idearono carri allegorici, stravaganti defilés e scenografie dando volto a una festa a cui altri artisti dopo di loro, Damien Lanfranchi e Jean Damiano, hanno apportato il loro contributo.
Fu Alexis Mossa a creare il primo carro del Carnevale di Sua Maestà nel 1882, a cui l’anno dopo aggiungerà quello di Madame Carnaval. Il figlio Gustave-Adolphe, noto per le sue opere di matrice simbolista e Art nouveau, drammaturgo e scenografo, aggiunse il tocco fantastico e grottesco che ha conferito le sue lettere di nobiltà all’arte carnevalesca della Capitale della Costa Azzurra (una retrospettiva-omaggio ai molteplici talenti dell’artista è stata appena inaugurata al Museo des Beaux Arts Jules Chéret).
Dopo le interruzioni legate alle due Guerre Mondiali, alla Guerra del Golfo e al Covid l’anno passato, nel 2022 ritorna la platea di appassionati per ammirare le spettacolari decorazioni dei Carri e le Battaglie dei fiori. L’edizione di quest’anno, la 137esima, festeggia il Re degli animali (11-27 febbraio). Grande festa di apertura con l’arrivo del Re e della Regina di Carnevale in Piazza Massena, Carri allegorici e di animazione accompagnati dalle grosse tetes, 1000 musicisti ed artisti di strada sfileranno nella Piazza dove si concentra la Festa, mentre i carri fioriti inonderanno di fiori la Promenade des Anglais. Illustratori, caricaturisti, disegnatori francesi e stranieri sono stati selezionati per realizzare i disegni che sono serviti da modello ai maestri carnevalieri addetti alla realizzazione dei Carri. Novità di quest’anno, oltre alla stretta osservanza delle norme Anti Covid, la creazione del Villaggio di Carnevale.
Ma come ci si prepara alla lunga festa che per due settimane invade tutta la città? Ogni Carnevale è una produzione originale: La “Casa di Carnevale” diviene per qualche mese una specie di antro magico dove la tradizione delle famiglie dei “carnevalieri” si incontra con le novità apportate dalla dissacrante penna degli artisti. Si comincia a lavorare già a fine settembre dell’anno prima. Quando arrivano le proposte sul tema si fa una scelta tirando a sorte e a inizio ottobre comincia la costruzione dei carri, che si articola in varie fasi. Prima si concepisce l’ossatura in ferro e le articolazioni idrauliche motorizzate, si procede poi alla creazione di busti e teste da scolpire, in resina o poliestere; il terzo tempo è quello del maquillage fatto con tonnellate di pittura; infine entra in pista un’armata di couturiers con km di satin e velluti che abbigliano i manichini e danno il tocco finale.
Si avvera così ogni anno il miracolo della grande festa: da una parte il grottesco e le caricature dei Carri carnevaleschi, dall’altra la grazia e la raffinatezza delle Battaglie dei fiori. Ingredienti indispensabili delle famose “Battaglie” sono charme, bellezza ed eleganza. Fu Alphonse Karr, scrittore francese di origine tedesca, a proporre un Corso di carri fioriti che allietasse i ricchi hivernantes della Riviera. Oggi piccole vetture dai colori vivaci si tirano dietro grandi carri addobbati con splendide composizioni floreali. Fantastico il favoloso vascello music machine, ibrido tra un carro e una truppa di arte di strada con acrobati e maestro d’orchestra, un piccolo mondo musicale e poi fiori, tanti. Un’esplosione di mimose, tulipani, rose, gerbere, gigli. Il cielo si copre di meduse e serpenti gonfiabili mentre la musica impazza a tutto volume, dal rock di Elvis Presley a Lets twist again, operazione nostalgia e musica elettronica. Dopo il primo giro arriva l’ora del desabillage dei carri: signorine e giovanotti di spettacolare bellezza lanciano tutti i fiori a disposizione agli spettatori che li raccolgono al volo.
La festa si conclude il 27 febbraio con l’ultima Parade. Grandi fuochi d’artificio e la fine dell’effimero regno tra le fiamme purificatrici, con l’auspicio, mai così attuale e sentito, che si portino via tutti i mali del mondo.