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PRIMAFASE collective. Una ricerca che “nasce dall’archivio e all’archivio ritorna”

PRIMAFASE collective
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Questo articolo è frutto dell’operato degli studenti del Laboratorio di scrittura, iscritti al Master Post Laurea “Management della Cultura e dei Beni Artistici” di Rcs Academy”, tenuto tra dicembre 2021 e gennaio 2022 da Luca Zuccala, vicedirettore della nostra testata. La collaborazione tra ArtsLife e Rcs Academy ha dato la possibilità agli studenti partecipanti al Master, dopo le lezioni di introduzione, pianificazione e revisione dei contenuti proposti, di pubblicare il proprio elaborato sulla nostra piattaforma.

Un tetto, ricostruito all’interno dello Spazio Gamma di Milano, diventa palcoscenico in cui dieci artisti mettono in scena le problematicità del nostro presente attraverso diversi media, dalla performance alla scultura, passando anche per il suono e l’installazione. Un’operazione che nasce dalle ricerche del collettivo artistico-curatoriale PRIMAFASE, formato da Arnold Braho (Elbasan, Albania, 1993), Camilla Di Pasquale (Cava de’ Tirreni, Salerno, 1995), Cecilia Di Bonaventura (Fermo, 1996) e Giordano Cruciani (Popoli, Pescara, 1995).

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L’approccio context-specific del collettivo, con un’attenzione verso il territorio, inteso come insieme delle relazioni tra insediamento umano e ambiente, parte dal materiale d’archivio. Quello che viene ricostruito presso lo Spazio Gamma è il tetto del Beccaria, Istituto penale per i minori di Milano, soprannominato “settimo raggio” per la sua vicinanza al carcere di San Vittore con i suoi sei raggi di sorveglianza.

Lo spazio, sito in via Pastrengo al civico n. 7, un tempo era la sede dell’omonimo Cinema, inaugurato nel 1918 circa, di cui se ne perdono le tracce intorno al 1930. Un locale di piccole dimensioni, che utilizzava i consueti manifesti tipografici degli anni Venti. Sabato 3 e domenica 4 luglio 1920, viene proiettato al Pastrengo il film poliziesco di Luigi Mele “Lotta nell’aria”. Nel 1969 sulla copertina della Domenica del Corriere compaiono dei detenuti in rivolta. Come corpi sospesi nell’aria, sopra i tetti di San Vittore, i detenutisi ribellano invocando “codice e riforma”. Intanto, i ragazzi dell’istituto di rieducazione Beccaria, sito davanti al carcere, erano incollati alle sbarre delle finestre. Un ragazzo urlava: «noi siamo il settimo raggio!». Gli altri sei sono la stella di San Vittore.

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La lotta nell’aria si concretizza su quel tetto, come un’azione performativa in una condizione di complicità resa necessaria da una esigenza comune. Partendo dalla storia delle rivolte passate attraverso gli occhi dei ragazzi del Beccaria, con la mostra «SETTIMORAGGIO» il collettivo PRIMAFASE,vuole dare vita ad una rivolta su un nuovo tetto; uno spazio di occupazione aperto, che diventa un’arena in cui gli eventisi susseguono come le fasi di una protesta, alimentata dalla partecipazione eil confronto diretto con gli spettatori, creandostraordinari momenti di collettività.

Una mostra durata tre mesi, dal 7 ottobre all’11 dicembre 2021, durante i quali, giovani artisti della scena contemporanea italiana, suddivisi all’interno di una cronaca in quattro atti, sono intervenuti sul «SETTIMORAGGIO».

I ATTO Francesco Pozzato, Giulia Terminio
II ATTO Matteo Messina, Jacopo Martinotti
III ATTO Viola Morini + Eva Vallania, Giuseppe Di Liberto
IV ATTO Ivan Bedeschi + Elsa Finardi, Pietro Vitali

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A conclusione, il 15 gennaio 2022 è stato presentato il catalogo, curato da PRIMAFASE, con la raccolta delle opere e parte del materiale d’archivio esposti in mostra. Il giovane collettivo, formatosi durate il periodo universitario, esce dall’aula e si proietta sul territorio, proponendo metodi alternativi di aggregazione attraverso la pratica artistica e curatoriale.

«FRAGATENE» è il loro primo progetto. Una serata di installazioni, performance e musica, realizzata il 22 settembre 2019 presso Terzo Spazio, nella città di Como. Una riflessione sull’evoluzione temporanea dei comportamenti della comunità in risposta ai fenomeni di straripamentodelle acque del fiume Lario, con un cambio di paradigma nella concezione dell’elemento ingegneristico della paratia, utile per la difesa contro le esondazioni.

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Punto cardine è l’Archivio: memoria, identità e storia di un territorio. L’aspetto editoriale è presente in tutta l’evoluzione dei loro progetti, dalla ricerca iniziale, alla presenza di materiali d’archivio che diventano racconto e accompagnamento per lo spettatore durante la mostra, fino alla redazione del catalogo, che permette di costruire una nuova memoria.

È così che la ricerca “nasce dall’archivio e nell’archivio ritorna”.

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