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Partire da sè guardandosi. Un nuovo libro racconta Corrado Levi attraverso il tema privilegiato del corpo

Corrado Levi, W Carol, 2017, acrilico su tela / acrylic on canvas. 60×80 cm

È fresco di stampa il nuovo volume dedicato a Corrado Levi, figura di intellettuale a tutto tondo, perché non solo artista e architetto, ma poeta, scrittore, violoncellista, collezionista e curatore.

Possono sembrare non abbastanza le oltre duecento pagine del nuovo libro Corrado Levi. Corpi, edito da Electa e frutto della brillante intuizione di Monica Bottani – fondatrice e direttrice della galleria milanese Ribot – vicina all’artista ormai da qualche anno. Eppure, non ne basterebbero nemmeno mille per raccontare la vita e la carriera artistica di un maestro transdisciplinare come Corrado Levi. In Corrado Levi. Corpi gli autori Luca Massimo Barbero, Beppe Finessi, Maria Villa e Damiano Gullì raccontano un uomo sensibile e radicato nel presente e che ha saputo toccare tutti i tasti della cultura.

La copertina, con la scritta Levi prodotta dalle sue stesse impronte digitali, introduce al tema del corpo, chiave di lettura privilegiata per comprendere la poetica di Levi, dai primi lavori degli anni Quaranta, fino alle grandi tele degli anni Ottanta o alle installazioni e alle performance più recenti. Come suggerito da Beppe Finessi i corpi in Levi sono come sogni, desideri, sono i corpi della grande storia dell’arte, da Pontormo a Casorati. Sono i corpi che ha rappresentato e ritratto su tela e in installazioni, ma sono anche i corpi degli abitanti, primi veri committenti per un architetto come Levi.

La lettura del libro è pensata come un film, una grande sequenza di parole, contribuiti critici e immagini, che mostrano molti lavori inediti che la personalità riservata di Levi ha mantenuto segreti fino a oggi, come le opere di pittura giovanili degli anni Quaranta e Cinquanta, gelosamente conservate dall’artista. Sono 150 le opere attraverso le quali il libro traccia la storia di un maestro della cultura italiana come Levi, deciso a lavorare tra tante discipline, usando metodi differenti, seppur ricorrenti, come il garbo, la misura, l’appartenenza, le metafore, fino alle azioni dei corpi.

«E io lo chiamo Cangiante, torinese, occhi di porcellana, abbigliamento jeans con tocchi punk, mitemente fanatico, misantropo, socievole, collezionista, docente di architettura, sodale complice degli artisti più significativi degli ultimi cinquant’anni. Si chiama Corrado Levi». Così scriveva di lui l’amica Lea Vergine. E se è vero che, come diceva Alessandro Mendini, Levi lo trovi sempre dove non ti aspetti, e quando lo cerchi in un luogo è già andato altrove, è certo che nella nuova pubblicazione Electa, il lettore possa ritrovare un Corrado Levi inedito, da cui imparare a partire da sé guardandosi.

Corrado Levi, Serie Autunno, 1982, acrilico su tela , acrylic on canvas. 210×250 cm

Informazioni

Corrado Levi. Corpi – Electa
224 pagine

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