Gli studiosi del Kunsthistorisches Museum di Vienna ora ne sono convinti. Un’opera del museo, una rappresentazione di Cristo con il globo, risalente al 1520-30 circa, è stata realizzata da Tiziano.
Gli esperti hanno passato diversi anni a esaminare attentamente il dipinto, che in precedenza era stato attribuito alla bottega dell’artista. Ora l’opera viene ironicamente chiamata il Salvator Mundi viennese, in riferimento alla controversa tavola di Leonardo da Vinci che raffigura la stessa scena.
Già sede della seconda più grande collezione al mondo di Tiziano, seconda solo il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum ha posto l’attenzione sul Cristo con il globo nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca nel suo patrimonio tizianesco, in cui ha sottoposto ogni opera dell’artista a X -raggi e imaging a infrarossi.
Tiziano ha dato la sua interpretazione personale al tradizionale soggetto del Salvator Mundi, che in genere mostra Cristo che alza una mano in un gesto di benedizione. Tiziano include un’iscrizione ebraica sulla tunica di Gesù, la quale fa riferimento alla Cabala, suggerendo che l’opera sia stata commissionata da un mecenate cristiano con tendenze ebraiche. É proprio tale personalizzazione a rendere più probabile che l’opera sia stata realizzata dal pittore rinascimentale.
Ma ciò che più di tutto ha indotto gli esperti a rivedere la paternità dell’opera sono state le radiografie. Le analisi hanno infatti rivelato una pittura sottostante il dipinto raffigurante la Vergine e il Bambino. Un’immagine molto simile ai primi lavori di Tiziano raffiguranti lo stesso soggetto. La scoperta suggerisce inoltre che Cristo con il globo potrebbe essere degli anni 1520, piuttosto che del 1530 come datato in precedenza.
Sebbene il dipinto si presenti in un buono stato di conservazione (sicuramente migliore del Salvator Mundi di Leonardo), il quadro necessita in ogni caso di una conservazione significativa.
Parte del dipinto è stato infatti ritoccato nel corso degli anni; alcuni dei colori si sono scuriti con l’età; a superficie è stata appiattita e danneggiata dalla pressatura durante i precedenti lavori di conservazione; e i raggi X mostrano anche aree (il naso e i capelli) dove la vernice è venuta via.
La speranza è che un accurato restauro, per cui il Museo sta raccogliendo fondi, confermi una volta per tutte la nuova attribuzione a Tiziano.