Dopo le chitarre, Richard Gere vende in asta la sua collezione di fotografie. Da Christie’s, online
Nell’ottobre del 2011 l’attore Richard Gere aveva venduto la sua collezione di chitarre da Christie’s per USD 936,437. Ora ha scelto nuovamente la maison di Pinault per vendere la sua collezione di fotografie con un’asta online che si terrà dal 23 marzo al 7 aprile 2022. Siamo abituati a vederlo davanti all’obiettivo, soggetto delle fotografie di moda e sulle riviste patinate. In questa occasione invece veste i panni dell’amatore e del collezionista.
I lotti sono 156 e abbracciano l’intera storia della fotografia, con opere che spaziano dai maestri del 19° secolo come il francese Gustave Le Gray e l’americano Carleton Watkins che nei loro lavori cercavano di imitare i dipinti, toccando l’arte dei giganti dell’inizio del 20° secolo Edward Weston, Tina Modotti e Alfred Stieglitz. La carrellata di lavori arriva fino alle icone contemporanee Richard Avedon, Diane Arbus, Irving Penn, Sally Mann, Robert Mapplethorpe ed Herb Ritt. Molte delle opere sono acquisite direttamente dagli artisti, con alcuni dei quali la star di Hollywood ha avuto un rapporto d’amicizia, come con Ritt. La stima si aggira sui 2 milioni di dollari.
«Queste fotografie sono arrivate nella mia vita perché provavo qualcosa per loro- ha raccontato Richard Gere – Hanno una vera anima, umanità, generosità, non importa quale sia la tecnica. Essendo un attore, il mio strumento principale sono le emozioni. Quindi penso che la maggior parte delle fotografie che mi suscitano una reazione, hanno una storia da raccontare o una vibrazione di mistero».
«Alla fine degli anni ’70 l’interesse di Gere per la fotografia si rafforza grazie alla sua amicizia con il fotografo di moda Herb Ritts, che lo ispira ad approfondire la storia della fotografia. Da allora, ha collezionato generi e pezzi provenienti da epoche diverse – racconta Darius Himes (International Head of Photographs di Christie’s)- La collezione rappresenta un riflesso del suo tempo trascorso a New York e Los Angeles, la sua ammirazione per i fotografi del 19° e 20° secolo e le amicizie che ha stretto lungo la strada».