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Leonardo, il capolavoro perduto. Salvator Mundi? Tutto vero, tutto falso

LEONARDO. IL CAPOLAVORO PERDUTO

LEONARDO. IL CAPOLAVORO PERDUTOLeonardo. Il capolavoro perduto. Salvator Mundi? Tutto vero, tutto falso. Il documentario al cinema il 21, 22  e 23 marzo

Quando c’è Leonardo Da Vinci di mezzo non c’è mai nulla di certo. Misteri veri o presunto aleggiano da sempre attorno alla sua figura di artista mitico. La letteratura si è cibata della sua vita e delle sue opere, e il pubblico sembra non averne mai abbastanza. Mostre, documentari, romanzi, saggi, realtà o invenzione che sia, tutto fa brodo. Il “suo” Salvator Mundi è l’opera d’arte più chiacchierata degli ultimi anni, per il costo, per le speculazioni, per l’attribuzione, per la sua storia tortuosa e piena di zone d’ombra. C’è forse un intrigo attorno a questo quadro su cui tanto si è dibattuto?

Il Salvator Mundi è davvero di Leonardo o semplicemente alcuni uomini di potere vogliono che lo sia? È proprio a partire da questo interrogativo che Leonardo. L’ultimo capolavoro racconta la storia dietro le quinte di questo misterioso manufatto. Dal giorno in cui (dopo essere stato acquistato per 1.175 dollari in un’oscura casa d’aste di New Orleans) sono state scoperte magistrali pennellate rinascimentali sotto la vernice pesante del suo restauro a buon mercato, il destino del Salvator Mundi ha visto intrecciarsi ricerca di fama, denaro e potere. Man mano che il suo prezzo è salito alle stelle sono aumentate anche le domande sulla sua autenticità.

Il documentario imbocca la strada del complotto e si infila tra i progetti nascosti degli uomini più ricchi della terra e delle istituzioni artistiche più potenti del mondo, suggerendo che gli interessi dietro al Salvator Mundi  siano così smisurati da far diventare la verità qualcosa di secondario. Spiega Andreas Kofoed, il regista di Leonardo. Il capolavoro perduto: «Questa storia mette a nudo i meccanismi della psiche umana, la nostra attrazione verso il divino e i meccanismi delle società capitaliste in cui denaro e potere prevalgono sulla verità. Il dipinto diventa un prisma attraverso cui possiamo comprendere noi stessi e il mondo in cui viviamo. A oggi non ci sono prove conclusive che il dipinto sia – o non sia – di Leonardo. E finché c’è un dubbio, persone, istituzioni e stati possono di fatto “usarlo” per lo scopo che risulta loro più utile».

Tra i protagonisti del documentario la restauratrice Dianne Modestini, i mercanti d’arte Robert Simon, Alexander Parish e Warren Adelson, il curatore della National Gallery di Londra Luke Syson, e gli storici dell’arte ed esperti di Leonardo Martin Kemp e Maria Teresa Fiorio.

Leonardo. Il capolavoro perduto è un evento Nexo Digital nelle sale solo il 21, 22, 23 marzo in collaborazione con Piece of Magic.

LEONARDO. IL CAPOLAVORO PERDUTO

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