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MIA Fair 2022. Tutte le novità raccontate da Fabio e Lorenza Castelli. Intervista

Larissa Ambachtsheer, Red Lemon, 2017, fine art print, Courtesy Project 2.0 / Gallery Den Haa
Larissa Ambachtsheer, Red Lemon, 2017, fine art print, Courtesy Project 2.0 / Gallery Den Haag

Importanti conferme e grandi novità costellano l’attesa del ritorno di MIA Fair al suo appuntamento consueto. Dal 28 aprile al 1° maggio 2022, la rassegna inaugurerà l’XI edizione negli spazi di Superstudio Maxi e per l’occasione ci siamo fatti raccontare da Fabio e Lorenza Castelli, direttori della fiera, in che modo la fotografia tornerà protagonista tra inediti progetti curatoriali e nuove collaborazioni, dall’istituzione di premi dedicati agli attori emergenti fino al collezionismo e il suo mercato per neofiti ed esperti.

Ci siamo incontrati proprio in occasione dell’ultima edizione prima dell’inizio della pandemia (Aspettando MIA Photo Fair 2019) e ora siamo alla vigilia di un appuntamento totalmente rinnovato e ampliato: i nuovi spazi di Superstudio Maxi (che hanno visto nel 2021 un’inedita MIA autunnale), un numero crescente di gallerie internazionali, nuove sezioni ideate da curatori esterni e soprattutto nuove collaborazioni, tra cui quella di Fiere di Parma. In che modo questi anni non facili hanno trasformato MIA Fair contribuendo nello stesso tempo a favorirne uno sviluppo positivo? Ci raccontate le novità dell’XI edizione.

Nel corso di questi dieci anni di storia, MIA Fair è cresciuta molto, non solo come evento espositivo, ma soprattutto come piattaforma culturale, particolarmente attenta a mostrare le ultime novità nel campo della fotografia d’arte. Oggi il nostro pubblico comprende e colleziona la fotografia insieme agli altri medium d’arte contemporanea, apprezzandone l’immediatezza e la versatilità. Gli anni di stop forzato dovuti alla pandemia non ci hanno scoraggiato ma hanno permesso a MIA di ripresentarsi a ottobre 2021 in grande forma e in un nuovo spazio. Questa prossima edizione di MIA Fair, a soli sei mesi dalla scorsa, crea un ponte con la nuova realtà in cui siamo entrati, il gruppo Fiere di Parma, che ci supporta in tutte le attività operative con l’obiettivo di dare ulteriore impulso al mercato della fotografia e di attrarre gli investimenti non solo dei collezionisti e dei buyer internazionali, ma anche per stimolare l’interesse del pubblico appassionato d’arte e, in particolare, di fotografia.

Oltre alla Main section che è in fase di definizione e che accoglierà, come nelle scorse edizioni, prestigiosi espositori italiani ed internazionali, avremo la seconda edizione di Beyond Photography – Dialogue, curata da Domenico de Chirico, riservata alle gallerie che promuovono le generazioni più recenti di artisti internazionali, e la cui idea espositiva, pensata ad hoc per MIA Fair, si pone come un dialogo tra fotografia e una sola opera realizzata con altre tecniche (scultura, installazione, pittura e video).

Sempre grazie alla nuova partnership con Fiere di Parma, uno dei nuovi progetti che andremo a presentare a MIA Fair è La Nuova Scelta Italiana di Lucia Bonanni e Mauro Del Rio, collezionisti di Parma; mentre il Premio BDC, Bonanni Del Rio Catalogue, in partnership con MIA Fair, è rivolto ai fotografi contemporanei, con una carriera avviata. Lo scopo è quello di selezionare, insieme a una giuria di esperti del settore, gli artisti che stanno segnando l’evoluzione del linguaggio fotografico, con un premio acquisto del valore di 10.000 euro per ciascuno dei tre vincitori. I lavori dei tre artisti selezionati saranno presentati poi in anteprima a MIA Fair e successivamente a Parma in autunno.

Ryan Mendoza, Lara in Simpsons Living Room, 2021, giclée cansonrag photographique, 99 x 132 cm, edizione di 5, Courtesy Luigi Solito Galleria Contemporanea

Ancora la lista delle gallerie partecipanti non è stata ufficializzata, ci può anticipare qualche numero e nome? Artisti con progetti espositivi particolari da segnalare?

Siamo in fase di valutazione dei progetti e la lista degli espositori verrà formalizzata entro fine marzo. Abbiamo un numero crescente di progetti speciali che confermano il ruolo sempre più rilevante di MIA Fair come vetrina del settore della fotografia. È il caso, per esempio, di SNAM S.p.A. che presenterà il progetto The Thin Line di Giada Ripa, che si configura come la documentazione di un viaggio, da Nord a Sud, dei territori italiani nel cui sottosuolo ospitano reti e infrastrutture rispettose dell’ambiente naturale e umano attraverso le quali scorrono gas verdi come idrogeno e biometano, capaci di avvicinare sempre di più le persone alle fonti di energia rinnovabili; sarà presente anche Invisibile, una mostra che porterà il visitatore attraverso 13 paesi dal Marocco alla Cambogia, dal Giappone all’India, tra Venezia, New York e Dubai, con 21 fotografie di grande formato che ripercorrono la ricerca artistica e il linguaggio di Roberto Polillo, con la curatela di Denis Curti.

Possiamo anticipare la partecipazione della Galleria Paola Colombari di Milano che esplora il concetto di bellezza attraverso le opere di Uli Weber, Tom Vack, Monica Silva, Marilù Manzini, che trovano un punto di incontro con il linguaggio della scultura di Andrea de Carvalho, del design di Alessandra Roveda (con i suoi interventi attraverso i quali ricopre gli oggetti con l’uncinetto) e del brasiliano Alê Jordão che presenterà un’installazione luminosa, ed infine per il campo degli NFT sarà esposta un’opera di Paola Pinna, una delle artiste italiane più quotate; Photo & Contemporary di Torino presenta una mostra collettiva che trova come suo minimo comune denominatore i luoghi reali e immaginari, indagati secondo diversi punti di vista e declinazioni: i luoghi come topos centrale nella ricerca e nel linguaggio fotografico della fine del XX e dell’inizio del XXI secolo. In mostra le raffinate architetture di Gabriele Basilico, le astrazioni di Silvio Wolf, le anamorfosi di luoghi abbandonati di Georges Rousse, le installazioni site-specific in ambienti naturali di Thomas Wrede, le scalinate vertiginose utilizzate come seti da Angela Lo Priore.

Di particolare pregio i visitatori di MIA potranno anche trovare da Photo & Contemporary le fotografie vintage di Luigi Ghirri sui paesaggi del Lazio e le sequenze astratte di paesaggi reali di Franco Fontana. La Galerie Mazel di Bruxelles espone per la prima volta le opere dell’artista americano Logan Hicks e riporta a Milano le nuove opere di Sonac e Antoine Rose: 3 sguardi originali sulla realtà contemporanea delle città e dei luoghi naturali; per la prima volta a MIA Fair l’Archivio di Carlo Orsi volto a presentare una piccola antologica del maestro recentemente scomparso, che ha raccontato Milano e il mondo attraverso immagini incisive e poetiche, spesso icone di intere epoche; da Vienna, una mostra collettiva organizzata dalla gallerista Regina Anzenberger, che attraverso il collettivo fiVE illumina in egual misura il visibile e l’invisibile, spostando deliberatamente i confini del familiare creando un mondo completamente nuovo. Temi attuali come il ruolo delle donne, l’urbanizzazione, il cambiamento climatico, l’ambiente e la migrazione sono esplorati in modi sia estremi che molto sottili con le opere di Regina Anzenberger, Barbara Filips, Eva-Maria Raab, Martina Stapf e come guest artist l’italiana Annamaria Belloni.

Lisanne Hoogerwerf, Rainbow Hills, 2022, Fine Art Print on dibond framed, Courtesy Project 2.0 / Gallery

Quest’anno l’immagine guida è dell’olandese Larissa Ambachtsheer, artista internazionale, giovanissima e donna. Una scelta importante dopo un autore tanto conosciuto e apprezzato come Rankin a cui la fiera aveva affidato l’immagine coordinata di MIA. Quali motivazioni hanno portato a questa proposta? Come avete conosciuto il lavoro dell’Ambachtsheer?

La fotografa olandese Larissa Ambachtsheer (1993) firma l’immagine coordinata di MIA Fair, con opere tratte dalla serie You Choose, I seduce, in cui indaga il comportamento umano attraverso sperimentazioni varie creando set e messe in scena per realizzare nature morte di frutta e verdura, interrogandosi su quale sia il ruolo del colore nel cibo e come lo si possa utilizzare come strumento di manipolazione per interagire con il pubblico. Abbiamo conosciuto l’artista grazie alla segnalazione della Galleria Project 2.0 di The Hague di Coen Van der Oever, che ha scelto la vetrina di MIA Fair per presentare 5 artisti tra i fotografi più originali e freschi della scena olandese contemporanea (Sanja Marusic, Manon Hertog, Larissa Ambachtsheer, David Hummelen e Lisanne Hoogerwerf).

Il tema del cibo su cui si focalizza il lavoro di Larissa è un argomento che abbiamo deciso di approfondire nella prossima edizione, aggiungendo ai nostri premi il nuovo Premio Irinox Save The food, per l’immagine contemporanea dedicata al tema del cibo e alle sue declinazioni, curato da Claudio Composti. La scadenza delle partecipazioni è il prossimo 20 marzo e il premio si concretizzerà in un contributo di 2.000 euro e una mostra a MIA Fair. Il tema del cibo è quanto mai presente nella storia dell’umanità non solo come bisogno primario, ma portatore di forti simbologie e di importanti implicazioni antropologico-sociali. La convivialità in ogni sua forma è alla base dei rapporti umani. Il tema cibo interessa artisti che ne hanno raccontato ogni lato, interpretandone il significato che oggi, più che mai, si fa ancor più forte tematica sociale ed economica. IRINOX è da sempre attenta ai problemi di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di diffondere la cultura del freddo conservativo, per eliminare totalmente gli sprechi di cibo, di tempo, di energia e in grado così di bloccare intatte le proprietà degli alimenti e di mantenerle nel tempo.

Marcello Bonfanti, Domestic Rennaissance #4, 2020, d-print, 52×70 cm, edizione di 7, Courtesy Alessia Paladini Gallery

Qual è la situazione attuale del mercato della fotografia? E qual è il ruolo di MIA in questo parterre? C’è un modello fieristico a cui si ispira?

Interessante è il dato di novembre scorso di artmaket.com, relativo alle aste di fotografia: “Con 18.600 lotti venduti all’incanto lo scorso anno, la fotografia è uno degli unici due segmenti del mercato delle aste d’arte (insieme alle stampe) che la pandemia ha accelerato. Grazie all’incremento delle vendite online, il volume di fotografie scambiate nelle aste pubbliche si è intensificato, soprattutto nella fascia di prezzo al di sotto dei 100.000 dollari”. Il nostro settore sta quindi vivendo un buon momento. La fotografia deve anche tenere conto della recente comparsa degli NFT, che penso rappresentino più un’opportunità che una minaccia. MIA Fair svolge un ruolo importante nel mercato permettendo la visione delle opere dal vero, in quando la visione puramente online può essere limitativa, soprattutto per opere di artisti di tendenza. Prima di acquistare infatti è bene valutare dal vivo ogni opera; da schermo i colori e la fattura possono risultare diversi rispetto alla realtà. Le fiere, come MIA Fair, permettono ai collezionisti di avere una vera percezione delle opere d’arte che possono poi anche successivamente essere acquistate online.

Nello sviluppo della nostra manifestazione non ci ispiriamo ad alcun altro player, desideriamo essere il palcoscenico per le nuove tendenze della fotografia intesa come linguaggio d’arte contemporanea. Poniamo una grande attenzione nel creare un collezionismo consapevole sulle regole che devono essere rispettate da tutti i player del mercato e offriamo un continuo approfondimento sulle nuove istanze che provengono dall’universo artistico della fotografia proponendoci non solo come contenitore espositivo, ma come piattaforma culturale.

Thomas Wrede, Freibad (Open Air Bath), 2019, C-print montaggio Diasec, cm 95×120, ed di 7, Courtesy Thomas Wrede / Courtesy Photo&Contemporary

Un consiglio per un neofita collezionista di fotografia. Un consiglio per un collezionista esperto.

Risulta difficile riuscire a dare un consiglio che abbia una valenza ben definita, sia per quanto riguarda un appassionato che si avvicina per la prima volta al collezionismo fotografico sia per un collezionista esperto. In generale al neofita si può raccomandare di non basarsi soltanto sulla personale sensazione che si prova adocchiando un’opera che colpisce, che piace immediatamente in modo particolare. Questo aspetto è sicuramente importante, perché il principio di piacere resta comunque sempre un buon motivo di acquisto, ma si rischia di collezionare opere che poi non reggono -da un punto di vista del loro valore economico- alla prova del tempo. Si tratta dunque di informarsi, documentarsi, conoscere la storia degli autori, i loro linguaggi e valutarli nel più ampio contesto storico-critico. Questo stesso principio dovrebbe essere alla base delle scelte di un collezionista esperto che si lascia anche consigliare dai galleristi e dai critici. Occorre dunque bilanciare il proprio gusto personale con le tendenze del contesto in cui si agisce non dimenticando mai che alla base di ogni scelta ci dovrebbe essere una discreta preparazione culturale in materia.

Gabriele Basilico, Hardelot Plage, 1985, stampa ai sali d’argento, cm 50×60, ed di 15, Courtesy Gabriele Basilico / Courtesy Photo&Contemporary

 

MIA Fair | Milan Image Art Fair 2022
SUPERSTUDIO MAXI
Milano, via Moncucco 35 (MM Famagosta)
28 aprile – 1° maggio 2022

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