Lady Macbeth – Suite per Adelaide Ristori debutta il prossimo 22 marzo al Teatro Gustavo Modena di Genova. Resterà in cartellone fino al 3 aprile 2022
Sublime e regale sulla scena, sostenitrice e ambasciatrice dell’idea risorgimentale e imprenditrice nell’animo, questa era Adelaide Ristori, attrice-marchesa ottocentesca amata da folle di ammiratori illustri, come Camillo Cavour, Alexandre Dumas o Théophile Gautier. Rappresentò l’estetica romantica della grande attrice che è anche la grande eroina. Per lei il teatro era veicolo di comunicazione universale. Tanto è vero che recitò in italiano in Russia e in Svezia. Il suo talento venne riconosciuto da Carlotta Marchionni che le farà sentire la vera e propria vocazione. La Ristori ebbe una dedizione assoluta verso il teatro con un gran timore verso il pubblico che va inteso come sacro rispetto. La Regina Vittoria a Londra l’aveva definita “una cosa sublime”, il re Vittorio Emanuele III le fece visita nella sua casa di Roma in occasione dell’ottantesimo compleanno, ma il suo pregio maggiore fu quello di restituire alla professione dell’attore dignità sociale e culturale.
In occasione del bicentenario della sua nascita, Genova ha voluto celebrarla con un ampio calendario di eventi e iniziative, che si stanno susseguendo a partire dal 29 gennaio (giorno della sua nascita) e che culminano con lo spettacolo Lady Macbeth – Suite per Adelaide Ristori che ripercorre la straordinaria esperienza di vita e teatro dell’attrice friulana. Ad interpretarla sarà Elisabetta Pozzi, diretta da Davide Livermore. Il regista, come nelle sue corde, ci condurrà in un viaggio tra passato e presente, realtà e virtualità. Grazie alla complicità di ospiti in voce e video, primo fra tutti il giornalista Alberto Mattioli, la scena si popolerà di “fantasmi”, dalle streghe di Macbeth a celebri contemporanei di Adelaide Ristori.
Lady Macbeth – Suite per Adelaide Ristori che debutta il prossimo 22 marzo resterà in cartellone fino al 3 aprile 2022 al Teatro Gustavo Modena di Genova e sicuramente non potrà che stupirci col suo passare dal sublime al divertito, dal dramma all’intrattenimento, arricchendosi di inaspettate gag meta-teatrali.
«Rideremo e ci commuoveremo per ricordare l’esplosività vitale, unica e irripetibile, di una donna che ha insegnato a tutti come essere glamour, che ha mostrato come il teatro possa alimentare nell’uomo una qualità della vita migliore» ha detto Livermore «Sarà come fare una seduta spiritica collettiva, gioiosa e drammatica al tempo stesso, per evocare e riportare con noi Adelaide Ristori e godere della sua luce per qualche momento».
Considerando che la protagonista è Elisabbetta Pozzi, grande interprete di eroine tragiche, una delle più grandi attrici italiane di oggi, siamo certi che nessuna come lei potrà tradurre magnificamente tutte le sfaccettature della grande attrice dell’Ottocento, quella che Giuseppe Verdi citava come fonte di ispirazione per la Lady del suo Macbeth.
La drammaturgia, curata da Andrea Porcheddu in collaborazione con Sara Urban, ha al centro il Macbeth di Shakespeare nell’adattamento di Giulio Carcano; si nutre dei ricordi che la Ristori ci ha trasmesso attraverso la sua autobiografia, ma chiama in causa anche George Orwell e Giorgio Agamben, la tv in bianco e nero o i Monty Python.
Oltre alla regia Davide Livermore firma anche le scene con Lorenzo Russo Rainaldi. Costumi a cura di Maria Angela Cerruti, musiche Mario Conte; video D-Wok, luci Aldo Mantovani; effetti speciali Edoardo Pecar, aiuto regia Carlo Sciaccaluga; produzione Teatro Nazionale di Genova.