Print Friendly and PDF

Indistinti confini. Svelata a Bergamo l’opera di Giuseppe Penone dedicata alle vittime del Covid-19

Insistinti confini, installazione di Giuseppe Penone. Credits Sebastiano Pellion di Persano Insistinti confini, installazione di Giuseppe Penone. Credits Sebastiano Pellion di Persano
Insistinti confini, installazione di Giuseppe Penone. Credits Sebastiano Pellion di Persano
Insistinti confini, installazione di Giuseppe Penone. Credits Sebastiano Pellion di Persano
É stata svelata a Bergamo – al Bosco della Memoria presso il Parco Martin Lutero alla Trucca – l’installazione Indistinti confini di Giuseppe Penone. Il monumento, presentato in ricordo delle vittime dell’epidemia di coronavirus, è stato finanziato dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus.

Un’iniziativa che vuole essere ricordo, ma, allo stesso tempo, un forte messaggio di speranza e di rinascita: da qui deriva, infatti, la scelta di Bergamo, città simbolo della tragedia del Covid-19 nel nostro Paese, e il Bosco della Memoria, il “monumento vivo” voluto dal Comune di Bergamo per ricordare le vittime della pandemia.

Inoltre la partecipazione di Giuseppe Penone, uno dei maggiori protagonisti a livello mondiale dell’Arte Povera, dona all’opera un elevato contenuto artistico. Come del resto ci ha abituato la dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, istituita a Roma nel 2013 con l’obiettivo di supportare progetti a favore del patrimonio storico, culturale e artistico, oltre che nel campo della ricerca scientifica e della solidarietà sociale del nostro Paese.

Di grande impatto e fortemente evocativa, l’installazione Indistinti confini converge verso una scultura in marmo bianco di Carrara di grandi dimensioni (alta quasi 3 metri e dal peso di 25 tonnellate) posizionata al centro di una sorta di anfiteatro naturale composto da 80 betulle dell’Himalaya. In piena sinergia e armonia con il parco, si presenta come un’installazione per la collettività, fruibile da tutti, che andrà ad aggiungersi e a valorizzare ulteriormente il già ricco patrimonio artistico della città di Bergamo.

Insistinti confini, installazione di Giuseppe Penone. Credits Sebastiano Pellion di Persano
Insistinti confini, installazione di Giuseppe Penone. Credits Sebastiano Pellion di Persano

Commenta con Facebook