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Il paesaggio come personaggio: la personale di Alejandro Campins a San Gimignano

ALEJANDRO CAMPINS Falso peregrino, from The Series Tíbet  2022 olio su tela 243 x 202 cm
ALEJANDRO CAMPINS, Falso peregrino, from The Series Tíbet, 2022, olio su tela, 243 x 202 cm
Galleria Continua presenta Distancia interna, la mostra personale dell’artista cubano Alejandro Campins. L’esposizione raccoglie un gruppo di dipinti e disegni risultato di un viaggio compiuto dall’artista attraverso alcune regioni del Tibet al fine di documentare i monasteri distrutti dalla Rivoluzione Culturale Cinese. A San Gimignano dal 26 marzo al 15 maggio 2022.

Come nelle serie precedenti, Campins esplora l’idea di paesaggio nel suo rapporto con l’architettura, vedendo quest’ultima come parte della prima. È interessato ad avvicinarsi a oggetti e luoghi che testimoniano il passare del tempo e che, a loro volta, hanno la capacità di influenzare le mentalità e le ideologie di un’epoca. Ecco perché nel suo lavoro lo spazio, come contenitore di informazioni, acquisisce la condizione di un personaggio.

Nella serie Tibet, l’artista parte da un principio fondamentale nel buddismo tibetano: la non dualità delle cose, un precetto attraverso il quale cerca di vedere le cose come sono per apprezzarne le potenzialità e non classificarle come buone o cattive. Questo modo di percepire i fatti, gli permette di comprendere gli effetti della Rivoluzione Culturale Cinese sulla diffusione del buddismo tibetano in Occidente. Si tratta di cambiare l’angolazione da cui guardi le cose e di vederne il significato, il potenziale e l’utilità.

La mostra e il suo titolo fanno riferimento a un altro dei concetti chiave degli insegnamenti tibetani: la libertà interiore, associata alla ricerca della pace e dell’armonia interiore. In questo senso, secondo Campins, “la visione di un artista è come quella di un buddista, che trasforma in verità e bellezza ciò che possiamo trovare negativo o terrificante, come trasformare la morte in qualcosa di bello“. Quindi, le rovine architettoniche che presenta in questi dipinti non ci mostrano un paesaggio distrutto, parlano piuttosto della bellezza che il passare del tempo porta con sé.

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