Era nata a Palermo nel 1935, Letizia Battaglia è morta questa sera all’età di 87 anni, vinta dalla malattia che la affliggeva da tempo
“Sono a Palermo. E Palermo ho raccontato e racconto. Oggi in un modo diverso, perché avendo le gambe non più forti non posso andare in giro, ma mi dispero perché non posso, perché vedo cose bellissime che nessuno racconta più”. Poche parole, tratte da una recente intervista. Ma che rilette oggi riescono a riassumere alcune linee centrali nell’esistenza di Letizia Battaglia. C’è Palermo, quella città e quella regione nelle quali la grandissima fotografa si è tanto identificata. C’è il raccontare, che è stato per tutta la carriera il dogma di questo grande personaggio. E ci sono quelle gambe “non più forti”, che ora hanno tristemente smesso di sorreggerla. Perché lei è morta questa sera all’età di 87 anni, vinta dalla malattia che la affliggeva da tempo.
Unica donna
Era nata a Palermo nel 1935 e aveva iniziato la sua lunghissima carriera nel 1969 collaborando con il giornale L’Ora. Unica donna, tra tanti colleghi uomini. Uno dei tanti unicum ai quali ci abituerà nella sua lunga parabola creativa. Nel 1980 fu la prima fotoreporter ad arrivare sul posto in cui era stato assassinato Piersanti Mattarella. In quello stesso anno realizzò lo scatto che divenne la sua icona, la celebre “bambina con il pallone“. Altri successi: fondò un’agenzia fotografica, e fra i collaboratori ebbe gente del calibro di Ferdinando Scianna e Josef Koudelka.
Una bandiera
Ritrasse tantissimi protagonisti dei suoi anni, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Franca Rame o Pier Paolo Pasolini, a Ezra Pound. “Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento”, ha commentato a caldo il sindaco Leoluca Orlando. “Letizia Battaglia era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell’arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia”.
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