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Un murale di Milo Manara per il centenario dell’Istituto di Anatomia di Padova

Un nuovo murale di Milo Manara impreziosisce lo scalone monumentale dell’Istituto di Anatomia Umana di via Falloppio a Padova illustrando in oltre duecento metri quadrati il secolare rapporto tra l’Università e l’anatomia moderna

Nel 2022 l’Ateneo dell’Università di Padova celebra il suo Ottocentenario con un cartellone ricco di eventi, conferenze e spettacoli. Anche l’Istituto di Anatomia Umana di via Falloppio si appresta a varcare la soglia del primo secolo di vita. E lo fa con un nuovo murale realizzato da Milo Manara, che sulle pareti dello scalone monumentale dell’edificio celebra la tradizione dell’Università di Padova nello studio dell’anatomia umana, legando idealmente le storiche sale del seminterrato con i moderni laboratori del primo piano.

Manara è uno dei più importanti fumettisti e illustratori italiani. In oltre cinquant’anni di carriera ha collaborato con artisti appartenenti alle più diverse sfere creative (fumetto, cinema, letteratura, musica), da Hugo Pratt a Federico Fellini ad Alejandro Jodorowsky.

L’opera dell’università è stata realizzata con la tecnica del «Tattoo Wall» e sviluppata per circa 225 metri quadrati su tre rampe di scale e sul soffitto, la nuova grande opera di Manara è stata presentata l’8 aprile. Utilizza il linguaggio dell’arte figurativa per raccontare l’antica relazione tra l’Ateneo padovano e la scienza dell’anatomia, affondando le sue radici nel passato e accompagnando e proiettando i giovani anatomisti del futuro verso le nuove frontiere della ricerca.

«Nella prima parete ho raffigurato in chiave allegorica la frase Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae, meravigliosa dichiarazione che fin dall’ingresso dell’antico Teatro Anatomico di Palazzo del Bo ci ricorda che in quel luogo si studiava il corpo dei morti per imparare a guarire i vivi» spiega l’artista «Nella seconda, ho preso spunto dal celebre frontespizio del “De humani corporis fabrica” di Andrea Vesalio, aggiungendo le figure di altri importanti scienziati che hanno insegnato a Padova nel corso dei secoli. La terza è invece dedicata ai nuovi medici e alle entusiasmanti possibilità della chirurgia moderna, a cominciare dal trapianto degli organi. Sono orizzonti che proiettano idealmente l’umanità verso un’ipotetica eternità, che ho metafisicamente illustrato sul soffitto: qui è riprodotta una volta stellata come quella della Cappella degli Scrovegni di Giotto, anche se attualizzata alla visione dei moderni telescopi, dove volano un Adamo e una Eva primordiali, a rappresentare il ciclico inizio della vita dopo la morte».

A legare le diverse immagini del murale è un “albero della vita” ispirato all’omonimo dipinto di inizio Novecento di Gustav Klimt,  pittore viennese che realizzò gli ormai perduti «Quadri delle facoltà», un ciclo di dipinti  che decoravano il soffitto dell’Università di Vienna, dedicati rispettivamente alla Filosofia, alla Medicina e alla Giurisprudenza.

Uno dei bozzetti

www.800anniunipd.it

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