Chi non conosce Giuseppe Veneziano? Oltre che uno dei principali esponenti del movimento New Pop italiano e del gruppo ItalianNewbrow è anche considerato uno dei massimi artisti dell’arte contemporanea. Con continuità e coerenza è portatore dell’idea di un’arte diretta e di facile comprensione, che sia in grado di innescare una riflessione. L’arte tende a intellettualizzarsi, ma secondo Veneziano, artisti come Warhol, Haring e Koons sono quelli che, usando un linguaggio comprensibile, sono riusciti a rappresentare al meglio la propria epoca. Il lavoro di Veneziano vuole aprire un dibattito, che non si fermi all’estetica, ma miri al sociale. Grazie a una straordinaria capacità creativa l’artista innesca, con pungente ironia, una irriverente e surreale cronistoria del reale. Fatti di cronaca, personaggi politici, icone della civiltà mass mediatica, e non da ultimo la Chiesa scendono dal piedistallo e vengono demitizzate, posti in situazioni poco consone talvolta ridicole, in un mondo dove anche i miti dei fumetti e dei cartoon assumono una nuova identità, ben lontana dal mondo delle favole. In tutto questo si inserisce il dichiarato amore di Veneziano per l’arte rinascimentale, omaggiata in molte sue opere. Quella di Veneziano è un’arte che intreccia e fonde quelle che T.W Adorno chiamava “cultura alta” e “cultura bassa”, proprio uno dei tratti distintivi che hanno portato alla formazione del gruppo ItalianNewbrow.
Dopo una carriera che lo ha visto esporre in varie e prestigiose sedi, non da ultimo la mostra “ Blue Banana”, a Pietrasanta, che ha riscosso un enorme successo, ora Veneziano arriva in America, per la sua prima personale a New York. Bagno di folla presso gli spazi della Space Gallery St Barth dove è stata inaugurata l’importante mostra “Alter Ego”, che comprende dipinti, studi ad acquarello e due nuovi nuovi NFT dell’artista. Come spiega Veneziano parlando del titolo dell’esposizione “Nei miei quadri spesso vengono raccontati i vizi privati di alcuni protagonisti della mia fantasia adolescenziale. Ritorna sempre presente la teoria Pirandelliana delle maschere che portiamo in ogni occasione, e di quella privata che conosciamo solo noi. L’alter ego come l’altro io che spesso non viene rivelato. E prosegue “ Credo che per ogni artista esporre a New York sia un traguardo importante della sua carriera. Per me rappresenta un sogno che si realizza.”
Molte le opere presenti in mostra, una carrellata che ripercorre la produzione di Veneziano in tanti anni di carriera. L’artista reinventa il mondo attraverso la propria vena beffarda e umoristica, riferendosi a un’iconografia “globale” fatta di richiami che sono parte dell’immaginario comune di cui l’artista fa uso per realizzare il suo scopo, dichiara infatti“ La mia ambizione è raccontare storie contemporanee, ma con un cenno al passato e alla storia dell’arte, questo mi serve da stimolo per nuove narrazioni.” E prosegue “Durante la mia infanzia ho creato nella mia testa mondi fantastici popolati di personaggi che alimentavano il mio mondo immaginario. I supereroi dei fumetti, i personaggi Disney e gli anime giapponesi sono quelli a cui sono più legato.”
E allora via alle danze! Pippo e Topolino, inseparabili amici da sempre, nell’opera “Pop Fiction” diventano la coppia senza scrupoli formata da Vincent Vega e Jules Winnfield, del film Pulp Fiction, mentre in “Quasi amici” Pippo, con lo sguardo perso e scioccato, è seduto su una panchina con in mano una pistola con cui ha appena ucciso Topolino, che giace a terra in una pozza di sangue. Litigio? Ossessione? Forse dopo tanti anni assieme il loro rapporto si è incrinato e noi non ne sapevamo nulla. Come non parlare della famiglia? la classica famiglia con mamma, papà e pargoletto diventa “The Holy family”, la santa famiglia dei supereroi Spiderman e Wonder Woman, evidentemente appesantita, ritratti mentre assieme portano a spasso il loro piccolo spiderman che ha preso tutto dal papà, infatti indossa già la sua stessa uniforme. Nelle tele di Veneziano i supereroi sono rappresentati in vesti del tutto inedite, preda di vizi e fragilità, lo vediamo in “Supercocaine”, dove Wonder Woman si dà la carica sniffando cocaina, al contempo in “The first kiss” bacia voluttuosamente Catwoman, d’altra parte Spiderman e Batman fanno lo stesso in “Forbiddencolours. Nemmeno Biancaneve e così virginea e innocente, in “Selfica” la troviamo intenta a farsi un selfie alle parti intime, divertentissima l’opera “Vincent Van Gogh vs. Mike Tyson” giocata proprio sul famoso fatto di cronaca in cui Mike Tyson staccò a morsi l’orecchio dell’avversario che ora è nientemeno che Van Gogh, che, nelle vesti del pugile, mostra l’orecchio mozzato. La madonna col bambino, tema tanto caro alla storia dell’arte, ora regge in grembo un piccolo Joker, nell’opera “La madonna di Joker”, in altre opere Gesù bambino diventa un piccolo superman, o un piccolo Hitler nell’opera “Madonna con Hitler” che suscitò un vespaio polemiche.
Non manca certo un personaggio politico come Donald Trump che, svogliato, con la vestaglia a stelle e strisce, si sistema i capelli davanti allo specchio in “The first fatigue of Trump”. L’America torna spesso nelle opere di Veneziano, dai personaggi dei fumetti , dei cartoon fino alla politica, a tal proposito dichiara l’artista“Noi italiani siamo impregnati di cultura americana, abbiamo una certa affinità con i principi democratici della loro politica. Rispetto ad altri paesi che ho visitato, ho percepito di più questa familiarità. Credo che il mio lavoro abbia molto a che fare con la cultura americana e infatti nei primi giorni espositivi la mostra ha già avuto attimi riscontri.”
Veneziano spesso definito come un provocatore, ma precisa “ Mi sento più un artista che vuol far riflettere il pubblico su alcune tematiche che mi stanno a cuore. A volte per raggiungere questo obiettivo uso dei simboli sociali che alcune comunità ritengono intoccabili per un artista. Da lì nasce l’equivoco della provocazione o dello scandalo. Solo quando alcune mie intuizioni si avverano realmente, si comprende meglio il mio lavoro. Allora non sono più provocazioni ma profezie.”
Da ultimo, a una mia domanda sui tanti che hanno cercato di imitare il suo stile, Veneziano risponde “Chi imita il mio lavoro viene attratto da una apparente facilità ideativa ed esecutiva. Ma in realtà dietro ogni mio lavoro c’è una lunga ricerca finché non viene fuori l’idea giusta. A volte trascino l’ideazione di un’opera anche per mesi o un anni. Anche l’esecuzione necessita di lungi tempi. Però sono ben felice che tutto questo non traspaia nel mio lavoro.”
Possiamo ben dire che l’America è pronta per Veneziano, e che, come dice l’artista “ questo matrimonio che s’ha da fare.”
Giuseppe Veneziano | ALTER EGO
Space Gallery St Barth, 428 Broome Street, New York, NY 10013
Dates: April 7 – April 24, 2022