Lisetta Carmi, Genova-Porto, 1964, fotografia, stampa ai sali di argento, Genova, Galleria Martini & Ronchetti
Una grandiosa mostra, aperta al pubblico dal 14 aprile al 31 luglio 2022, con cui ripercorrere la rivoluzione degli anni Sessanta a Genova. Architettura, arte, design, fotografia: attraverso una moltitudine di linguaggi Palazzo Reale di Genova, in particolare all’interno di Teatro del Falcone, propone la mostra “GENOVA SESSANTA. Arti visive, architettura e società. Le trasformazioni della città, della creatività e del costume negli anni del boom economico”. L’esposizione è promossa da Palazzo Reale (Ministero della Cultura), a cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini con Benedetto Besio, Luisa Chimenz, Leo Lecci e Elisabetta Papone.
L’obiettivo è quello di raccontare le grandi trasformazioni di Genova negli anni sessanta del Novecento, un decennio di profondi cambiamenti dovuti all’irrompere di nuove idee e rinnovati stimoli culturali, di significativi mutamenti sociali, d’innovazioni economiche e nuovi linguaggi che hanno segnato un’accelerazione nelle produzioni delle arti visive.
Angelo Mangiarotti, Lesbo, 1967, vetro soffiato e alluminio
Dopo la guerra, Genova decide di cavalcare il boom economico per darsi un volto e un ruolo europei, puntando sull’industrializzazione e sui servizi, alimentati da nuove arterie di comunicazione e da nuovi quartieri progettati per ospitare una forza lavoro proveniente dal Sud. In pochi anni la vecchia Genova si trasforma. L’energia della crescita incentiva la creatività in tutti i settori, dall’arte, al design alla musica, alla cultura, all’economia.
Un viaggio lungo tutto il percorso espositivo, scandito dagli scatti di alcuni dei grandi fotografi genovesi attivi in quegli anni – Lisetta Carmi e Giorgio Bergami soprattutto – con disegni di architettura, arredi di design, grafica pubblicitaria, oggetti industriali, dipinti e sculture di autori di assoluto primo piano, da Lucio Fontana a Andy Warhol, da Mimmo Rotella a Vico Magistretti, da Gio Ponti a Franco Albini, da Angelo Mangiarotti a Eugenio Carmi.
Eugenio Carmi, 72 tondi +4, 1964, latta litografata
L’allestimento del Teatro del Falcone, luogo emblematico del decennio, accompagna il visitatore in un percorso cronologico e tematico, organizzato per sezioni intese quali frammenti di specifiche esperienze esemplificative di un determinato processo di sviluppo, attraverso i fatidici anni sessanta che inevitabilmente agirono anche da ponte di raccordo tra passato e futuro.
L’evento espositivo è accompagnato da un catalogo scientifico con saggi e schede delle opere esposte, edito da Silvana Editoriale, a firma non solo dei curatori (Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Benedetto Besio, Leo Lecci, Luisa Chimenz, Elisabetta Papone) ma anche di storici e specialisti del settore quali Ferdinando Fasce, Bruno Giontoni, Sara Rulli, Jacopo Baccani e Gian Luca Porcile.
La mostra ha il patrocinio del Comune di Genova, della Regione Liguria, della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo; ha come Main Sponsor Primocanale e come Media Partner Banca Carige.