Print Friendly and PDF

Da Beeple a Kader Attia e Julie Mehretu. Al Castello di Rivoli i focus inediti di Espressioni con Frazioni

AGNIESZKA KURANT – Adjacent Possible, 2021

Al Castello di Rivoli ha inaugurato la mostra collettiva ESPRESSIONI CON FRAZIONI. La rassegna si snoda al primo e al secondo piano delle sale storiche del Castello, negli spazi della Manica Lunga, nei giardini e nel Teatro del Castello, alla Villa Cerruti e alla Casa del Conte Verde a Rivoli. A cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria, Marianna Vecellio e Fabio Cafagna, la collettiva è stata realizzata con il coordinamento curatoriale di Anna Musini. La mostra fa parte del progetto ESPRESSIONI, un programma pluriennale di mostre e di ricerca iniziato nel 2020 che proseguirà fino all’inizio del 2023. 

ESPRESSIONI CON FRAZIONI si riferisce all’aspetto fratturato e frazionato della vita contemporanea, in un momento in cui l’arte viene vissuta sullo sfondo di eventi estremamente diversi quali la rivoluzione digitale, le pandemie e la guerra. La mostra indaga le molteplici forme di espressività, espressione ed espressionismi che percorrono le storie dell’arte e delle società.

Il percorso espositivo attiva dialoghi inediti, enfatizzando i molteplici modi in cui gli artisti, in diverse aree temporali e geografiche, esprimono i propri stati emozionali e le proprie sensazioni corporee. La mostra comprende pittura, scultura, installazione, collage, video e performance, per giungere a progetti di arte digitale.

La mostra includerà numerose nuove produzioni artistiche, performance e progetti ‘focus’ di artisti quali Ed Atkins (Oxford, Regno Unito, 1982); Kader Attia (Seine-Saint-Denis, Francia, 1970); Rugilė Barzdžiukaitė (Kaunas, Lituania, 1983), Vaiva Grainytė (Kaunas, Lituania, 1984) e Lina Lapelytė (Kaunas, Lituania, 1984); Beeple (MICHAEL WINKELMANN, Fond du Lac, USA, 1981); Richard Bell (Charleville, Australia, 1953); Anna Boghiguian (Il Cairo, Egitto, 1946); Silvia Calderoni (Lugo, Italia, 1981) e Ilenia Caleo (Livorno, Italia, 1974); Enrico David (Ancona, Italia, 1966); Irene Dionisio (Torino, Italia, 1986); Bracha L. Ettinger (Tel Aviv, Israele, 1948); Mariangela Gualtieri (Cesena, Italia, 1951); Grada Kilomba (Lisbona, Portogallo, 1968); Agnieszka Kurant (Lódz, Polonia, 1978); Dana Schutz (Livonia, USA, 1976); Marianna Simnett (Kingstone- upon-Thames, Regno Unito, 1986); Uýra Sodoma (EMERSON PONTES DA SILVA, Santarém, Brasile, 1991) e Jenna Sutela (Turku, Finlandia, 1983).

BEEPLE – HUMAN ONE, 2021

La mostra al Castello di Rivoli segna la prima mondiale museale di HUMAN ONE, 2021 di Beeple (Michael Winkelmann, n. 1981), una scultura video cinetica esistente sia nel regno fisico sia in quello digitale con un’animazione dinamica perpetua di una persona che assomiglia a un astronauta che attraversa un paesaggio in continua evoluzione. Beeple ha creato l’opera d’arte in associazione con le nuove tecnologie blockchain note come “contratti intelligenti”. In questo caso, l’artista può modificare l’opera a distanza nel tempo. Pertanto, lo spettatore vivrà un’esperienza unica di HUMAN ONE ogni volta che tornerà a vedere l’opera d’arte. La persona che cammina in un paesaggio in continua evoluzione rappresenta il primo essere umano nel Metaverso.

HUMAN ONE sarà presentata in dialogo visivo con uno dei dipinti più importanti di Francis Bacon (1909– 1992), Study for Portrait IX, 1956-1957. Nella cornice unica della Manica Lunga del Castello di Rivoli il dinamismo del personaggio che cammina in HUMAN ONE contrasta con la staticità dell’uomo ritratto nel dipinto di Bacon, che riflette le ansie esistenzialiste dell’era moderna del secondo dopoguerra, quando fu creato.

Tra le presenze di ESPRESSIONI CON FRAZIONI, la mostra personale di Richard Bell concepita per il Museo sarà allestita nei giardini della Manica Lunga e in una sala al secondo piano dello stesso edificio. La produzione artistica di Bell è strettamente intrecciata con questioni politiche. Attraverso le sue opere, l’artista indaga le brutalità e le discriminazioni che gli aborigeni hanno subito e, riferendosi a eventi biografici, racconta l’autonomia e l’estetica associate al potere politico dell’arte aborigena contemporanea. In mostra sarà presentata una nuova video-installazione inedita Bulldozer Scene No Tin Shack, 2022, che ripercorre la demolizione della sua casa avvenuta quando l’artista aveva 14 anni.

JULIE MEHRETU – Orient (after D. Cherry, post Irma and summer), 2017-2020

Julie Mehretu, una delle più importanti pittrici al mondo che esplora l’astrazione. è nota per i suoi dipinti stratificati che combinano riferimenti contemporanei con l’architettura e l’urbanistica. Più recentemente, Mehretu ha utilizzato fotografie trovate online e sui giornali per la prima stesura delle sue tele, composte da strati di segni personali che portano l’immagine a una forma unica di astrazione dinamica. Dalle crisi migratorie al riscaldamento globale, dagli incendi in California alle violenze di Charlottesville nel 2017, fino all’ascesa dei movimenti reazionari nella politica internazionale.

L’ultimo ciclo di lavori di Mehretu utilizza immagini fotografiche di riferimento e comprende Orient (after D. Cherry, post Irma and summer), 2017- 2020. Nel caso di quest’opera, il riferimento specifico è ai conflitti in Medio Oriente e ai tragici eventi della guerra in Siria. In questo dipinto l’artista crea una compressione del tempo e dello spazio, nonché un cortocircuito tra i riferimenti storico-artistici. Quest’opera entrerà in dialogo con Velocità astratta, 1913, grande dipinto futurista di Giacomo Balla appartenente alla Collezione Cerruti al Castello di Rivoli. Balla fu uno degli inventori dell’astrazione moderna attraverso il dinamismo cinetico di oggetti in movimento come l’automobile, la cui velocità caratterizzò il nuovo progresso tecnologico dell’epoca.

Un’altra sezione della medesima mostra sarà dedicata alla storia della Street art. Wall Street. Muri risonanti per un’internazionale urbanista (A Rebours) è curata da Gianluca Marziani in collaborazione con Stefano Antonelli. Il progetto esplora lo spazio tra le superfici espressive delle pareti e gli interventi collettivi su di esse; il muro è un registratore neutro che inquadra e incorpora espressioni di ogni tipo. Questo progetto focus esamina i lavori di Keith Haring, Banksy, Brad Downey, Invader, Blu, tra gli altri. Inoltre, viene presentata un’approfondita documentazione delle opere di Street art dagli anni Settanta ad oggi attraverso una selezione di video e fotografie, comprese le immagini della fotografa Martha Cooper (Baltimora, 1943). L’allestimento della parete espositiva prevede un logo realizzato da Manu Invisibile (Sardegna, 1990).

Commenta con Facebook