Fino al 21 maggio 2022 la Galerie Gregor Staiger di Milano ospita il solo show 3 Pieghe, 4 Archi e 1 Rettangolo dell’artista Sonia Kacem.
Il tema della forma caratterizza da sempre la ricerca artistica dell’artista svizzero-tunisina Sonia Kacem (Ginevra, 1985). Con le sue installazioni site-specific, Kacem sonda non solo le possibilità offerte dai materiali che usa – eterogenei e disparati – ma anche le relazioni che queste instaurano con lo spazio e con loro stesse, in un dialogo portato avanti da una grammatica visiva personale e fortemente geometrica.
La mostra 3 Pieghe, 4 Archi e 1 Rettangolo ospitata nella sede milanese della Galerie Gregor Staiger nasce in seguito a due importanti residenze alle quali ha partecipato l’artista. La più recente è stata la permanenza presso la Fonderia Battaglia di Milano (fondata nel 1913) grazie alla quale Kacem si è interfacciata per la prima volta con il bronzo, il protagonista delle sculture attualmente in mostra. Si tratta di un corpo di opere tridimensionali che formano delle pieghe e sulla cui superfice si stagliano, in un leggero rilievo, decorazioni geometriche e floreali che derivano dai precedenti studi dell’artista su opere tessili e ceramiche. La piega per Kacem è un concetto ricorrente, interessante sia da un punto di vista estetico che da un punto di vista concettuale. L’atto di piegare è un atto di responsabilità: comporta obbligatoriamente una dualità data rispettivamente dalla volontà da una parte di celare e, dall’altra, invece, di mostrare qualcosa. Le sculture di Kacem sono pieghe di una forza astante che sembrano quasi schiudersi nell’incontro con l’occhio dell’osservatore.
Oltre al corpo scultoreo, alla Galerie Gregor Staiger sono presenti anche delle installazioni site-specific realizzate da Kacem con della carta da parati e i cui pattern rievocano quelli presenti sulla superfice delle tre pieghe di bronzo. In questo caso, il lessico dell’artista fa riferimento a tutto un bagaglio visivo che l’artista ha assimilato e sintetizzato nei suoi quaderni da disegno durante una residenza al Cairo. Quest’ultima, durata più del previsto a causa della pandemia, ha portato Kacem a riempire i quaderni in maniera ossessiva – e al contempo curativa – di forme geometriche colorate. La ripetizione, un modo per illudere il lento scorrere del tempo, la ritroviamo infatti anche nei wallpaper realizzati per la mostra. L’artista sottolinea così la struttura architettonica della galleria-appartamento. Infatti, anche la scelta della carta da parati come medium si ricollega proprio alla natura domestica degli spazi della galleria, situata in un palazzo storico di Via Rossini.