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La potenza della scultura di Pietro Consagra a Roma: 60 opere ripercorrono la sua ricchezza inventiva

Città Frontale, Tris trasparente n. 3. Edificio n. 7, Edificio n. 8, Edificio n. 9, 1968Acciaio inox, lastre tagliate, curvate e saldate, 38 x 150 x 50 cm

Galleria Mucciaccia ha inaugurato la personale di Pietro Consagra Scultura in Relazione. Opere 1947-2004, a cura di Francesco Pola, in collaborazione con Archivio Pietro Consagra, negli spazi di largo Fontanella Borghese a Roma.

Sessanta opere ripercorrono la ricchezza inventiva di Pietro Consagra (Mazara del Vallo, 1920 –Milano, 2005). La mostra costituisce la prima significativa retrospettiva dell’artista a Roma dopo l’importante antologica dedicatagli dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 1989, accompagnando il visitatore in un percorso che dalle sue prime sculture astratte del 1947 arriva alle ultime opere degli anni 2000.

Ferro rosso, 2004ferro 120 x 100 cm

In mostra, tra gli altri, alcuni lavori cruciali della fine degli anni Quaranta, come l’emblematico Totem della Liberazione (1947-86) e il sorprendente e anticipatore Geometrie (1947); il capolavoro Colloquio con la moglie(1960) in legno bruciato e bronzo, presentato dall’autore alla Biennale di Venezia nell’anno in cui consegue il Gran Premio Internazionale per la Scultura; i due Racconto del demonio (1962) ispirati all’esperienza di Sculture nella città a Spoleto; una Solida e trasparente realizzata durante il soggiorno a Minneapolis (1967); uno dei rarissimi schemi urbanistici di edifici e un tris in acciaio di Città frontale(1968); una delle sue prime Pietre matte di San Vito in marmo (1972); rare opere degli anni Ottanta dai cicli dei Matacubi (1985) e dei Pianeti(1987); la versione in bronzo dorato della sequenza Oracolo di Tebe concepita per le Orestiadi di Gibellina (1989); una delle facciate di Ghibli Città Frontale(1995); una straordinaria selezione di Bifrontali di diversi decenni in marmi e pietre dure, alabastro, bronzo, ferro.

Bifrontale n.°10, 1975/88bronzo, 60x52x8 cm

L’esposizione, aperta al pubblico dal 25 maggio al 5 agosto 2022 ,rintraccia il percorso di Consagra non in senso puramente cronologico, quanto piuttosto secondo una chiave di lettura che evidenzia l’importanza dei rapporti tra scultura, spazio, osservatore: un’attenzione specifica alla “ubicazione” della presenza plastica in relazione all’osservante, fulcro della caratteristica “scultura frontale” codificata da Consagra a partire dai suoi celebri Colloqui dei primi anni Cinquanta e contestualmente teorizzata già dal suo libro Necessità della scultura(1952).

Il confronto tra diversi momenti del percorso creativo di Consagra permette così di sottolineare sia gli elementi di continuità nella sua opera, ma anche e soprattutto le specificità dei singoli periodi, offrendo un panorama variegato delle sue continue reinvenzioni delle forme e delle sue sperimentazioni di materiali.

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