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Curiosità, emozioni, riflessioni: testamenti dei grandi italiani in mostra a Imperia

Dal 21 maggio all’11 giugno 2022, la mostra Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani si ferma a Imperia nell’oratorio di Santa Caterina. Una mostra che espone i testamenti di alcuni dei più celebri personaggi della nostra storia.

Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti né amici. Bruciatemi. E il mio corpo, appena arso, sia lasciato disperdere, perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me.

Luigi Pirandello

Un nudo disincanto esistenziale, un capolavoro di sintesi quale si addice alle ultime volontà di chi sta per abbandonare la vita, necessario, impellente si sprigiona dalle poche righe vergate su un foglio sgualcito con una prosa scabra ed essenziale capace di arrivare alle radici del vivere, del dolore, della verità. Sono le ultime volontà, commoventi nella loro semplicità, del grande drammaturgo e premio Nobel Luigi Pirandello che congelano illusioni e smentite e rispecchiano fino in fondo il pensiero dello scrittore che ha raffigurato nei suoi drammi la vita vera, amara, priva delle maschere dell’ipocrisia, delle convenienze e delle convenzioni sociali.

Curiosa, intima, personale la mostra Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani espone i testamenti di alcuni dei più celebri personaggi della nostra storia. Giuseppe Garibaldi, a Caprera, il 2 luglio del 1881, un anno prima di morire, chiese nel suo scritto di essere “cremato con legna di Caprera,.. vestito con camicia rossa, volto scoperto e piedi all’asta”.

Politici, filosofi, scrittori, Papi, condottieri, musicisti, imprenditori: sfilano volti, nomi, personaggi che provengono direttamente dai libri di testo, esposti attraverso i documenti che ne immortalano le ultime volontà. La mostra è “un viaggio nella storia d’Italia attraverso i testamenti, gli atti di eredità per eccellenza, che non sono solo il luogo giuridico in cui l’individuo attribuisce liberamente un patrimonio a dei beneficiari, ma anche crocevia del tempo, un’anticipazione che, dal punto di osservazione di un futuro a cui i mortali non possono sfuggire, dispone lasciti di portata più generale” – sottolineano gli organizzatori.

Nel caso delle personalità che giocarono un ruolo di primo piano nella storia dell’Italia, queste rappresentano anche eredità morali dagli effetti pubblici e duraturi sulle loro comunità di riferimento. Il percorso permette al pubblico di accedere ai “tesori di carta”, normalmente custoditi negli Archivi Notarili e di Stato di tutta Italia, facendo emergere la dimensione umana di grandi personaggi noti principalmente per le loro virtù pubbliche. Negli studi notarili si conservano e si formano ogni giorno documenti, i testamenti, che raccontano storie, difficoltà, lasciti morali, filosofici, politici.

Non è facile del resto scrivere un testamento. Può far paura, destabilizzare il rapporto scontato con la vita aprendo la porta a profonde e cupe riflessioni. La mostra, nata a Roma in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e riproposta a Genova, Mantova, Milano, Modena, Piacenza, Torino, Palermo, Bologna, Berlino racconta l’Italia da un punto di vista inedito. L’itinerario accompagna il visitatore che vuole conoscere ed approfondire gli aspetti più intimi di personaggi famosi come Cavour, De Gasperi, De Nicola, Manzoni, D’Annunzio, Verdi, Marconi , Verga, Pascoli, Grazia Deledda e perfino Papi come Giovanni XXIII e Paolo VI.

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