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Meccaniche della Meraviglia. Tutte le mostre dell’evento che porta l’arte contemporanea a Brescia

Valentina Vannicola, Filo', 2022 Valentina Vannicola, Filo', 2022
Valentina Vannicola, Filo', 2022
Valentina Vannicola, Filo’, 2022
Sette mostre per accendere l’arte contemporanea a Brescia. O meglio, nel bresciano. Quattro le mostre in città, tre quelle che coinvolgono il territorio e in particolare il lago di Garda. San Felice del Benaco, Moniga del Garda e Puegnago sul Garda le località interessate. Meccaniche della Meraviglia prende avvio nel weekend del 21 e 22 maggio e si estende fino al 2 ottobre.

Coordinata da Albano Morandi, l’edizione prende piede dalla consapevolezza che “l’arte non serve a costruire artifici, ma a risvegliare nella visione comune potenzialità dormienti“. Così le iniziative – di carattere trasversale – non si riversano in modo diretto in una tematica sociale, evitano la dispersione storica, evadono dalla linearità contenutistica. Al contrario procedono spesso per ideali, sensazioni, esperienze, storie.

Non si tratta di arte per l’arte, ma di arte che non dimentica il suo valore principale: quello estetico. Questo rimanendo capace di pizzicare il pensiero dell’osservatore, mosso per suggestioni e non indicazioni, risvegliato per passione e senza intenti didattici. Una serie di mostre che nel dialogo con il territorio – e in particolare con il luogo espositivo – trovano un contenitore necessario alla loro piena valorizzazione.

Ecco qui le esposizioni.

FULGURA ET FOSSILIA di Fabio Roncato
a cura di Ilaria Bignotti e Paolo Schirolli
Museo Civico di Scienze Naturali, Brescia
dal 21 maggio al 3 luglio 2022

Fabio Roncato, Conscious thought, 2021, stampa lightjet su carta fotografica, vetro, display in acciaio, 58x25x126h cm. Courtesy l’artista
Fabio Roncato, Conscious thought, 2021, stampa lightjet su carta fotografica, vetro, display in acciaio, 58x25x126h cm. Courtesy l’artista

Tre opere di Fabio Roncato – realizzate mediante scarica elettrica, da qui il titolo – dialogano con tre fossili conservati nel museo. Colori diafani e corrispondenze inaspettate allacciano le ricerche contemporanee ai segni più antichi e tangibili della storia. Ma ancora di più rappresentano un ponte tra arte e geologia. Un modo per connettere discipline all’apparenza distanti, ma che come ogni cosa del mondo sono segretamente connesse l’una con l’altra.

Apparizioni sotto il selciato di Angelo Pretolani
a cura di Elena Di Raddo
A Palazzo Bargnani, Brescia
dal 21 maggio al 3 luglio 2022

Angelo Pretolani, SOTTO IL SELCIATO C’È LA SPIAGGIA (VENERDÌ 29 MARZO 2019) 2019, penna biro, alcool e foglia di alloro ricoperta di cenere su cartone
Angelo Pretolani, SOTTO IL SELCIATO C’È LA SPIAGGIA (VENERDÌ 29 MARZO 2019) 2019, penna biro, alcool e foglia di alloro ricoperta di cenere su cartone

Il resoconto delle performance solitarie che l’artista compie dal 2008 si presenta a Palazzo Bargnani – che presto ospiterà il conservatorio della città – in forma circolare, delineata da quaranta leggii che reggono altrettante coppie di fogli. Proprio come fossero tanti leggii. Da una parte la testimianza scritta e fotografica della performance, dall’altra un’opera visiva scaturita nata dalle suggestioni che l’azione performativa ha indotto nell’artista.

Take a breath and let it go di Nicola Fornoni
a cura di Melania Raimondi e Camilla Remondina
MO.CA – Centro per le nuove culture, Brescia
dal 21 maggio al 3 luglio 2022

Nicola Fornoni, Take a breath and let it go, MO.CA, 2022, foto Petro Gilberti
Nicola Fornoni, Take a breath and let it go, MO.CA, 2022, foto Petro Gilberti

Tre stanze, tre lavori, un binomio. Leggerezza/pesantezza si avvicinano e si allontanano nella riflessione video e installativa dell’artista. l video della performance The beginning (light) dialoga con il suo opposto: The beginning (weight). A completare il percorso sono esposti, come installazioni, gli elementi presenti nei medesimi video, ovvero 3,5 kg di piume d’oca e una decina di sfere di metallo.

Nel mandala meravigliato delle cose di Maurizio Pellegrin
a cura di Ilaria Bignotti e Camilla Remondina
Palazzo Averoldi, Brescia
dal 21 maggio al 3 luglio 2022

Maurizio Pellegrin, Nel mandala meravigliato delle cose, Brescia, Palazzo Averoldi 2022 foto Petrò Gilberti
Maurizio Pellegrin, Nel mandala meravigliato delle cose, Brescia, Palazzo Averoldi 2022 foto Petrò Gilberti

Nelle sale affrescate ricche di dipinti e fregi si inserisce l’arte dal taglio antropologico di Maurizio Pellegrin. Elementi religiosi (cristiani e non) si alternano a elementi popolari in un concerto installativo che si dipana a livello del suolo. Come fosse la sezione mancante, quella che chiude i cicli pittorici sulle pareti del Palazzo.

BLACK AND WHITE MEET RED II di Rita Siragusa
a cura di Elena Scuri
Parco del Castello, Moniga del Garda
dal 22 maggio al 2 ottobre 2022

Rita Siragusa, BLACK AND WHITE MEET RED II, 2022, foto Pamela Giaroli
Rita Siragusa, BLACK AND WHITE MEET RED II, 2022, foto Pamela Giaroli

Tre sculture monumentali e altrettante di medie dimensioni, dove la ruggine interagisce con la lucentezza dello smalto e crea un gioco tra la possenza della forma e la levità creata dalla luce che sembra smaterializzare le opere plastiche convertendole in segni grafici.

Transiti di Sonia Costantini
Fondazione Vittorio Leonesio, Puegnago sul Garda
dal 22 maggio al 30 ottobre 2022

Sonia Costantini, IB15-22 “Rosso saturnino”, 2015, acrilici e olio su lino, 67x62,5 cm. Ph Bruno Bani, Milano. Courtesy l’artista
Sonia Costantini, IB15-22 “Rosso saturnino”, 2015, acrilici e olio su lino, 67×62,5 cm. Ph Bruno Bani, Milano. Courtesy l’artista

Una ricerca intorno alla natura del colore che da tempo l’artista si impegna ad approfondire. Un colore che, pur nella sua essenza assoluta, sappia anche dialogare con l’ambiente che lo ospita. Questo si deposita con tecniche varie su tela, carta o tavola.

FILÒ di Valentina Vannicola
Chiesetta Ex Cimitero, San Felice del Benaco
dal 22 maggio al 30 ottobre 2022

Valentina Vannicola, Filo', 2022
Valentina Vannicola, Filo’, 2022

Una narrazione fotografica che nasce dal periodo di residenza dell’artista a San Felice del Benaco e si concretizza nei tableaux vivant tanto cari all’artista. Riconducibili al genere della staged photography, le sue immagini sono il risultato di un complesso e rigoroso lavoro di regia di cui l’artista segue minuziosamente tutti gli aspetti: dai costumi alle scenografie, dalla scelta dei luoghi fino alle pose degli attori non professionisti.

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