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L’Ossessione della bellezza. Il genio eclettico e visionario di Cleto Munari a Treviso

Cleto Munari Cleto Munari
Cleto Munari
Cleto Munari

Una matita geniale. Un talento eclettico e vulcanico. Cleto Munari è un demiurgo che si muove con eleganza tra gli schizzi e i disegni dei suoi amici architetti, artisti, designers e letterati. Figure del calibro di Carlo Scarpa, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Dario Fo e Lowrence Ferlinghetti. Munari li fa suoi, addomesticandoli in un linguaggio che migra magicamente dalla carta alla materia, sia questa povera come la creta o preziosa come l’oro e l’argento. Ora, tutto questa “sostanza” e materia la si può vedere, assaporare, toccare (fino al 17 luglio) a Treviso in una duplice mostra: “l’Ossessione della bellezza” al Museo Santa Caterina e “Essenza di marmo” allo Spazio Eventi OpenDream.

La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari
Cleto Munari
Cleto Munari
SOTTSASS
SOTTSASS

Conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori, Cleto Munari ha avuto intuizioni straordinarie in ambito artistico e progettuale; tra le più importanti c’è sicuramente quella di essersi alleato a grandi designer, architetti e artisti -da Carlo Scarpa a Ettore Sottsass, da Giò Ponti a Oscar Nimeier, da Alessandro Mendini a Gaè Aulenti- dando vita a collezioni che hanno segnato il gusto, il piacere del vivere quotidiano senza alcun vincolo di tipo culturale o commerciale. Così hanno lavorato tutti i personaggi che dagli anni settanta ad oggi hanno collaborato con Cleto Munari, liberi di esprimersi per la realizzazione di un loro sogno.

Le sale del museo Santa Caterina di Treviso ospiteranno in uno scenografico allestimento più di 80 opere che racconteranno 50 ANNI DI STORIA DEL DESIGN e la passione per la bellezza in tutte le sue varie forme. Preziose opere d’arte da collocare nell’ambiente domestico o da indossare. L’OSSESSIONE DELLA BELLEZZA questo il titolo della mostra che ha aperto i battenti il 20 maggio a Treviso nell’ambito di [e]Design festival a cura di Luciano Setten e Paola Bellin.

La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari

Allo spazio espositivo OpenDream, esempio di rigenerazione di archeologia industriale, arriva “ESSENZA DI MARMO” progetto che si estrinseca in una linea di 20 tavoli d’artista in edizione unica di cui Cleto Munari è artefice – con al seguito 14 fra i migliori designer contemporanei quali Mario Botta, Michele De Lucchi, Doriana e Massimiliano Fuksas, Mimmo Paladino, Oscar Tusquets, Alessandro Mendini, Fabrizio Plessi, Paolo Portoghesi, David Palterer e altri ancora.

CLeto Munari
Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari
ALESSANDRO MENDINI
ALESSANDRO MENDINI

Nel 1973, all’età di 43 anni, Munari incontra per la prima volta l’architetto Carlo Scarpa, tra i più importanti architetti italiani del 900. Vicino di casa, Cleto Munari frequentò assiduamente lo studio dell’architetto Carlo Scarpa, affascinato dai progetti del “maestro” che diventavano sulla carta forme eleganti e perfette. Questa frequentazione portò Cleto Munari a scoprire la sua grande passione per il design, perno su cui poggerà, in futuro, tutto il suo lavoro creativo e produttivo.

La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari

All’architetto Carlo Scarpa Cleto Munari chiese di disegnare i primi oggetti in argento (posate, caraffe, vasi) che divennero le pietre miliari della famosa Collezione Argenti Cleto Munari alla quale negli anni successivi furono invitati a partecipare numerosissimi altri artisti. Molti di questi argenti divennero poi parte delle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo tra i quali il Metropolitan di NYC ed il MOMA. Collezione che nelle intenzioni di Cleto Munari doveva essere una raccolta di opere realizzate solo per lui e divenne invece mezzo di comunicazione della cultura nel mondo con molti appassionati estimatori che ne vollero condividere il piacere acquistandole.

SANDRO CHIA
SANDRO CHIA
Cleto Munari
Cleto Munari

Nel 1985 Cleto Munari presenta la prima collezione di “Gioielli”, circa 250 preziosi disegnati da architetti di tutto il mondo che per 2 anni verranno esposti, in una mostra itinerante, nei musei Usa e del Canada. Gioielli grandi, inimmaginabili fino ad allora, con colori forti, con movimenti meccanici in oro, diventano un salto nel futuro che conquista la meraviglia di tutti. Questa prima collezione di gioielli, alla quale Cleto Munari diede anche una fine produttiva simbolica nel 1998, è ancora oggi oggetto di grande ricerca da parte dei collezionisti e degli addetti al settore che se ne contendono i pezzi ancora disponibili sul mercato a prezzi impegnativi spesso attraverso le case d’asta. L’artista che maggiormente condivise con Cleto Munari questo progetto sul gioiello fu sicuramente Ettore Sottsass con il quale lavorò durante tutta la vita fino alla sua morte nel 2007. La Mostra vedrà in esposizione importanti pezzi di fama internazionale quali Collana Amelia, Anello Palmira, Anello Marilyn.

Cleto Munari

Cleto Munari è un personaggio di rottura dei canoni tradizionali e le sue “provocazioni” attireranno fin da subito l’attenzione di personaggi importanti che si rivolgeranno a lui anche per avere nuove idee nel settore dell’industrial design. Incontrerà Enzo Ferrari, con il quale instaurerà una grande amicizia e per il quale disegnerà una reinterpretazione del famoso cavallino rampante, logo dell’azienda Ferrari, Ferruccio Lamborghini della rivale casa automobilistica, la Porsche Italia per la quale nel 1998 realizzò l’opera d’arte più veloce al mondo: La “Porsche Carrera Cleto Munari 911” decorata e personalizzata da 5 artisti (Cleto Munari compreso) e presentata in prima mondiale nel 1999 in occasione di una sua importante mostra antologica a Castel Sant’Angelo (Roma), assieme a tutte le altre sue collezioni.

La mostra di Cleto Munari
La mostra di Cleto Munari

Nel 1987 nasce la collezione “Orologi Cleto Munari” tra i quali si potranno ammirare gli orologi Graves, Isozaki, Hollein Colonna, Sottsass e altri. Gli orologi di Munari sono realizzati in pochissimi esemplari in oro e diamanti e firmati da 4 architetti di quattro estrazioni culturali diverse: Ettore Sottsass per l’Italia, Hans Hollein per l’Europa, Michael Graves per gli Stati Uniti e Arata Isozaki per il Giappone. Il poker di pezzi fa parte della collezione permanente del Metropolitan di New York.

PALADINO NERA CON VASO
PALADINO NERA CON VASO

Del 2004 è la collezione “Penne Cleto Munari”: 5 penne realizzate da 5 designers (una di Munari stesso) gemellate e firmate da cinque Nobel della Letteratura Tony Morrison, Saul Bellow, Wole Soyinka, José Saramago e Nagib Mahfouz. La penna, strumento che ci accompagna in ogni momento della nostra giornata per raccogliere appunti, appuntamenti, note di lavoro, pensieri d’amore, è uno degli strumenti più intimi dell’uomo eppure lo usiamo con sufficienza senza capire davvero quanto prezioso sia per noi. In mostra saranno esposte, tra le altre, la stilografica Cleto, la Mendini e la Tusquets. Una idea innovativa, unica, che coinvolge letterati ed artisti in un progetto comune ed al quale, entrambi, contribuiscono in egual misura. Due anni per rincorrere in giro per il mondo i 5 Premi Nobel della Letteratura () sempre impegnati in conferenze e lezioni. Altrettanti per raccogliere i disegni e gli schizzi degli artisti e trasformarli non in penne ma in opere d’arte per la scrittura. Forse si può dire che anche la sola idea di abbinare una penna ad un artista e ad un premio Nobel della Letteratura sia di per sè un’opera d’arte.

Cleto Munari

E’ forte la convinzione in Munari che il talento di un artista non si esaurisca in un’unica disciplina ma possa essere grande anche in altre espressioni dell’arte. Nel 2009 è il turno della collezione “Arredo” i cui primi pezzi saranno disegnati da Alessandro Mendini. A lui si aggiungeranno lavori di artisti come Mimmo Paladino, Luigi Mainolfi, Sandro Chia, e designers come Marcello Morandini, Mark Lee e lo stesso Munari. Il suo tavolo “Palafitte”, in omaggio a Venezia che vive e poggia su palafitte, è stato presentato come oggetto simbolo della Regione Veneto alla Biennale di Venezia 2012. Del 2012 è la collezione “Art Carpets”, circa 30 modelli di tappeto realizzati completamente a mano in Turchia nel rispetto delle più antiche tradizioni manifatturiere. Del 2013 è la realizzazione dei primi prototipi di oggetti in pelle con la realizzazione di borse dai colori e dalle forme dirompenti e allegre, come sono carattere e stile di Munari.

Cleto Munari

In mostra a Santa Caterina si potranno osservare, oltre al tavolo ‘Palafitte’, due tavoli tondi di Mimmo Paladino, le credenze Halley, Mobilino e Fantasmagorica. Presso lo spazio eventi Opendream, in anteprima mondiale, si potranno ammirare 20 tavoli realizzati da Cleto Munari e da Piero Zanella s.r.l., su disegno di Mendini, Fuksas, Portoghesi, Tusquets, Paladino, Plessi e 5 dello stesso Cleto Munari. Per la collezione ‘Art Carpets’ sarà esposto, tra gli altri, il tappeto disegnato da Sandro Chia.

Un’altra sezione della mostra l’Ossessione della Bellezza è dedicata ai VETRI DI MUNARI: i vetri realizzati negli ultimi vent’anni rappresentano la costante ricerca stilistica di nuove forme espressive del vetro per la quale si è avvalso della collaborazione di artisti e designers da tutto il mondo, invitati nella sua vetreria di Murano a “soffiare” il vetro. “Micromacro”, “I 12 Veronese”, “Corolle d’Autore”, “Acque” sono i nomi di alcune collezioni create in questi anni.

MIMMO PALADINO

“Arte da vivere” quindi e non solo da ammirare è la nuova espressione d’arte che Cleto Munari percorre dall’inizio di questo secolo. Un percorso nuovo al quale partecipano come sempre gli “amici” per realizzare una collezione per l’arredo della casa. E a volte capovolgendone i canoni classici come nel caso dei tappeti che da oggetti per impreziosire il pavimento sono pensati ora anche per essere appesi ad una parete, con una bella cornice dorata, come un quadro fatto di lana seta e lino.

Recentemente Cleto Munari si è dedicato ad una nuova collezione di gioielli, questa volta tutti suoi. 100 e più gioielli già realizzati ma molti altri ancora a venire. E un libro edito dalla Treccani è già stato pubblicato con foto e immagini di questa “prima” fase creativa che si rinnova giorno dopo giorno come un fiume in piena.

https://www.cletomunari.com/

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