Dal 7 al 12 giugno House of BMW a Milano si trasforma in un polo di dialogo tra persone, arte e tecnologia: il designer e artista Mike Meiré ha ideato un programma di installazioni, performance, workshop e dibattiti per la fiera del design del Salone del Mobile
Situato nel cuore del quadrilatero della moda di Milano, l’innovativo hub del Gruppo si trasforma in uno spazio artistico sperimentale durante il Salone del Mobile (7-12 giugno) e accende i riflettori sui temi della connessione, della digitalizzazione e della circolarità.
Il programma di sei giorni “House of BMW: In residence Mike Meiré – Tales from a Neo Collective Future” prevede installazioni, performance, workshop e dibattiti curati da Mike Meiré direttore artistico, designer, curatore e artista.
“Tales from a Neo Collective Future” vede gli artisti Botter, Claudia Rafael e Anna Deller-Yee riflettere sullo spirito del tempo. I loro contributi indagano le opportunità e le sfide degli sviluppi tecnologici interpretando le strategie della digitalizzazione. Durante il Salone del Mobile, House of BMW si trasforma in un open space dove artisti e visitatori potranno avventurarsi insieme esplorando le sfere tra percezione e poesia, fattualità e fantasia.
Mike Meiré ha spiegato: “Come collettivo di artisti, vogliamo creare uno spazio di produzione in cui iniziare con il sognare e poi creare insieme”. Il collettivo comprende Lisi Herrebrugh e Rushemy Botter, fondatori e direttori creativi del marchio di abbigliamento maschile BOTTER. Ispirate alle loro radici caraibiche, le creazioni di moda di BOTTER riflettono l’impegno sociale e la consapevolezza ambientale, combinati con arte e innovazione. La berlinese Claudia Rafael riunisce l’interfaccia umana e le possibilità della tecnologia nella sua arte digitale – e usa i filtri per mettere in discussione gli ideali di bellezza esistenti. Anna Deller-Yee, che divide la sua vita e il suo lavoro tra Germania e Italia, si descrive come “la designer che dipinge troppo”. Combina elementi visivi e narrativi della moda e della pittura. Nel suo lavoro, l’artigianato tradizionale diventa un set di strumenti per esprimere la sua percezione della società.
BOTTER vede nella circolarità l’elemento centrale delle proprie opere. A Milano lavoreranno con un oggetto riciclato che può essere trovato in tutto il mondo: l’archetipo della sedia “Monobloc”. Progettato originariamente come usa e getta, i creativi eleveranno questo prodotto di massa allo stato di pezzi unici su misura, oggetti che cambiano completamente il modo in cui vengono percepiti attraverso un nuovo involucro. Avvolgendo ogni sedia come una scultura tessile – un processo di riciclo radicale – BOTTER non solo sperimenta con l’ordine convenzionale di cultura alta e bassa, ma sfida i metodi di produzione.
Il secondo lavoro di BOTTER si concentra sull’evoluzione del movimento. Ci invita a immaginare un’alternativa di come intendiamo il movimento oggi. La scultura appare come una sorta di capsula, realizzata con plastica riciclata. Un grande stampo trasparente, ispirato a una scatola di giocattoli, racchiude un vuoto nella figura a grandezza naturale di un essere umano. Apparentemente emergendo da un’altra dimensione, il lavoro suggerisce un’alternativa al familiare. In questo senso BOTTER crea uno stampo di ciò che potrebbe venire, uno spazio vuoto che possiamo riempire con la nostra immaginazione.
Claudia Rafael mette in discussione il potenziale sociale dell’innovazione tecnologica. Per “Tales from a Neo Collective Future” esplora le capacità profondamente umane dell’innovazione tecnologica. Per tutta la durata della mostra, l’artista raccoglie in loco le immagini dei visitatori. Alterando queste immagini attraverso la sua tecnica di filtraggio facciale e rendendole parte di un set di dati in continua crescita, l’artista crea un ritratto di tutti i partecipanti con l’Intelligenza Artificiale. Nel tempo, viene creata un’immagine che simboleggia tutti i visitatori di Neo Collective. Possono sperimentare in modo interattivo il processo di acquisizione del filtro facciale aggiungendo la loro immagine a un “ritratto collettivo” che emergerà alla fine della mostra. Durante il programma, i visitatori possono vedere l’evoluzione dell’immagine in tempo reale. Questa immagine collettiva illustra le contraddizioni della digitalizzazione: il suo anonimato e la sua intimità.
Anna Deller-Yee potenzia i movimenti collettivi usando il tocco umano: utilizza la metafora dell’ODORE DELLA PIOGGIA per “Tales from a Neo Collective Future”. In un’opera figurativa, l’artista unisce pittura e ricamo. Un antico sapere dell’artigianato diventa il set di strumenti per esprimere la sua percezione della nostra società. Un arazzo su larga scala composto da materiali diversi esprime come il tocco umano può potenziare i movimenti collettivi, specialmente in epoca digitale.
Durante i sei giorni del Salone si svolgeranno anche una serie di eventi, performance e design talk tra Mike Meiré e Domagoj Dukec (Head of BMW Design) e con gli artisti del collettivo. In aggiunta, in un esempio pratico di produzione sostenibile, una versione in miniatura della BMW i Vision Circular – la visione circolare del BMW Group Design – sarà realizzata dal vivo e senza sprechi nel corso della settimana utilizzando una stampante 3D.
La “Cooking Experience” di Michelle Elie pone al centro un rituale collettivo: l’esperienza condivisa di cucinare e mangiare. E anche l’installazione di Mike Meiré “Lab to Market” racconta qui la sua storia: il caos vivace di un mercato, con tutti i suoi sapori e aromi, che incontra l’ordine tecnologico artificiale di un laboratorio.
Dal 7 al 12 giugno la House Of BMW esporrà le opere degli artisti in Via Verri 10 a Milano: In residence Mike Meiré – Tales from a Neo Collective Future.