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L’epopea artistica della bicicletta: le più belle affiches del mondo in mostra a Treviso

Aurelio Craffonara, Pneus Pirelli, 1925-35

Fino al 2 Ottobre 2022, il Museo Nazionale Collezione Salce (Chiesa di S. Margherita) presenta la mostra RUOTA A RUOTA. Storie di biciclette, manifesti e campioni, a cura di Elisabetta Pasqualin.

La Direzione Regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura propone la grande epopea della bicicletta così come raccontata dai preziosi manifesti patrimonio della Collezione Salce. A firmare le affiches selezionate per questa ricca esposizione, sono artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Vale a dire molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato.

Dalle bici illustrate a quelle che hanno scritto la storia recente del ciclismo. In mostra, infatti, ci saranno anche alcune delle biciclette della collezione Pinarello che hanno portato alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale.

Plinio Codognato, Bianchi, 1911-20

Quando, poco più di due secoli fa, il barone Karl von Drays inventò la bici certo non immaginava che quel suo “attrezzo” sarebbe diventato il mezzo di trasporto più popolare del pianeta. E ancora meno dovette supporlo Leonardo, che nel Codice Atlantico (1490) schizzò qualcosa di molto simile alla bicicletta. Di sicuro nessuno dei due poteva supporre che gli eredi di quei loro prototipi avrebbero avuto un peso così importante nella storia sociale del mondo, influendo sul costume, sui viaggi, sul turismo, sul processo di emancipazione della donna, sull’economia.

Ed è proprio dagli albori del Novecento che la mostra prende il via. Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo.

Seguirà una sezione speciale sulla storia dell’industria ciclistica italiana con l’esposizione di biciclette della collezione Pinarello: biciclette che hanno scritto una pagina di storia del ciclismo italiano, accompagnandosi a molti prestigiosissimi successi. Saranno esposte 15 biciclette, con relativi pannelli esplicativi e immagini del campione a esse legato.

A piano terra troverà spazio una sezione dedicata alla società e alla socialità, che abbraccia un arco temporale che va dalla fine dell’800 agli anni ’40 del Novecento. Sono rappresentate anche le prime industrie straniere, come Townend Cycles (1896), Rambler Bicycles (1900) oltre a quelle italiane, come Maino, Stucchi, Dei, e molte altre.

Osvaldo Ballerio, Biciclette marca Milano, 1905-15

Il valore aggiunto della mostra è proprio l’unione imprenditoriale e culturale, che fa ben capire il legame profondo che unisce i protagonisti che hanno scritto pagine di storia dello sport su due ruote al ricco patrimonio anche culturale della città. Nel 1951 Giovanni Pinarello vince la Maglia Nera del 34^ Giro d’Italia. Le 100 mila lire di compenso per quel Giro le investì nella creazione di una azienda che costruisse biciclette. E’ nata così la Pinarello, che già 10 anni dopo ha una sua squadra.

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