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Chi furono i modelli per i Bronzi di Riace? Clamorosa ipotesi dalla Svizzera

I Bronzi di Riace I Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace

Le analisi chimiche, tecniche ed archeologiche potrebbero confermare l’ipotesi che i Bronzi di Riace rappresentino gli Ateniesi Temistocle e Pericle

Quest’anno si celebreranno i 50 anni dal ritrovamento, riteniamo quindi che questa iniziativa ben si coniuga con il nostro evento che sta per avere inizio nella capitale mondiale dello sport”. Il ritrovamento in questione è quello dei Bronzi di Riace, e la capitale dello sport citata è Losanna, sede del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale. È qui che nei giorni scorsi si è tenuta una conferenza sugli ultimi studi di Anatomia Archeostatuaria, come anticipato dalle parole di Pierre Zappelli, Presidente Mondiale del Panathlon, organizzatore dell’evento. Che ha ospitato la conferenza del professor Riccardo Partinico, studioso delle due statue custodite presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria.

La relazione si è concentrata sulle tecniche di realizzazione, sul restauro, sul ritrovamento e sul mistero delle armi mancanti. Chiarendo che le due statue raffigurano personaggi realmente vissuti, e che essendo state realizzate a trent’anni di differenza l’una dall’altra non possono far parte della stessa scena artistica. Le terre di fusione estratte dal loro interno sono compatibili con le terre argillose di un’area circoscritta tra Atene, Corinto ed Argo. Premesse per introdurre l’ipotesi più clamorosa: i Bronzi di Riace potrebbero rappresentare gli Ateniesi Temistocle e Pericle. Politici di spicco e militari famosi per aver guidato gli eserciti alla vittoria nelle più importanti guerre nel V secolo a. C..

 

I Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace

L’ipotesi è fondata sulla comparazione dei risultati delle analisi effettuate dal Ministero per i Beni Culturali con gli studi anatomici, le deduzioni e le ricerche storiche che svolte da Partinico sin dal 2005. E le analisi chimiche, tecniche ed archeologiche condotte dall’Istituto Centrale per il Restauro supporterebbero l’ipotesi. La “Statua A” risulta realizzata nel 460 a.C. e la “Statua B” nel 430 a.C., periodo storico quindi coincidente con l’“Età di Pericle”.

https://www.museoarcheologicoreggiocalabria.it/

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