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La meravigliosa Villa Occhetti apre le sue porte alle “indagini” scultoree di Octavio Floreal

Octavio Floreal, (dettaglio) INDAGINE 16IV’22, INDAGINE III’22, 2022, Installation view mostra INDAGINE VI ’22, Photo Courtesy Max Tomasinelli

Sabato 25 giugno 2022, all’interno del parco della prestigiosa Villa Occhetti, storica residenza situata a Mazzè (TO) nel Canavese, ha inaugurato INDAGINE VI ’22, mostra scultorea a cielo aperto di Octavio Floreal a cura dell’Associazione Culturale ANABASI e con il supporto del team arte di Pavesio e Associati with Negri-Clementi. La mostra, patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino e dal Comune di Mazzè, è visitabile tutti i fine settimana o su appuntamento fino a domenica 4 settembre 2022.

Il progetto espositivo INDAGINE VI ’22, il cui titolo fa riferimento al mese e all’anno di inaugurazione della mostra, è il frutto della lunga ricerca artistica di Octavio Floreal che, iniziata nel 1993, lo ha portato a produrre numerosi disegni a matita dal piccolo formato fino a grandi sculture e installazioni in ferro e legno.

Octavio Floreal, INDAGINE 14II’22, 2022, Ferro e legno, cm 259x177x85, Installation view mostra INDAGINE VI ’22, Photo Courtesy Max Tomasinelli

Il percorso espositivo che l’artista presenta a Mazzè intesse un dialogo rispettoso e armonico con gli spazi esterni di Villa Occhetti, che si apre al pubblico portando l’arte contemporanea fuori dagli itinerari più tradizionali. Partendo dall’ampio giardino, il pubblico potrà usufruire di grandi installazioni proseguendo poi negli ambienti dell’orangerie, dove le sculture si smaterializzano tra le pareti in un gioco di luci e ombre. La visita si conclude con un passaggio nel viale dei ciliegi, che culmina sulla terrazza panoramica da cui è possibile ammirare dall’alto il paese e il territorio circostante.

La mostra concepita per Villa Occhetti è incentrata sul filone denominato dall’artista INDAGINE, che racchiude in sé tre macro temi (SEGUNDO ORIGEN, IL NUOVO MONDO, SENTIO ERGO SUM) e la cui etimologia latina vuole rappresentare l’impossibilità di decifrare e conoscere l’operato di un artista se non attraverso l’osservazione della sua intera ricerca.

Octavio Floreal INDAGINE II’22, 2022 Ferro, cm 150x130x12, Photo Courtesy Max Tomasinelli

Le opere presentate in INDAGINE VI ’22 nascono dal concetto di icona e di archetipo che Octavio Floreal traduce in sculture in filo di ferro intrecciato rappresentanti quegli elementi, per l’appunto, archetipici che compongono l’immaginario creativo dell’artista; questi elementi, in parte rievocati da diversi periodi del percorso dell’artista, in parte reinterpretazioni di opere di ogni tempo che ne hanno segnato la ricerca e la produzione, concorrono a definire l’idea di mitologia dell’artista, ossia quel corpus di elementi che ne caratterizzano inconfondibilmente la storia e l’identità.

Il filo di ferro, tratto scuro e netto come quello di una penna su carta, concorre anch’esso a rendere le sculture metafora di una narrazione intrinseca agli archetipi stessi, che l’artista tesse e intreccia sovrapponendo e accostando i vari elementi.

Attraverso sculture di varie dimensioni e installazioni ambientali o luminose, dove l’opera materiale si trasforma in immateriale, Octavio Floreal mira a mettere in evidenza le diverse sfaccettature del sentire, vedere e percepire l’arte e i suoi costanti mutamenti. Durante i mesi di apertura la mostra accoglierà un ricco programma di attività culturali che spazieranno dalle visite guidate a eventi.

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