Fino al 3 luglio, nell’ambito di Capriola | an art week in Lecce, BeAdvisors Art Department e Knot Agency presentano a paradise for the smiling alligators, seconda edizione del format espositivo paradise, presso il bastione ovest del Parco delle Mura Urbiche di Lecce. La mostra è organizzata in collaborazione con le gallerie Copperfield (Londra) e Linda Michelle Mognato per la galleria Harlesden Highstreet (Londra) e vede la partecipazione de* artist* Ada M. Patterson, Ambra Castagnetti, Charlotte Edey, Gianna Rubini, Ginevra Dolcemare, Hawazin Al-Otaibi con Agostino Quaranta, Hoa Dung Clerget, Hongxi Li con DATEAGLE ART, Jakob Rowlinson, Paolo Bufalini e Reiko Whitfield.
paradise è un format espositivo nomadico che prende la forma di mostre collettive ospitate in luoghi di eccellenza architettonica. Prevede la partecipazione di artisti emergenti non rappresentati e la collaborazione con gallerie e progetti curatoriali internazionali. Il primo episodio è stato presentato a Genova, presso Palazzo Franzone Spinola di Luccoli nel marzo 2022.
paradise ibrida la volontà antologica del modello museale, la ricerca curatoriale attiva e l’attenzione al collezionismo. Il concept espositivo muove dall’analisi dello stretto rapporto tra giustizia ambientale e sociale e dalle indagini in merito alle sex ecologies, al femminismo intersezionale e al non-western feminism. L’obiettivo è proporre l’applicazione di un approccio intersezionale, non binario, a favore di un ripensamento della normatività umana e della stessa pratica curatoriale.
Per l’edizione di Lecce, a paradise for the smiling alligators riflette in merito al concetto di confine e al ruolo delle cinte murarie come strumento di separazione tra ciò che è civile e “nella norma”, e ciò che è estraneo e fuori dalla norma. Per condurre questa analisi si ispira già dal titolo a “Apartament on Uranus” di Paul B. Preciado e a “The Thief’s Journal” di Jean Genet. In questi testi Urano assurge a luogo dove poter vivere al di là delle restrizioni di potere, genere e razza inventate dalla modernità. Urano, pianeta impossibile per ogni forma di vita, diventa casa per le creature umiliate, gli “smiling alligators”, coloro che sono rinnegati in quanto non-conformi, e che almeno su Urano sono liberi di sentirsi a casa e di abbracciare le continue transizioni della vita.
Per cercare di capire come muoversi all’interno del confine e mettere in discussione l’idea binaria di conformità sono coinvolti artisti che indagano temi quali l’intersezionalità come laboratorio di trasformazione, la questione del soggetto nella condizione post-umana e dei confini oltre il post-colonialismo. Le opere e le performance di Ada M. Patterson, Ambra Castagnetti, Charlotte Edey, Gianna Rubini, Ginevra Dolcemare, Hawazin Al-Otaibi con Agostino Quaranta, Hoa Dung Clerget, Hongxi Li, Jakob Rowlinson, Paolo Bufalini e Reiko Whitfield, mettono in questione, secondo diversi approcci, la complessità del mondo e cercano di aprire nuovi spazi di libertà e di discorso critico.