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Panorama Monopoli. 70 opere nella mostra a cielo aperto che unisce arte e natura

Antonio Zanchi, Davide e Golia, 1660-70, olio su tela, 156 × 170 cm. Courtesy Galleria Canesso Antonio Zanchi, Davide e Golia, 1660-70, olio su tela, 156 × 170 cm. Courtesy Galleria Canesso
Antonio Zanchi, Davide e Golia, 1660-70, olio su tela, 156 × 170 cm. Courtesy Galleria Canesso
Antonio Zanchi, Davide e Golia, 1660-70, olio su tela, 156 × 170 cm. Courtesy Galleria Canesso
La seconda edizione di Panorama si tiene a Monopoli. La mostra diffusa, organizzata da ITALICS, distribuisce 70 opere – realizzate dal Quattrocento a oggi da 60 artisti diversi – per le strade e i luoghi della città. Dall’1 al 4 settembre 2022.

Un itinerario tra arte, architettura, antichità e contemporaneo. Questa l’essenza di Panorama, che dopo Procida (2021) quest’anno fa tappa a Monopoli, in Puglia. Un’occasione per valorizzare le opere delle gallerie che compongono il consorzio ITALICS, ma anche per porre l’attenzione sulle località più significative del paesaggio italiano. Sono 20 gli spazi espositivi coinvolti. Tra palazzi, chiese, piazze, edicole votive nascoste nei vicoletti e chiassi. Senza dimenticare il programma di incontro e approfondimento, oltre alle occasioni performative (7 in tutto).

L’anno scorso Panorama era dedicata a Daniel Buren e al suo profondo legame con l’isola di Procida. Quest’anno l’evento celebra invece l’esperienza artistica di un’autrice fondamentale per il territorio: l’artista e fotografa Lisetta Carmi (Genova, 1924). A lei viene dunque conferito il premio Italics d’Oro.

Lisetta Carmi è quindi protagonista di un progetto speciale, sviluppato in collaborazione con il festival internazionale di fotografia e arte PhEST – See Beyond the Sea. Questo prevede una mostra di scatti inediti realizzati nel 1960 tra Puglia e Basilicata. Presentata in anteprima durante la premiazione in calendario per venerdì 2 settembre 2022, l’esposizione rimane aperta al pubblico per tutta la durata del festival, dal 9 settembre al 1 novembre 2022.

Il progetto Panorama Monopoli si sviluppa come un grande racconto corale ispirato al concetto greco di xenia, a cui contribuisce ciascuna delle opere selezionate offrendo molteplici letture su tematiche universali che, dal Quattrocento a oggi, hanno mosso la creatività degli artisti di epoche diverse e interessato le riflessioni umane lungo circa sette secoli.

Per i greci, il termine xenia riassumeva il senso dell’ospitalità e il rapporto con lo straniero, regolato da norme comportamentali di base, come ad esempio la consuetudine di omaggiare l’ospite con un “regalo di addio” per testimoniare di aver gradito la sua visita. In un certo senso la xenia è una forma di amicizia ritualizzata basata sulla reciprocità.

Il concetto si lega a quello di straniero, da xenos, e alla storia di Monopoli, che è comune a quella di tante altre città sulle coste adriatiche. Un crocevia di scambi, interessi, popoli e commerci.

Massimo Vitali, Masso delle Fanciulle Swimmer, 2017,stampa lightjet da file digitale originale su carta fotografica, Diasec con cornice in legno, 187 × 247,5 cm. Courtesy l'artista e Galleria Mazzoleni, Londra – Torino
Massimo Vitali, Masso delle Fanciulle Swimmer, 2017,stampa lightjet da file digitale originale su carta fotografica, Diasec con cornice in legno, 187 × 247,5 cm. Courtesy l’artista e Galleria Mazzoleni, Londra – Torino
Il percorso espositivo

Il percorso espositivo abbraccia le principali chiese del borgo, come la Chiesa ed ex monastero dei Santi Giuseppe e Anna; i centri nevralgici del tessuto urbano come Piazza Palmieri dove va in scena una performance, e poi Piazzetta Santa Maria e Largo Castello; e poi spazi più raccolti di chiostri, chiassi, androni ed edicole votive dei vicoli del centro storico che custodiscono installazioni site-specific.

Palazzo Martinelli, il Complesso di San Leonardo, le stalle di Casa Santa e la Sala delle Armi del Castello Carlo V ospitano i quattro principali nuclei espositivi. La mostra nel settecentesco Palazzo Martinelli che si erge sulle mura di cinta con il suo
scenografico loggiato ad arcate ogivali, si sviluppa in sei stanze, ognuna delle quali presenta un dialogo tra artisti distanti in termini cronologici e culturali.

Il Complesso di San Leonardo è dedicato alla presentazione di opere di artisti contemporanei articolate in dieci spazi con nove monografiche e un progetto site-specific in progress che vedrà il suo completamento nelle giornate di apertura di “Panorama Monopoli”.
Le stalle annesse alla Casa Santa ospitano le opere di sei artisti distribuite in tre ambienti.

Il Castello Carlo V, fortificazione pentagonale che sorge su una striscia di terra più avanzata verso il mare rispetto, ospita le opere di cinque artisti contemporanei, tra cui nuove creazioni concepite appositamente per l’occasione e in risposta al luogo che le accoglie.

Judith Hopf, Phone User, 1, 2021; terracotta, acciaio, 165 × 46 × 34 cm. Courtesy l'artista e kaufmann repetto, Milano – New York. Foto: Andrea Rossetti
Judith Hopf, Phone User, 1, 2021; terracotta, acciaio, 165 × 46 × 34 cm. Courtesy l’artista e kaufmann repetto, Milano – New York. Foto: Andrea Rossetti
Gli artisti in mostra

Mario Airò (Pavia, Italia, 1961), Francesco Arena (Torre Santa Susanna, Brindisi, Italia, 1978), Stefano Arienti (Asola, Mantova, Italia, 1961), Gianfranco Baruchello (Livorno, Italia, 1924), Luca Bertolo (Milano, Italia, 1968), Paolo Bini (Battipaglia, Salerno, Italia, 1984), Alighiero Boetti (Torino, Italia, 1940 – Roma, Italia, 1994), Pier Paolo Calzolari (Bologna, Italia, 1943), Sexto Canegallo (Sestri Ponente, Genova, Italia, 1892 – 1966), Mariana Castillo Deball (Città del Messico, Messico, 1975), Adelaide Cioni (Bologna, Italia, 1976), Pietro Consagra (Mazara del Vallo, Trapani, 1920 – Milano, Italia, 2005), Maria Adele Del Vecchio (Caserta, Italia, 1976), Gaia Di Lorenzo (Roma, Italia, 1991), Nathalie Djurberg & Hans Berg (Lysekil, Svezia, 1978 / Rättvik, Svezia, 1978), Mimosa Echard (Alès, Francia, 1986), Sam Falls (San Diego, CA, Stati Uniti, 1984), Matteo Fato (Pescara, Italia, 1979), Ettore Ferrari (Roma, Italia, 1845 – 1929), Cesare Fracanzano (Bisceglie, Barletta-Andria-Trani, Italia, 1605 – Barletta, Barletta-Andria-Trani, Italia, 1651), Massimo Grimaldi (Taranto, Italia, 1974), Edi Hila (Shkodra, Albania, 1944), Judith Hopf (Karlsruhe, Germania, 1969), Adelita Husni-Bey (Milano, Italia, 1985), Alfredo Jaar (Santiago del Cile, Cile, 1956), Ann Veronica Janssens (Folkestone, Regno Unito, 1956), Runo Lagomarsino (Lund, Svezia, 1977), Giovanni Lanfranco (Parma, Italia, 1582 – Roma, Italia, 1647), Francesco Laurana e Nicola Samorì (Dalmazia, Croazia, 1430 – Avignone, Francia, 1502 / Forlì, Italia, 1977), Renato Leotta (Torino, Italia, 1982), Jieun Lim (Seul, Corea Del Sud, 1983), Lorenzo Lippi (Firenze, Italia, 1606 – 1665), Carlo Manieri (Taranto, Italia, 1633 – Roma, Italia, 1702), Franca Maranò (Bari, Italia, 1920 – 2015), Richard Marquis & Johanna Nitzke Marquis (Bumble Bee, AZ, Stati Uniti, 1945 /  Northern Wisconsin, WI, Stati Uniti, 1947), Mario Merz (Milano, Italia, 1925 – 2003), Marisa Merz (Torino, Italia, 1926 – 2019), Luzie Meyer (Tubinga, Germania, 1990), Diego Miguel Mirabella (Enna, Italia, 1988), François Morellet (Cholet, Francia, 1926 – 2016), Valerio Nicolai (Gorizia, Italia, 1988), Alessandro Piangiamore (Enna, Italia, 1976), Michelangelo Pistoletto (Biella, Italia, 1933), Gianni Politi (Roma, Italia, 1986), Nathlie Provosty (Cincinnati, OH, Stati Uniti, 1981), Giangiacomo Rossetti (Milano, Italia, 1989), Medardo Rosso (Torino, Italia, 1858 –  Milano, Italia, 1928), Mimmo Rotella (Catanzaro, Italia, 1918 – Milano, Italia, 2006), Antonio Sanfilippo (Partanna, Trapani, Italia, 1923 – Roma, Italia, 1980), Aviva Silverman (New York, NY, Stati Uniti, 1986), Carl-August-Wilhelm Sommer (Germania, 1839 – 1921), Eugenio Tibaldi (Alba, Cuneo, Italia, 1977), Patrick Tuttofuoco (Milano, Italia, 1974), Massimo Vitali (Como, Italia, 1944), Luca Vitone (Genova, Italia, 1964), Stanley Whitney (Filadelfia, PA, Stati Uniti, 1946), Antonio Zanchi (Padova, Italia, 1631 – Venezia, Italia, 1722).

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