È successo un po’ di tutto. Ma, tirando le somme, non si ha alcuna difficoltà nel definire la prima serata del Jova Beach Party un successo… di cui – ammettiamolo – tutti avevamo bisogno
Il cantante più spensierato d’Italia ha fatto ballare Lignano Sabbiadoro come non succedeva da prima del Covid-19. La spiaggia ha iniziato a riempirsi alle 15, orario della tanto agognata apertura dei cancelli, fino ad arrivare ad accogliere ben 36mila persone. E guai a chi parla solo di ragazzi! Di tutte le età, da tutte le regioni. Tutti hanno tremendamente voglia di un sabato fatto di sole, di musica, di balli e di birre (che fanno piangere i portafogli, con i loro 8 euro fissi).
Ma il buon vecchio Lorenzo – che rispetto ai suoi 55 anni, ne dimostra per grinta e vitalità almeno la metà – anche il prezzo della birra fa scordare.
Sta sul palco dall’inizio, non si fa attendere. Esce, canta, ride, chiacchiera, sposa addirittura una giovane coppia e intrattiene il suo pubblico insieme ad ospiti più o meno emergenti. Con l’arrivo del tramonto l’atmosfera inizia a scaldarsi davvero. Ancora col sole, canta insieme al disc jockey Benny Benassi, lo saluta, balla sulle note del suo ultimo pezzo (un remake di Satisfaction) e via: parte il vero e proprio concerto, quello che tutti aspettano.
Il format piace. Le canzoni del repertorio del Jova si alternano a momenti di vera e propria disco music. Lorenzo Cherubini in console non annoia mai: passa da pezzi indimenticabili dal passato come Le Freak di Chic e Jump di Van Halen a hit del momento come l’orecchiabilissima Shakerando, fino a veri e propri brani House-commerciali che fanno saltare soprattutto i più giovani.
Piacciono, perché piacciono. Hanno fatto della spiaggia di Lignano una vera e propria discoteca a cielo aperto, sotto le stelle, dove tutti saltano, urlano e sorridono guardando gli effetti speciali (tra il comico e il curioso) riprodotti sui megaschermi. Ma le voci vere le si sente quando il cantante proponeva i suoi di successi.
I primi ad aprire le porte alla carriera di Jovanotti sono stati I love you baby e Viva la libertà. Ma il pubblico, già entusiasta, perde in men che non si dica il controllo all’ingresso del primo ospite: Max Pezzali. Buona parte di chi occupa la “prima metà” della spiaggia, quella più nei pressi del palco, appartiene alla generazione degli anni ’90. Tutti conoscono a memoria le parole di Sei un mito, Hanno ucciso l’uomo ragno e Gli anni.
Riprende Jova: L’estate addosso fa saltare e urlare. Poi Sabato, Il sole sorge di sera, Musica, Il boom, Nuova era e Safari. La grinta non cala, anzi: entra Gianni Morandi. Il rapporto tra Jova e uno dei cantanti più longevi della musica italiana ormai è consolidato, tanto che – da non dimenticare – la canzone di Morandi al festival di Sanremo e la prima ad essere stata cantata sul palco di Lignano è proprio Apri tutte le porte, scritta da Lorenzo. A dimostrazione che certe tracce non tramontano mai, si canta in coro allo stesso modo anche su Fatti mandare dalla mamma. Poi, tra una chiacchiera e l’altra, un momento a cappella con Azzurro di Adriano Celentano e C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones.
Riprende in mano il concerto Jovanotti e da lì non si ferma più. Tra un megamix e l’altro, grandi brani come Ragazza Magica, Baciami Ancora, Sapore di sale (sì, quella Sapore di sale, del buon Gino Paoli), Le tasche piene di sassi, Penso Positivo, Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, Ti porto via con me.
Nessuno se ne vorrebbe andare, tutti desiderano che il concerto continui ancora qualche ora (non abbiamo dubbi che i più temerari abbiano subito acquistato il biglietto per il concerto della sera successiva). Ma tutte le cose belle prima o poi finiscono, e Jova il suo concerto l’ha concluso (lasciando un po’ a bocca asciutta chi si aspettava di sentire Bella) con Ragazzo fortunato e A te.
E gli ambientalisti? Le polemiche ci sono state, lo sappiamo tutti. A vedere ecosistemi a rischio come le spiagge, non si poteva che alzare un po’ la voce… Certo che, con il Wwf tra gli “sponsor” del mega party del cantante, parole pro-green purtroppo lasciano il tempo che trovano – con la doverosa assicurazione che le spiagge sarebbero rimaste più pulite di come sono state trovate.
Ma delle polemiche se n’è già parlato. E giustamente. Adesso meritato spazio anche alla grande musica e a un senso di libertà – seppur in un momento non troppo, nuovamente, felice – ritrovato.