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Spazio, luce, suono, linguaggio, video. Bruce Nauman a Milano con ‘Neons Corridors Rooms’

Bruce Nauman The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (Window or Wall Sign), 1967 Kunstmuseum Basel © 2022 Bruce Nauman / SIAE Courtesy Sperone Westwater, New York
Bruce Nauman. The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (Window or Wall Sign), 1967. Kunstmuseum Basel © 2022 Bruce Nauman / SIAE Courtesy Sperone Westwater, New York

Dal 15 settembre arriva a Milano “Neons Corridors Rooms”, la mostra dedicata a Bruce Nauman, uno degli artisti viventi di maggior rilievo della storia dell’arte contemporanea

L’esposizione è organizzata da Pirelli HangarBicocca in collaborazione con la Tate Modern di Londra e lo Stedelijk Museum di Amsterdam e offre una panoramica approfondita sulla ricerca spaziale dell’artista e le sue sperimentazioni con l’architettura, l’uso della luce, del suono, del linguaggio e del video.

Raccoglie trenta opere realizzate dalla seconda metà degli anni Sessanta che esplorano la dimensione più innovativa della pratica di Bruce Nauman (Fort Wayne, Indiana, 1941; vive e lavora in New Mexico) con un focus sulla sua ricerca spaziale e architettonica. Il progetto espositivo fa luce su questo ambito specifico, meno conosciuto e studiato, della ricerca espressiva dell’artista che in oltre cinquant’anni di carriera ha indagato la condizione umana e il significato più profondo del fare arte, abbracciando con attitudine radicale e pionieristica diversi media – installazione, video, scultura, performance, fotografia, disegno e suono.

Bruce Nauman
Ritratto
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York Foto Zoe Nauman

Leone d’oro alla carriera alla 48. Biennale di Venezia (1999), Nauman si laurea in matematica, fisica, musica e arti visive nel 1964 all’Università del Wisconsin e prosegue gli studi in arte all’Università della California dove si laurea nel 1966. Dagli anni Sessanta sino a oggi, ha esplorato linguaggi artistici diversi, dalla fotografia alla performance, dalla scultura al video, sperimentandone le potenzialità concettuali e indagando la definizione stessa di pratica artistica. È considerato uno dei più importanti artisti americani viventi e un catalizzatore per i recenti cambiamenti nella pratica artistica internazionale e il suo avvicinamento all’uso concettuale e performativo del linguaggio e del corpo.

Dalla prima mostra monografica nel 1966 a oggi, Nauman è stato oggetto di numerose esposizioni in grandi musei. La sua prima retrospettiva è stata organizzata dal Los Angeles County Museum of Art (1972) e Whitney Museum of American Art (1973). La mostra “Neons Corridors Rooms” che arriva a settembre nel capoluogo lombardo ha già visto due tappe: quella di Londra da ottobre 2020 a febbraio 2021 e quella di Amsterdam da giugno a ottobre 2021. Ma questa “edizione” meneghina sarà arricchita da alcune delle installazioni più emblematiche di Nauman, provenienti da collezioni pubbliche e private internazionali.

Bruce Nauman
Left or Standing, Standing or Left Standing, 1971/1999
Private collection
Collection of Dia Art Foundation, Partial gift, Lannan Foundation, 2013
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York

Neons Corridors Rooms

Gli oltre 5.000 metri quadrati delle Navate di Pirelli HangarBicocca (e altri spazi, come la Sala lettura e l’area esterna) vedranno riuniti per la prima volta le varie tipologie di corridoi e stanze, oltre a sei neon, cinque installazioni video e sonore, e una selezione di tunnel, ovvero modelli scultorei per architetture sotterranee. Il percorso espositivo che copre un arco di ricerca di quasi quarant’anni raggruppa le opere secondo nuclei tematici, mettendo così in luce da una parte le variazioni e i tratti comuni tra i diversi lavori, e dall’altra l’estensione e la continua sperimentazione dell’artista.

Bruce Nauman
Performance Corridor, 1969
Solomon R. Guggenheim Museum, New York Panza Collection, Gift, 1992
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York

Realizzati a partire dalla fine degli anni Sessanta, i corridoi sono strutture concepite da Bruce Nauman per manipolare, registrare e testare l’esperienza e i movimenti dello spettatore all’interno di uno spazio. La loro architettura obbliga il visitatore a un percorso fisico quanto emotivo, che invita a prendere coscienza dei propri limiti e della propria corporalità. La mostra racconta la genesi e lo sviluppo di questo corpus di lavori proprio a partire dal primo corridoio realizzato dall’artista, Performance Corridor (1969). L’idea per l’opera nasce da una performance registrata nel video Walk with Contrapposto (1968) – anch’esso presente nell’esposizione di Milano –, in cui Nauman cammina avanti e indietro in uno stretto passaggio con movimenti esagerati del bacino, imitando le pose delle sculture classiche. L’anno successivo, nel 1969, per una mostra al Whitney Museum di New York, l’artista espone come scultura praticabile la struttura da lui impiegata nel video, invitando i visitatori a utilizzarla a loro volta. Se fino a quel momento Nauman con i suoi video e performance si era concentrato sulla sua presenza e figura, con Performance Corridor l’artista sposta la sua attenzione e ricerca sullo spettatore e sul rapporto che instaura con lo spazio circostante.

Bruce Nauman
Green Light Corridor, 1970
Veduta dell’installazione, “La Jolla”, Museum of Contemporary Art San Diego, 2008.
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Museum of Contemporary Art San Diego

“Neons Corridors Rooms” rivela come questa pratica diventi un mezzo per Nauman per sperimentare con lo spazio e con il corpo in maniera sempre più radicale. L’esposizione investiga infatti le diverse tipologie di corridoi che sono seguiti negli anni e concepiti con nuove forme, dimensioni e modalità di fruizione rispetto al primo, divenendo sempre più complessi fino a inglobare stanze e a inserire elementi e dispositivi sonori, luminosi, tattili, plastici o visivi, per alterare la percezione e creare un senso di spaesamento. In Green Light Corridor (1970), per esempio, una luce fluorescente di colore verde invade l’angusto spazio percorribile tra le due pareti; mentre nell’installazione Corridor Installation with Mirror – San Jose Installation (Double Wedge Corridor with Mirror) (1970) Nauman utilizza uno specchio per disorientare i visitatori che l’attraversano. Realizzato a Milano nel 1971 alla galleria Françoise Lambert, e qui ricostruito per la prima volta, Funnel Piece (Françoise Lambert Installation) (1971) impiega invece la luce naturale come fattore generativo dell’esperienza. In maniera simile strumenti elettronici e di sorveglianza, come videocamere a circuito chiuso, fungono da elementi per riflettere sulle reazioni nel comportamento e nel movimento delle persone quando scoprono di essere registrate e controllate, come avviene in Going Around the Corner Piece with Live and Taped Monitors (1970).

Bruce Nauman
Going Around the Corner Piece with Live and Taped Monitors, 1970 Private collection
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York

Con Dream Passage with Four Corridors (1984), opera che apre la mostra “Neons Corridors Rooms”, l’artista utilizza corridoi, luci colorate fluorescenti e oggetti comuni, come delle sedie e dei tavoli, per creare un ambiente domestico e onirico. Mentre in MAPPING THE STUDIO II with color shift, flip, flop, & flip/flop (Fat Chance John Cage) (2001), installata nello spazio del Cubo, l’artista si concentra sugli aspetti solitamente trascurati e apparentemente ininfluenti del mondo che ci circonda, documentando in sette proiezioni video le attività notturne del suo studio in New Mexico. Come suggerisce anche il titolo, le immagini sono alterate cromaticamente o ribaltate, si modificano in modo quasi impercettibile, provocando un senso di dislocazione spaziale e temporale in chi le osserva. Nell’installazione audio Raw Materials (2004) l’artista crea un vero e proprio paesaggio sonoro. L’opera, commissionata per la Turbine Hall della Tate Modern nel 2004, è installata per la prima volta all’aperto, nell’area esterna di Pirelli HangarBicocca, e riproduce in loop 21 registrazioni audio legate ad altrettanti precedenti lavori dell’artista, ripercorrendone la lunga carriera in un percorso di rimandi, flashback e alterazioni acustiche.

Bruce Nauman
MAPPING THE STUDIO II with color shift, flip, flop, & flip/flop (Fat Chance John Cage), 2001
Purchased jointly by Tate, London with funds provided by the American Fund for the Tate Gallery; Centre Pompidou, Musée national d’art moderne, Paris with the support of Mr. and Mrs. William S. Fisher Family Foundation and the Georges Pompidou Culture Foundation; and Kunstmuseum Basel, 2004
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York

Le tracce audio di Raw Materials rivelano un altro aspetto fondamentale della pratica di Bruce Nauman: l’utilizzo del linguaggio e delle sue molteplici possibilità relazionali. Questo tema appare ancora più evidente nelle opere realizzate con il neon, tra le più note e celebrate dell’artista. In Pirelli HangarBicocca viene presentata una significativa selezione, che ne racconta l’evoluzione. Questi lavori indagano la natura formale e psicologica del linguaggio e le potenzialità trasformative del testo scritto. La riflessione sull’arte e sulla figura dell’artista sono centrali nei primissimi neon della fine degli anni sessanta come The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (Window or Wall Sign) (1967) e My Name As Though it Were Written on the Surface of the Moon (1968). Mentre giochi di parole e indagini sempre più complesse sull’esistenza umana e sugli aspetti disturbanti dell’infanzia compaiono in Run from Fear, Fun from Rear (1972), in One Hundred Live and Die (1984) o in Hanged Man (1985).

Bruce Nauman
My Name As Though It Were Written on the Surface of the Moon, 1968
Stedelijk Museum Amsterdam
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York
Bruce Nauman
One Hundred Live and Die, 1984
Collection Benesse Holdings, Inc/ Benesse House Museum, Naoshima
© 2022 Bruce Nauman / SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York

La mostra è curata da Roberta Tenconi e Vicente Todolí con Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy Wan. Verrà anche pubblicata una monografia che presenta gli studi più recenti sulla ricerca spaziale e architettonica di Bruce Nauman.

Bruce Nauman nel suo studio a Pasadena, California, 1970 ca. Courtesy Museum of Contemporary Art San Diego e Frank J. Thomas Archives
Foto Frank J. Thomas

 

Bruce Nauman | Neons Corridors Rooms

15 settembre 2022 – 26 febbraio 2023

Pirelli Hangar Bicocca
Via Chiese 2, Milano
Giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.30-20.30
Gratuito con prenotazione consigliata
pirellihangarbicocca.org

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