Vastissimo luogo di esperimenti artistici dall’approccio multidisciplinare, il Mattatoio si compone di molte aree. Ecco il calendario estivo dello Spazio Griot
Spazio nomadico di esplorazione e discussione, Spazio Griot, presso i Padiglioni 9a e 9b del Mattatoio, presenta la mostra SEDIMENTS. After Memory a cura di Johanne Affricot ed Eric Otieno Sumba, dall’11 al 15 luglio; con opere di Victor Fotso Nyie, Muna Mussie, Las Nietas de Nonó, Christian Offman. Una mostra collettiva che riflette sui residui coloniali ancora presenti nella nostra società.
Oltre alle arti visive, non mancano attività dedicate alla letteratura. Tra l’11 e il 13 luglio il poeta, drammaturgo e performer Inua Ellams propone Come As You Are, workshop di scrittura dedicato a creativi e BIPOC (Black, Indigenous, People of Color) under 35, ponendo l’accento sulla Live Literature. Durante il laboratorio, nel Padiglione 9b, Ellams proporrà degli esercizi di scrittura tra poesia, drammaturgia e saggistica. Un’iniziativa in collaborazione con Orbita Spellbound, nell’ambito di Whose Wor(l)d Is This? Diverse Voices in Urban Literature in the UK and Italy, supportata dai British Council International Collaboration Grants.
Lunedì 11 luglio ha anche un appuntamento serale: alle ore 20.00 nel Padiglione 9b, il poeta, artista e critico-teorico SA Smythe (UK), residente all’American Academy di Roma, presenta la performance Proclivity: un’installazione sonora che ragiona sulla crisi della modernità, tra allarme climatico e discriminazioni raziali. Un percorso d’ascolto immersivo e intertestuale che evoca le geografie Nere, inducendo a riflettere su questioni identitarie. Alle ore 20 del giorno dopo, 12 luglio, il Padiglione 9b sarà teatro di una seconda performance, forse più aggressiva, su temi di cultura, pregiudizi, razza, identità, status sociale. Si tratta di Sorry, But I Feel Slightly Disidentified… di Cherish Menzo (Olanda, Suriname, 1988). Alla performance segue un talk con la performer e il coreografo.
S’inserisce a pieno nel concetto di Ri-creatures il talk Audiovisivo e teatro nel contemporaneo: sceneggiatura, narrazioni ed esperienze afroitaliane, con l’attrice, sceneggiatrice e regista Daphne Di Cinto (Italia, Seychelles) e l’attore Haroun Fall (Italia, Senegal, 1995) del 14 luglio alle 19.30. Un evento che coinvolge gli spazi esterni ai Padiglioni. Una riflessine sui nuovi protagonisti del teatro e del cinema italiano, le loro aspirazioni, la loro identità e il loro dialogo con la tradizione italiana di attori, scrittori, registi e produttori.
Alle ore 21 dello stesso giorno, nel Padiglione 9b l’artista Alesa Herero (Italia, Capoverde) presenta Headless and Neckless (2020), con Xullaji (Portogallo). Una performance nata a seguito della morte di George Floyd, in omaggio alle sue poesie. Il 15 luglio Spazio Griot è ravvivato dall’Aniene Festival: dalle 19 alle 23.45 una Listening Session a cura di Giulio Pecci: le sue sessioni esplorano i legami tra le musiche afro-centriche contemporanee. Poi un talk con Mary Gehnyei, DJ ufficiale di aziende sportive che lavora anche nel settore della moda, registrando podcast per i caffè restaurant di Fendi e Moschino. A seguire Il cugino di Carlo Magno, stand-up di John Modupe (1993, Italia, Nigeria), podcaster di Parma e stand-up comedian emergente.
Durante lo spettacolo John si chiede se sia un peccato o un orgoglio essere borghese e nero. Attraverso un monologo fatto di paradossi l’artista conduce il pubblico dentro mondi alla rovescia e personaggi eccentrici. Si tratta della sua prima solo performance: uno show divertente, dal ritmo incalzante. Chiude il Festival Aniene Live, della band romana Sinnerman, che suonerà dalle 22 alle 23.45.