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Intervista a Hassy, stella emergente della cultura Pop

Hassan Saad, in arte Hassy, classe 1993 e origini tunisino-egiziane, stella emergente della cultura pop, che si sta facendo strada nel mondo della musica attraverso la sua passione per i motori e il free-style motocross.

A che età inizi a coltivare il tuo sogno?

Inizio sin da giovane come reazione ad un’infanzia un po’ burrascosa che mi avrebbe portato a fare scelte sbagliate, se non avessi avuto la capacità di mantenere i piedi per terra e il cuore saldo e fermo nei miei principi.

Cosa ne pensi della città in cui sei nato e cresciuto?

L’essere nato e cresciuto a Milano mi ha dato la possibilità di crescere in una società aperta e accogliente e di venire a contatto con una musica e un mondo multiculturali, assaporando i ritmi della Breakdance che ho praticato per una decina d’anni, i suoni delle serate Raggae, e restando letteralmente fulminato dalla cultura Hip hop.

Cosa ti ha spinto a volare dall’Italia agli States?

La voglia di viaggiare e l’attrazione per gli U.S.A. li porto dentro! Fanno parte di me, è una sensazione che non posso descrivere. L’America, o il sogno americano per me, come per molte persone, significa Libertà, meritocrazia, immensità, possibilità di realizzare i sogni nel cassetto. È così che nel 2015, all’età di 22 anni, mi reco negli usa in veste di pilota free-style motocross, e capisco dopo un piccolo tour, che è il momento di traslare la mia energia dalle due ruote al microfono.

Raccontaci bene gli sviluppi e alcuni aneddoti.

Tornando negli usa col mio team Goldeneye Studio, nel 2016 esce sotto il nome di Bassi Maestro un EP, mi esibisco in alcuni live tra cui due perfomance nell’atelier di Jeff Hamilton, famoso designer che veste celebrità del mondo dello sport e dello spettacolo a stelle e strisce. Dopo qualche anno, rientro in Italia e canto in alcuni locali milanesi tra cui il Nightlife. Nel 2019 sbarco in Sud Africa a Johannesburg, e realizzo due videoclip (SouthAfrica Thing girato alla Wheells N’ Smoke Arena, dove la famosa cantante Beyoncè ha registrato parte del videoclip “All ready” dalla colonna sonora del film il Re Leone) e (Zwakla) in cui viene fuori tutta la mia passione per i motori, ripresa nei videoclip di Anonima e BikeLife con la partecipazione esclusiva e straordinaria di Jarrydmcneil, pilota professionista di free-style motocross americano, di caratura internazionale.

E l’Italia come ti ha accolto?

Confesso che ho avuto qualche timore all’inizio, anche a causa delle mie origini, invece Milano e l’Italia, mi hanno dato un calore e un’anima che non mi aspettavo. Oltre agli amici, al mio team e a ai fan che piano piano crescevano, con mio grande stupore, i primi a darmi visibilità sono stati gli Youtuber Arcade Boyz. Nel 2017 mi invitano a far l’apertura a Torino del festival per Ky-Mani Marley, figlio del celebre Bob Marley e quello è stato per me un onore enorme, accompagnato all’inizio da un rilascio enorme di adrenalina dovuta all’emozione.

Hai un logo, un brand che ti caratterizza?

Certo che si! Come brand ho una manina che forma con le dita una W, e che rappresenta il mio grande amore per la West Coast, che porto sempre nel cuore, di pari passo con le nuove sfumature di musica che sto abbracciando e che arrivano dall’Afrobeat, con le quali sperimento sonorità che fondono l’Africa all’America, quasi a renderle un Macro e Unico Continente.

Il filo conduttore delle tue canzoni quindi non è solo la passione per la musica e i motori…

Filo conduttore delle mie canzoni è soprattutto il mio essere GlobeTrotter, Giramondo cosmopolita: viaggiare è ciò mi ha regalato esperienze umane uniche.

Come ti vedi da qui a dieci anni e che consiglio ti senti di dare ai giovani?

Da qui a dieci anni vorrei veder fiorire anche intorno a me quello che sto seminando, perché ritengo che quando vedi un tuo sogno o un tuo progetto, apprezzato e amato anche da chi ti sta intorno, è segno che ciò che hai fatto è stato importante non solo per te, ma anche per qualcuno a cui magari hai regalato un’emozione, hai cambiato la vita, o gli hai donato un po’ di felicità nei momenti tristi. Ecco perché nelle mie canzoni, non troverete mai insulti, inni alla droga, allo sballo o all’illegalità, perché queste cose, se all’inizio sembra ti diano emozioni da vincitore, da superuomo o da persona realizzata, in realtà ti portano poi in un turbine di desolazione e depressione, che si concludono spesso con suicidi o problemi sociali gravi. Ai giovani infatti, consiglio sempre di avere i piedi per terra, il cuore in alto, e lo sguardo al cielo, ove puoi fissare le stelle e raggiungerle, diventandone una di loro, solo perseguendo, anche con fatica, i tuoi obiettivi e i tuoi desideri, scegliendo la strada, forse meno facile, ma che vale la pena percorrere per vivere al meglio la vita che ci è stata donata.

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