Lo schermo dell’arte annuncia la sua quindicesima edizione in programma dal 16 al 20 novembre 2022. Il Festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi si svolge tra il Cinema La Compagnia di Firenze e altri luoghi della città.
Proiezioni, anteprime mondiali e italiane, incontri con oltre 40 artisti, autori e curatori. La programmazione è fruibile anche in streaming su Più Compagnia, in collaborazione con MYmovies (fino al 27 novembre 2022).
Il programma del Festival è composto da oltre 30 film realizzati da artisti e documentari sull’arte contemporanea internazionali e italiani prodotti tra il 2021 e il 2022, in anteprima mondiale e italiana, alla presenza degli autori e delle autrici. Ecco i più attesi.
Rosa Barba – Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (2021)
Il 15 novembre inaugura presso CANGO Cantieri Goldonetta l’installazione Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (2021) di Rosa Barba. L’opera è presentata per la prima volta in Italia.
L’artista italiana è la protagonista di questa edizione del Focus che Lo schermo dell’arte dedica ogni anno a una figura artistica che si è distinta nell’utilizzo innovativo e sperimentale del linguaggio cinematografico. Nel caso di Rosa Barba, il film è un potente mezzo di espressione per dare vita a sculture cinematografiche che si espandono nella dimensione installativa.
La sua ricerca tocca questioni ambientali, politiche e sociali, in una continua esplorazione della relazione tra il paesaggio e l’intervento umano. La rassegna presenta in sala cinque sue opere realizzate tra il 2010 e il 2021, e l’artista terrà una conversazione presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (17 novembre).
Giorgio Andreotta Calò – Icarus
Tra le prime italiane, Icarus di Giorgio Andreotta Calò (Paesi Bassi, Italia, 2021, 30’ 23”) è il primo mediometraggio dell’artista. Muovendosi tra il documentario e la performance, l’opera parte dal mito di Dedalo e Icaro per mettere in scena un atto simbolico che precede la demolizione dell’ex Padiglione delle Farfalle del Rensenpark di Emmem (Paesi Bassi), innescando un’ulteriore metamorfosi di segni, luoghi e protagonisti.
Andres Serrano – Insurrection
Altro esordio cinematografico è quello dell’artista e fotografo statunitense Andres Serrano. Con Insurrection (Stati Uniti, 2022, 75’) prosegue l’esplorazione critica della macchina propagandistica di Trump. In una ricostruzione senza filtri dell’assalto a Capitol Hill, che ha scosso il mondo nel gennaio 2021, l’autore combina con un ritmo incalzante riprese dal vivo tratte dai social media e trovate in rete con frammenti di notizie, materiali d’archivio e filmati storici.
Éric Baudelaire – A Flower in the Mouth
Sempre in prima italiana, dopo la presentazione alla Berlinale 2022, A Flower in the Mouth dell’artista e filmmaker Éric Baudelaire (Francia, Germania, Corea, 2022, 67’) è un film tra il documentario e la finzione. Se il primo atto è ambientato in Olanda, nel più grande mercato di fiori al mondo, aprendo uno sguardo sulle contraddizioni della globalizzazione, il secondo entra in una dimensione intima, legata alla condizione umana e allo scorrere del tempo, attraverso un dialogo tra due attori ambientato in un caffè parigino e ispirato all’opera teatrale di Pirandello L’uomo dal fiore in bocca.
Alysa Nahmias – Art & Krimes by Krimes
Art & Krimes by Krimes di Alysa Nahmias (Stati Uniti, 2021, 84’) è la personale storia di riscatto e redenzione dell’artista Jesse Krimes, dagli anni trascorsi in prigione fino ai riconoscimenti del sistema dell’arte internazionale. Uscito dal carcere, Krimes ripercorre gli inizi del suo fare arte durante la reclusione e le sfide legate alla sua nuova libertà, tra progetti espositivi e l’impegno a sostegno di altri artisti detenuti.
Pierre-Paul Puljiz – Back to Basquiat
Back to Basquiat di Pierre-Paul Puljiz (Francia, 2022, 52’) offre uno nuovo sguardo sulla vita di Jean-Michel Basquiat. Da Brooklyn ad Abidjan, passando per il Mississippi, Porto Rico e Haiti, il film è un viaggio alla ricerca dell’identità del più famoso artista afroamericano contemporaneo, tra le sue origini caraibiche e la scena americana del suo tempo, tramite la voce di artisti e musicisti afroamericani degli anni Settanta e Ottanta come Alvin Fields e Michael Holman.
Kasper Bech Dyg – Marina Abramović & Ulay. No Predicted End
Marina Abramović & Ulay. No Predicted End di Kasper Bech Dyg (Stati Uniti, 2022, 95′) riprende lo storico incontro tra Marina Abramović e Ulay, avvenuto a 30 anni dalla fine della loro iconica collaborazione. Girato poco prima della scomparsa dell’artista tedesco da una troupe del Louisiana Museum of Modern Art, il film documenta la conversazione tra i due artisti, in un confronto schietto e profondo sull’eredità della loro storia e del loro lavoro, ricostruito anche attraverso documentazioni originali delle loro performance.