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Materializzazioni contemporanee. Le Meridiane di Stefano Arienti nella luce di Mirad’Or sul Lago d’Iseo

Stefano Arienti, Meridiana, Mirad'Or, Pisogne - 2022. Foto Walter Carrera
Stefano Arienti, Meridiana, Mirad’Or, Pisogne – 2022. Foto Walter Carrera

Meridiana di luce, tra ombre e colori, per disegnare il tempo. È la nuova installazione site-specific di Stefano Arienti per Mirad’Or, il padiglione palafitta sul lungolago di Pisogne (Lago d’Iseo) che ogni anno -sotto la direzione artistica di Massimo Minini- invita artisti di fama internazionale a interagire con lo spazio. Sospeso tra terra e acqua, luogo di incontro, scambio e passaggio, Mirad’Or sorge in corrispondenza del porto medievale e si fa finestra degli umori del contemporaneo. Fino al 30 settembre 2022.

Il Lago d’Iseo come finestra del contemporaneo, dopo The Floating Piers di Christo e Jeanne Claude nel 2016 e l’intervento dello scorso anno di Daniel Buren, è stato presentato a Pisogne il nuovo progetto espositivo di Stefano Arienti (Asola, MN, 1961) Meridiane, pensato, concepito e dedicato a Mirad’Or, un piccolo padiglione -progettato da Mauro Piantelli di De8_Architetti- sospeso tra terraferma e acque lacustri, sempre aperto al pubblico e visitabile grazie alle ampie e luminose vetrate da cui è composto. Così, interno ed esterno si fondono in un’unica suggestione e l’artista, paesaggista contemporaneo, interviene fisicamente lasciando traccia del proprio passaggio. Arienti, con Meridiane, declina la propria ricerca della serie che solitamente indaga attraverso il supporto cartaceo presentando nastri in poliestere di vari colori e dimensioni che tracciano il fenomeno naturale del variare della luce. Materializzazione del tempo e degli infiniti movimenti che la luce impercettibilmente compie nell’arco di una giornata, l’opera a sua volta muta e prende forma a seconda del momento dell’osservazione: come un sismografo l’artista accompagna questi cambiamenti, non ritrae ma inserisce se stesso nella situazione, l’interpretazione è aperta, libera, lo spazio entra dentro il paesaggio e viceversa, dall’antichissimo disegno della meridiana all’astrazione contemporanea.

La sfida è sempre tra Davide e Golia, anche in questo caso la grandezza del paesaggio naturale viene sfidata dall’intima bellezza del paesaggio artificiale: che ne uscirà vincitore?

Massimo Minini

Stefano Arienti, Meridiana, Mirad’Or, Pisogne – 2022. Foto Walter Carrera

Stefano Arienti

Nato ad Asola (Mantova) nel 1961 in una famiglia contadina, dal 1980 si trasferisce a Milano, dove risiede tuttora. Nel 1986 si laurea in Scienze Agrarie con una tesi di virologia. Partecipa alla prima mostra collettiva nel 1985 alla ex fabbrica Brown Boveri, dove incontra Corrado Levi, il suo primo maestro. Ha frequentato l’ambiente artistico italiano, assieme ad altri giovani, nel momento di rinnovamento dopo le stagioni dominate dall’Arte Povera e dalla Transavanguardia. Ha tenuto una serie di mostre personali in gallerie e istituzioni d’arte italiane e straniere, fra cui Museo Maxxi Roma, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, Fondazione Querini Stampalia e Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, Palazzo Ducale di Mantova, Galleria Civica di Modena, Museo di Villa Croce a Genova e i Chiostri di Sant’Eustorgio a Milano. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, fra cui Biennali di Venezia, Instabul e Gwanjiu. Ha viaggiato soprattutto in Europa, Nord America e Asia, partecipando a programmi di residenza per artisti. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo e all’Università IUAV di Venezia.

Ascolta il podcast Racconta di Adi Corbetta dedicato a Stefano Arienti. 

Stefano Arienti per MIRAD’OR
Meridiana

9 luglio > 30 settembre 2022
Pisogne, Lago d’Iseo
Direzione artistica di Massimo Minini in collaborazione con Associazione BELLEARTI

Orari: 
venerdì – sabato: dalle 15.00 alle 19.00
domenica: dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00

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