La volontà di mettere a confronto la frequentazione non sporadica con il mezzo fotografico di Charlotte Perriand (Parigi, 1903 – 1999) e alcuni arredi iconici da lei creati e prodotti in esclusiva da Cassina anima la mostra Charlotte Perriand. L’avanguardia è donna. L’esposizione a cura della critica fotografica Enrica Viganò, realizzata in collaborazione con Archives Charlotte Perriand, Admira e Cassina è visitabile fino al 25 Settembre 2022 negli spazi della galleria milanese M77.
La produzione fotografica di Perriand – designer, architetta e urbanista, collaboratrice di Le Corbusier e Pierre Jeanneret, figura femminile di spicco del panorama creativo del Novecento – si esprime nell’arco temporale che va dal 1927 al 1940. Perriand, abbracciando la lezione del Bauhaus nella voce dell’amico Moholy-Nagy, si lasciò affascinare dall’obiettivo fotografico visto come mezzo per una rivoluzione della visione. Una visione da ricercarsi attraverso l’obiettivo.
I negativi, rimasti chiusi nell’armadio dell’archivio Perriand fino al 2014, spaziano dalla rappresentazione dell’amatissima montagna ai ritratti di Le Corbusier e del pittore meccanicista Fernand Léger, fino agli still life di object trouvé che la Perriand immortala in attesa di reinterpretarli in un processo che li vede coinvolti da materiale naturale inerte a oggetti funzionali destinati all’uomo.
Infatti, in particolare nella sezione degli still life, è presto ravvisabile il carattere epifanico che le domina, liberando la visione delle forme dal pensiero, accentuando l’aspetto della scoperta in un ruolo indipendente da altre considerazioni casomai lasciate a momenti successivi. Gli oggetti naturali sono trattati dallo sguardo come fossero statuette di idoli antichi. Rappresentano un punto di vista sul mondo che non soltanto li colleziona, ma li lascia in attesa di una manipolazione successiva in altra sede. Quella del design che le è proprio, testimoniando uno sguardo trasversale che guarda alla collaborazione tra arti maggiori e minori, in una sintesi tipica della storia della modernità. Quindi la folgorante visione di un particolare sasso contiene in nuce l’idea per il successivo tavolino Accordo, come una giostra in Croazia è di ispirazione per il suo Refuge Tonneau in Alta Savoia.
Oltre alle immagini menzionate, in mostra anche un gruppo di fotografie di paesaggi marittimi e di centri urbani visti tra Croazia, Inghilterra, Parigi e Giappone. Giappone che nello specifico, frequentato da Perriand dal 1940 al 1943 su invito del governo per portare la sua esperienza come consulente per la produzione nazionale di design industriale, giocherà un ruolo fondamentale nel suo futuro pensiero di artista.
Una menzione speciale anche al documentario, presente in mostra ed inedito in Italia, Créer l’habitat au XXe siècle; girato nel 1985 dallo scrittore e regista Jacques Barsac, marito della figlia Pernette. Il video della durata di poco meno di un’ora, con la partecipazione di Charlotte Perriand stessa, ripercorre le tappe della sua vita mostrando documenti d’epoca e immagini di repertorio.
Resta impresso l’iconico ritratto di una Charlotte Perriand di schiena su una vetta in Savoia che sembra impersonificare la vittoriosa e incessante ricerca dello spirito moderno. Un corpo vestito dalla vita in giù e che nudo e libero nella parte alta riserva un dettaglio non trascurabile: un leggerissimo filo di perle al collo, come fosse una firma dal sapore deciso e femminile alle sue imprese.