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Oltre 40 sculture e grandi artisti internazionali: le ambizioni del Qatar passano anche dall’arte

Damien Hirst, The Miraculous Journey, 2013. Damien Hirst, The Miraculous Journey, 2013. Photo : Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Damien Hirst, The Miraculous Journey, 2013.
Damien Hirst, The Miraculous Journey, 2013. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Ecco alcune delle sculture che il Qatar ha installato a Doha e dintorni in preparazione della Coppa del Mondo Fifa 2022. Una vetrina unica che il Paese vuole sfruttare al massimo.

La selezione del Qatar probabilmente non farà una grande impressione durante la Coppa del Mondo Fifa di novembre. Posizionata al 49° posto nel ranking mondiale, dunque ben lontano dalle squadre più blasonate, partecipa all’evento di diritto in quanto paese ospitante. Altrimenti difficilmente si sarebbe guadagnato la qualificazione sul campo. Ma, si sa, l’obiettivo del Qatar non è certo incantare sul rettangolo verde, quanto mostrarsi al mondo nel suo splendore di paese emergente.

E nel disegno di massima esibizione della forza (e dello sfarzo) qatariota non può certo mancare l’arte. Mezzo estetico, ma soprattutto simbolico, per raccontare senza bisogno di parole lo status al quale il Paese ambisce: un ricco stato ricco mediorientale che flirta con l’occidente – lo conosce, lo assorbe, lo influenza – e mira a sedersi stabilmente al suo tavolo.

Così accade che più di 40 sculture pubbliche stanno venendo installate nella capitale Doha e nei suoi dintorni, dall’aeroporto fino alle prossimità degli stadi dove si giocheranno le partite dei mondiali. A realizzarle soprattutto i grandi artisti internazionali, ma anche le eccellenze regionali e locali.

Spicca inevitabilmente il nome di Jeff Koons, con una sua classica scultura lucida a specchio alta 21 m. Il soggetto? Un dugongo, animale simbolo delle acque del Qatar. Un altro animale gigante è il pollo blu di Katharina Fritsch, anche in questo caso un grande classico dell’artista. Una collezione di sculture e installazioni temporanee di Yayoi Kusama sarà esposta nel parco del Museo di Arte Islamica, mentre Olafur Eliasson sta realizzando un’opera site-specific nel deserto.

Il talento locale è rappresentato da Shua’a Ali, che esplora la relazione tra passato e presente di Doha utilizzando forme scultoree impilate e agglomeranti. Ma anche da Shouq Al Mana, la cui scultura Egal (2022) sarà installata lungo la Lusail Marina Promenade.

Ecco alcune opere.

Daniel Arsham, Sports Ball Galaxy, 2012 | image © Iwan Baan
Daniel Arsham, Sports Ball Galaxy, 2012 | image © Iwan Baan
Simone Fattal, Gates to the Sea, 2019.
Simone Fattal, Gates to the Sea, 2019. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Shouq Al Mana, Egal, 2022.
Shouq Al Mana, Egal, 2022. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Shua’a Ali, Milestones, 2022. Photo : Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Shua’a Ali, Milestones, 2022. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
KAWS, SMALL LIE, 2018. Photo : Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
KAWS, SMALL LIE, 2018. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Louise Bourgeois, Maman, 2012. Photo : Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Louise Bourgeois, Maman, 2012. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Faraj Daham, The Ship, 2022. Photo : Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Faraj Daham, The Ship, 2022. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Martin Creed, 1361, 2019. Photo : Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.
Martin Creed, 1361, 2019. Photo copyright Iwan Baan. Courtesy of Qatar Museums.

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