Heizer ha impiegato oltre 50 anni a realizzare nel Nevada The City, su terreni che si estendono per quasi 2 chilometri quadrati
Lui iniziò a lavorarci nel 1970, impiegando anni solo per acquisire i lotti di terreno necessari. Terreni che si estendono per quasi 2 chilometri quadrati. Molti dei materiali utilizzati per realizzare le strutture sono stati estratti dagli stessi terreni. Ora, dopo oltre 50 anni, The City è pronta per l’inaugurazione. E viene considerata la più grande opera d’arte contemporanea del mondo. È il deserto del Nevada l’area scelta dal landartista Michael Heizer per realizzare la sua città effimera, che accoglierà i visitatori il 2 settembre. Nelle ancestrali terre di Nuwu (Southern Paiute) e Newe (Western Shoshoni), a circa 160 miglia a nord di Las Vegas.
Una colossale scultura che evoca paesaggi postindustriali ma anche complessi mesoamericani. Tumuli funerari dei nativi americani come strutture cerimoniali egiziane. Inizialmente Heizer finanziò lui stesso il lavoro, successivamente sostenuto da un gruppo di collezionisti, mercanti e istituzioni che è arrivato a raccogliere quasi 30 milioni di dollari per il progetto. Personaggi celebri, come il direttore del Los Angeles County Museum of Art Michael Govan o Glenn Lowry, direttore del Museum of Modern Art di New York. Riuniti nella Triple Aught Foundation. “Nel corso degli anni ho paragonato il progetto di Michael Heizer ad alcuni dei più importanti monumenti e città antiche“, ha affermato Govan.
http://www.tripleaughtfoundation.org/