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Amo il mare perché nato in una città di mare: Federico Giannini su Signorini e Fattori, a Carrara

Giuseppe Fattori, Soldato e cavalli in riva al mare, 1890-1900

Per due giovedì consecutivi – il 25 agosto e il 1° settembre 2022 – a Palazzo Cucchiari di Carrara (via Cucchiari 1) sono previste due conferenze dedicate a Telemaco Signorini e a Giovanni Fattori, artisti le cui opere sono presenti a Il Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940, la mostra-evento organizzata dalla Fondazione Giorgio Conti e curata da Massimo Bertozzi, che prosegue fino alla fine del mese di ottobre nella suggestiva sede espositiva di Palazzo Cucchiari a Carrara. Le conferenze inizieranno alle ore 21.15, sempre con ingresso libero.

Il 25 agosto Giannini parlerà di Telemaco Signorini: probabilmente senza questo artista, le Cinque Terre non avrebbero lo stesso fascino. Fu infatti il grande pittore macchiaiolo tra i primi ad avventurarsi a Riomaggiore, quando la prima delle Cinque Terre era un borgo isolato, abitato da pochi abitanti privi di contatti con le grandi città. Signorini arrivò qui per la prima volta negli anni Sessanta del XIX secolo: lui, elegante e colto fiorentino, si scontrò subito con un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituato, ma che lo catturò fin da subito. Signorini diventò familiare agli abitanti del borgo, che contribuì a far conoscere grazie ai suoi dipinti. La conferenza, anche con la lettura dei poco conosciuti ma deliziosi Diari di Signorini, presenta al pubblico la Riomaggiore descritta e dipinta dal grande pittore toscano.

A seguire, il 1° settembre, Giannini proporrà un focus su Giovanni Fattori. “Amo il mare perché nato in una città di mare“: così il grande pittore livornese, padre della pittura di macchia ed esponente di spicco del gruppo dei macchiaioli, descriveva il legame che lo univa al mare. Fu un rapporto che non venne mai meno: al mare nacquero i primi dipinti con i quali Fattori esprimeva la nuova poetica della macchia, il mare vide la creazione dei suoi capolavori, al mare si recava con i suoi colleghi, figure in contemplazione del mare sono le protagoniste dei dipinti dell’ultima fase della carriera, una sorta di testamento spirituale dell’artista. La conferenza, anche attraverso letture dei carteggi di Fattori e all’analisi dei dipinti più importanti, ripercorrerà le tappe del rapporto tra Giovanni Fattori e il mare.

Giorgio De Chirico, Cavalli in riva al mare, 1927-1928

La mostra Il Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940, articolata in sei diverse sezionipropone opere realizzate nell’arco di 80 anni cruciali per la cultura del Belpaese, accomunate da un fil rouge che riguarda una cinquantina di artisti: il mare

Si tratta un viaggio in anni decisivi dell’arte italiana – compresi tra la nascita del Regno d’Italia e lo scoppio della seconda guerra mondiale – attraverso varie scuole artistiche che propongono un panorama d’arte di un centinaio di opere che oscillano dai macchiaioli (Fattori) e post macchiaioli (Lloyd, Ulvi Liegi, Puccini) ai pittori cosiddetti labronici (Corcos, March e Natali), dalla figurazione simbolista (Sartorio, Benvenuti, Baracchini Caputi), dal mondo colorato dei divisionisti (Nomellini) alla stagione delle avanguardie (RAM e Thayaht) e dei “ritorni all’ordine”, con richiami alle grandi individualità dell’arte italiana, De Chirico, Savinio, De Pisis, Campigli, Morandi, Nathan e tra gli scultori Martini, Marino, Manzù e Messina.

La mostra è corredata da un catalogo in cui oltre alle immagini di tutte le opere in mostra, trovano spazio i testi di Franca Conti (Presidente della Fondazione Giorgio Conti) e di Massimo Bertozzi (curatore della mostra).

La mostra si articola in sei diverse sezioniIl mare dell’immaginazione: miti e visioni; Un mondo di sabbia : orizzonti tra mare e terra; Andare per mare: costrizione e avventura; Andare al mare: la villeggiatura; Gli oggetti del mare: la natura ricordata; L’uomo e il mare: il corpo della scultura.

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