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Nella campagna Toscana nasce uno spazio per l’arte contemporanea. A inaugurarlo è Olafur Eliasson

Aerial view of the Palazzo Al Bosco © DR Aerial view of the Palazzo Al Bosco © DR
Aerial view of the Palazzo Al Bosco © DR
Aerial view of the Palazzo Al Bosco © DR
Nel cuore della Toscana, a San Casciano in Val di Pesa, vicino Firenze, apre Palazzo Al Bosco. Nuovo spazio privato dedicato alla cultura e alla creazione contemporanea nato su iniziativa dei mecenati e collezionisti Caroline ed Eric Freymond. A inaugurarlo una mostra dedicata a Olafur Eliasson. Dal 18 settembre 2022 al 30 luglio 2023 alla Tinaia Al Bosco (visite solo su appuntamento, un sabato al mese).

Palazzo Al Bosco è una tenuta privata di 18 ettari situata a San Casciano in Val di Pesa, nel cuore della campagna toscana, a soli 15 minuti da Firenze. Acquisita dalla coppia di mecenati e collezionisti Caroline ed Eric Freymond, la struttura di compone di diversi edifici, oggetto di un restauro che li ha resi adatti a ospitare concerti, mostre, incontri e altri eventi culturali.

In particolare la Tinaia Al Bosco, una sala di circa 230 mq che ospitava un ex torchio, è stata trasformata in uno spazio dedicato alle mostre monografiche di alcuni degli artisti internazionali che Caroline ed Eric Freymond hanno sostenuto e collezionato nel corso degli anni.

La ristrutturazione della Limonaia è stata affidata all’artista americano-cubano Jorge Pardo, mentre il Théâtre de Verdure può ora ospitare festival musicali e spettacoli di danza, ma anche persino installazioni di sculture contemporanee. Ma l’intera villa, ricca di affreschi e decorazioni, si presta ad accogliere la vasta collezione dei coniugi Freymond.

-  View of the Tinaia Al Bosco © Luca Fascini
– View of the Tinaia Al Bosco © Luca Fascini

A inaugurare lo spazio è la mostra Borrowed Views, dedicata a Olafur Eliasson. Un’importante esposizione che si accompagna all’evento istituzionale di Palazzo Strozzi, che vede sempre protagonista l’artista nord-europeo dal 22 settembre 2022 al 23 gennaio 2023.

Venti opere dell’artista, di cui dodici esclusivamente in vetro, compongono una poetica e originale riflessione sui grandi fenomeni naturali. Come Eliasson ci ha spesso abituato, anche in questo caso le opere proposte giocano con i nostri sensi e li stimolano a una comprensione ulteriore dei fenomeni visivi. Ogni lavori riflette una particolare luce che Eliasson ha carpito nei suoi viaggi.

Dalla luce del Bhutan (Bhutan Borrowed View) agli abissi marini Deep Ocean Void (pensive), le opere si compongono di lastre di vetro sovrapposte e diventano testimonianza della luce che Eliasson ha visto con i suoi occhi. Una trasposizione da retina a vetro. Per non perdere alcun dettaglio, Eliasson ha realizzato degli schizzi dell’opera direttamente sul posto. Solo successivamente è andato a sovrapporre più strati di vetro, creando una prospettiva profonda capace di catturare l’occhio e di assorbirlo in una sorta di illusione. D’altra parte le opere mantengono la porosità e i dettagli cromatici impressi dall’artista, così da conservarne il gesto e non scivolare in una produzione troppo artificiale.

Olafur Eliasson, Twilight respiration, 2018, coloured glass and driftwood 106 x 80 x 12.5 cm © Olafur Eliasson, photography Jens Ziehe, Berlin, courtesy of the artist and neugerriemschneider, Berlin
Olafur Eliasson, Twilight respiration, 2018, coloured glass and driftwood 106 x 80 x 12.5 cm © Olafur Eliasson, photography Jens Ziehe, Berlin, courtesy of the artist and neugerriemschneider, Berlin

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