Sotheby’s allestisce a Firenze (dal 23 settembre al 2 ottobre) una mostra per raccontare l’antiquario Giovanni Pratesi, grande esperto di scultura e pittura fiorentina. L’asta delle opere si terrà a Milano nel marzo 2023
Il titolo dell’esposizione, “Giovanni Pratesi: l’occhio fiorentino“, suggerisce già il suo contenuto: una selezione di sculture e dipinti appartenenti alla galleria del noto antiquario toscano che celebra la bellezza e la maestria dell’arte italiana dal Rinascimento al Neoclassicismo. Da oltre sessant’anni la galleria Pratesi (presso Palazzo Ridolfi nel cuore della città di Firenze) è un riferimento per i collezionisti di scultura e pittura europea.
La mostra si tiene proprio a Palazzo Ridolfi, in concomitanza con la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze 2022 (32^ edizione, Palazzo Corsini, 24 settembre – 2 ottobre). L’asta che seguirà nel 2023 sarà la prima vendita di Sotheby’s dedicata agli Old Master in Italia da oltre dieci anni. In vendita oltre 160 sculture e dipinti che spaziano dal Cinquecento all’Ottocento e i lotti in evidenza saranno offerti con licenza di esportazione.
«È meraviglioso essere di nuovo a Firenze per la nostra prima grande mostra da più di dieci anni e trovo sia provvidenziale la collaborazione con Giovanni Pratesi, che incarna l’illustre storia dell’antiquariato fiorentino – racconta Alexander Kader, co-responsabile mondiale del dipartimento di scultura e opere d’arte europee di Sotheby’s- Conosco Giovanni fin dall’inizio della mia vita professionale, visitare la sua galleria è stato fondamentale per ogni mia visita a Firenze. Nel corso della sua intera carriera, ha commerciato sculture e dipinti di qualità museale ed è noto per aver compiuto grandi scoperte, affrontandole con integrità accademica, cosa che gli ha permesso di collaborare con numerosi grandi storici dell’arte»
Chi è Giovanni Pratesi
“Un uomo di caratura e destino internazionale nel campo delle arti”. Così lo ha definito lo storico dell’arte Antonio Paolucci. Pratesi infatti, dopo aver aperto la propria galleria nel 1960, ha detenuto il titolo di presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia (dal 1995), segretario generale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze (dal 2001) e direttore della Gazzetta Antiquaria (dal 1987). Dal 1999 al 2004 ha esposto alla fiera internazionale TEFAF di Maastricht.
Con l’intenzione di aprire la Fondazione Giovanni Pratesi, nel 1987 ha comprato la Cappella Serristori progettata da Giovanbattista Foggini a Figline Valdarno. Qui, un accurato restauro ha portato alla scoperta di un affresco del Trecento raffigurante una “Crocifissione” (che si trova nell’oratorio). La collezione della Fondazione si distingue per un busto in marmo realizzato da Giambologna e per un’impressionante raccolta di esemplari di pietre dure dell’Arno raccolte dallo stesso Pratesi, o “le ossa di questa terra”, come le ha definite Paolucci.
Ha raccontato Pratesi in relazione alla volontà di aprire la Fondazione: «Nelle mie intenzioni c’era il voler lasciare una traccia del mio lavoro, che è stato un lavoro che mi ha appassionato. Ho cercato di conservare delle opere che in qualche modo mi rappresentassero. Mi sembrava di vanificare tutto se non avessi lasciato una traccia di questa passione».
In veste di accademico, Pratesi ha realizzato pubblicazioni importanti quali “Repertorio della Scultura fiorentina del Seicento e Settecento” (Torino, 1993) e “Repertorio della Scultura Fiorentina del Cinquecento” (Torino, 2003), entrambi strumenti fondamentali per la storia della cultura fiorentina.