Il 16 novembre 2022, a New York, Sotheby’s presenta la più importante opera di Alighiero Boetti che sia mai passata all’asta. Si tratta di una grande Mappa da 259 x 580cm. La stima, disponibile su richiesta, è superiore agli 8 milioni di dollari. La valutazione più alta mai posta su un’opera dell’artista. Sarà record?
Il nuovo millennio ha visto crescere in maniera esponenziale il mercato di Alighiero Boetti. Ancora di più, gli anni ’10 lo hanno visto diventare il punto di riferimento per l’Arte Povera, con le sue opere richiestissime dai collezionisti e i prezzi in ascesa costante. Infine il 2021 lo ha definitivamente consacrato come artista blue-chip di livello internazionale. Prima il record del mondo, arrivato a maggio a New York con Sottrazione, un Ricamo dell’82 venduto da Christie’s per 3.8 milioni di euro (4.6 milioni di dollari). Poi l’incredibile due giorni (14-15 ottobre 2021) londinese. Nello spazio di 24 ore Sotheby’s ha venduto Mappa (1978) a 3.6 milioni di euro e Christie’s Mappa (1988-1989) a 2.7 milioni di euro. Rispettivamente il secondo e il terzo miglior risultato di Boetti all’asta. Ora però sembra giunto il momento di aggiornare la classifica.
Durante la Contemporary Evening Auction di New York del 16 novembre, Sotheby’s propone infatti una Mappa di dimensioni monumentali (259 x 580cm). Nessun’altra opera di grandezza paragonabile è mai apparsa in asta, anche perché sono veramente pochissimi gli esemplari di questo tipo realizzati da Boetti. Quasi unico anche il luminoso sfondo avorio su cui poggiano i continenti.
Dunque, ovviamente, l’opera non è mai passata all’asta. Quanto a esposizioni, si segnala l’importante retrospettiva del 2011, Game Plan, presentata al Museum of Modern Art di New York, al Reina Sofia di Madrid e alla Tate Modern di Londra. A consegnarla a Sotheby’s è stata invece la Fondazione Chiara e Francesco Carraro, che ha sede in Italia. La stima superiore agli 8 milioni di dollari sembra già proiettarla verso un record annunciato.
La serie delle Mappe, insieme ai Ricami, è certamente la più nota dell’artista. L’immagine del mondo, scomposto e ricomposto attraverso le bandiere degli stati che lo compongono, è diventata tutt’uno con la figura di Alighiero Boetti. Un’intuizione esteticamente gradevole, che al tempo stesso diventa uno straordinario resoconto della geopolitica dal 1971 alla caduta del muro di Berlino nel 1989.
Particolare anche il modus operandi con cui ogni opera veniva realizzata. Nel solco degli artisti concettuali che lo hanno preceduto, in particolare Marcel Duchamp, Boetti ha sviluppato una pratica basata sul sovvertimento delle concezioni del ruolo dell’artista. Egli, ideato il concetto della Mappa da realizzare, forniva una serie di linee guida per le ricamatrici afghane che nel concreto realizzavano l’opera. Così facendo Boetti ha sempre esercitato un controllo minimo sul risultato finale di ogni opera.
Per questo lungo i bordi superiore e inferiore della Mappa di Sotheby’s, in italiano e in inglese, si legge: Made in Peshawar Pakistan by Afghan people in 1989 and 90 and 91. Un modo per rendere omaggio e riconoscere alle ricamatrici il loro merito.
Mappa sarà in tournée in tutto il mondo, facendo tappa a Dubai, Milano e Parigi, per poi tornare a New York per l’esposizione in prevendita.