La nostra top ten delle opere viste alla settima edizione di WopArt, la fiera dedicata alle opere d’arte su carta che si apre oggi a Lugano
Qual è lo stato di salute della carta come medium creativo? Qual è il segreto che ne fa qualcosa di speciale per studiosi e collezionisti? Perché gli NFT vengono visti da molti come uno specchio dei works on paper? Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali si propone di dare risposte WopArt, la fiera dedicata alle opere d’arte su carta che si apre oggi a Lugano. Fino al 25 settembre la settima edizione va in scena al Centro Esposizioni di Lugano con una nuova veste: per la prima volta, opere tradizionali su carta e NFT sono esposti insieme. Per tutti quei collezionisti, appassionati, investitori e neofiti che desiderano avvicinarsi al mercato dell’arte, sia tramite media tradizionali che attraverso gli innovativi NFT.
È lo stesso titolo scelto dalla fiera a rivelare l’essenza di questa edizione: “Others. The Paper and Its Mirror, NFT!” (in italiano: “Gli altri. La carta e il suo specchio, NFT!”). “In questa edizione di WopArt vogliamo introdurre il concetto di inclusione, non disgiunto da quello di sostenibilità. Inclusione e sostenibilità sono, anche, capacità di fissare e portare a rappresentazione una relazione complessa e in questo modo, cristallizzare in un evento il rapporto tra la persona e la multiforme realtà che la circonda”, spiega Robert Phillips, direttore culturale di WopArt. Da non perdere il contributo di Luca Maria Gambardella, scienziato che si occupa di Intelligenza Artificiale. Autore di una mostra di oltre cento metri quadri, diffusa tra gli stand, dedicata al concetto di interazione tra uomo e macchina. E anche la sezione “curata”, Gaze Off. Noi abbiamo visto tutto in anteprima, ecco la nostra top ten delle opere viste…