Nuova vita per il nascondiglio messicano di Pablo Escobar. A trasformarlo in sede espositiva il collezionista Lio Malca, che lo ha riempito con alcune delle sue opere preferite.
Circa dieci anni fa Lio Malca, collezionista d’arte colombiano ma residente a New York, ha visitato la località turistica messicana di Tulum. Quello che doveva essere un breve soggiorno si è presto allungato, fino a trasformarsi nella ricerca di un immobile vista oceano. L’anno successivo si presenta un’opportunità irripetibile: sul mercato arriva l’ex nascondiglio del boss del cartello Pablo Escobar. La struttura, sequestrata dal governo all’inizio degli anni 2000, era da tempo caduto in stato di abbandono.
Dopo averlo acquistato, Malca ha avviato i lavori di rinnovamento dell’ex nascondiglio di Escobar. Oggi l’edifico ospita un hotel da 71 camere, con una spa, diversi ristoranti e molta arte contemporanea, tutti dalla sua stessa collezione. Le opere esposte in tutta la proprietà includono quelle di Marina Abramovic, Jean-Michel Basquiat (il preferito di Malca), Marco Brambilla, George Condo, Vik Muñiz, Kenny Scharf e molti altri.
Non è la prima volta che Malca si imbarca in un progetto simile. Già nel 2015 il collezonista ha aperto una fondazione senza scopo di lucro a Ibiza, in Spagna, chiamata Fundación La Nave Salinas. Ospitata in un ex magazzino del sale di oltre 460 metri quadrati, la Fondazione espone opere d’arte contemporanea di artisti quali Scharf, Marco Brambilla, Bill Viola, KAWS ed Eva Beresin. Malca gestisce inoltre una galleria a Chelsea, Londra, che da lui prende il nome.
A che gli chiede se ha in cantiere nuovi progetti, lui risponde: “Cerco sempre di scoprire nuovi artisti, nuovi talenti, nuovi lavori. La collezione è in continua espansione, quindi sono anche alla ricerca di più spazio per esporla”.