“Van Gogh – Capolavori dal Kröller-Müller Museum” ospitata a Roma vanta già migliaia di prenotazioni ma non scade nell’esibizione “blockbuster”. Vi spieghiamo perché non dovete perdere una delle mostre più attese dell’anno.
Allestimento mostra (Il seminatore)
Apre al pubblico la mostra di Van Gogh a Roma
Ci siamo. A livello nazionale è una delle mostre più attese dell’anno. A Roma, probabilmente l’esposizione più prestigiosa post- covid, dopo quella dedicata a Raffaello. La mostra “Van Gogh” apre i battenti al pubblico l‘8 ottobre e le migliaia di prenotazioni già arrivate da mesi, non fanno che confermare quanto già affermato.
Il vasto e accurato apparato didascalico della mostra
Nulla di inaspettato, Van Gogh è universalmente riconosciuto come il pittore più “famoso” e amato dal grande pubblico e ogni mostra è destinata a “staccare” numeri record di biglietti d’ingresso. Meno scontata la dimensione culturale e il contributo scientifico delle cosiddette mostre “evento”. Il rischio di precipitare nella zona “blockbuster” è sempre presente ma nel caso della mostra allestita a Palazzo Bonaparte, felicemente superato con la curatela di Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti. Il vasto e accurato apparato didascalico del percorso espositivo infatti, rappresenta un valore aggiunto di questa mostra composta da circa 50 opere provenienti dal Museo Kröller-Müller di Otterlo che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere dell’artista olandese.
L’evoluzione artistica di Van Gogh
Nelle varie sezioni cronologiche– e al tempo stesso tematiche – infatti, il racconto della vicenda umana di Van Gogh accompagna per mano il visitatore alla scoperta del grande artista, senza per questo oscurarlo. Diventa una chiave di lettura privilegiata ma non l’unica. Quella che emerge nitida da questa esposizione infatti è l’incessante sperimentazione del pittore nel corso dei suoi viaggi. Vincent viaggia per tutta la vita e le sue tappe rappresentano altrettante evoluzioni nel segno e nel colore che lo porteranno al suo stie cromatico vibrante e inconfondibile. Un particolare focus è dedicato all’amore del pittore per il lavoro -visto in una vera e propria dimensione sacrale – e la rivoluzione cromatica del suo periodo parigino.
Dal chiaroscuro della sua esperienza olandese, a quella nel colore. Dall’influenza del puntinismo a quella del giapponismo, la sua evoluzione artistica è la vera protagonista della mostra. Descritta perfettamente da un apparato didascalico e multimediale in grado di parlare anche ai più giovani. E che affianca, ad ogni opera, un estratto delle famose lettere di Vincent all’adorato fratello Theo. Come se fosse lo stesso artista, in un certo senso, a presentare le sue opere, a descrivere le sue sperimentazioni verso una pittura “alta“.
Gli apparati multimediali
Oltre all’immancabile contributo di filmati, una sala sarà dedicata anche alle sue famose “Notti Stellate” onnipresenti sui social. Mentre una musica di sottofondo malinconica immerge il visitatore nei viaggi dell’uomo che sono sempre funzionali a quelli dell’artista e che portano, come in un crescendo di sala in sala, verso gli esiti sconvolgenti che tutti conosciamo.
In mostra anche alcuni capolavori di Gauguin, Picasso, Renoir
La prima delle cinque sezioni è dedicata a Helene Kröller-Müller che tra il 1907 e il 1938 mise insieme una raccolta senza eguali in Europa con opere dei principali protagonisti dell’arte del suo tempo. La prima ad apprezzare l’opera del pittore olandese,” a cui si sentì legata riconoscendo nella sua arte la sua stessa spiritualità personale e non dogmatica”.
All’ingresso della mostra, alcune opere di questa collezione, risalenti a epoche diverse – capolavori di Lucas Cranach il Vecchio, Henri Fantin-Latour, Pierre-Auguste Renoir, FlorisVerster, Paul Gauguin e Pablo Picasso – precedono quelle di Van Gogh e rappresentano il “biglietto da visita” del museo.
Tra le opere più importanti in mostra, ovviamente spicca il celebre “Autoritratto” a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887. L’ultimo grido di aiuto affidato al ‘Vecchio disperato‘ (1890) chiude la mostra. Sono presenti anche alcune opere su carta che raramente hanno lasciato il museo come prestiti per altre esibizioni.
La passione di Van Gogh per i libri: “Un lettore voracissimo”
Nel catalogo generale edito da Skira che affianca la mostra, il saggio di Mariella Guzzoni – oltre ai contributi delle curatrici e Marco Di Capua – offre un altro interessante spunto di riflessione che supera la semplicistica descrizione dell’artista tormentato, il suo amore per i libri. Ne ha parlato ad ArtsLife:
“Sono molto contenta di aver potuto contribuire con un breve saggio al catalogo di questa bellissima mostra, perché la passione di Van Gogh per i libri è qualcosa di straordinario. Un argomento poco conosciuto, che ho provato a raccontare nel mio ultimo studio ‘I libri di Vincent. Van Gogh e gli scrittori che lo hanno ispirato‘. Due quadri esposti in mostra ritraggono libri… uno un capolavoro assoluto: “Still life with plaster statuette” dove Vincent mette al centro della composizione due romanzi francesi…
Van Gogh era un lettore voracissimo, sin da ragazzo, leggeva e scriveva in quattro lingue, molto prima di diventare artista. Era una persona molto colta e credo che l’elemento della lettura sia proprio l’elemento unificante nella sua vita tempestosa. Parte della tensione creativa che riversa nelle sue opere, viene proprio dalla letteratura”.
Informazioni
“Van Gogh – Capolavori dal Kröller-Müller Museum”
Sede:
Palazzo Bonaparte -Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) – Roma
Date al pubblico
8 ottobre 2022 – 26 marzo 2023
Biglietti
Intero € 18,00 (audioguida inclusa)
Ridotto € 16,00(audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111