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Procaccini, Strozzi, Magnasco: capolavori del collezionismo privato risplendono al Bagatti Valsecchi

GIOVANNI PAOLO PANNINI, Capriccio archeologico con la predica di San Pietro

Il Museo Bagatti Valsecchi apre le porte della storica dimora di via Gesù per raccontare La seduzione del bello. Capolavori segreti tra ‘600 e ‘700, una selezione di cinquanta opere del Seicento e del Settecento, custodite nella collezione milanese Gastaldi Rotelli, a cura di Antonio D’Amico. Dal 15 ottobre al 12 marzo 2023.

Il Museo Bagatti Valsecchi presenta una selezione di dipinti della collezione Gastaldi Rotelli nella grande mostra dal titolo La seduzione del bello. Capolavori segreti tra ‘600 e ‘700, con la collaborazione di Maria Silvia Proni, curatrice della collezione Gastaldi Rotelli.

Cinquanta capolavori lasciano per la prima volta tutti insieme la loro abituale residenza per entrare negli ambienti neorinascimentali di via Gesù e porsi in dialogo con l’eclettica raccolta permanente quattro e cinquecentesca che i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi radunano alla fine dell’Ottocento. Con questa mostra, la Casa Museo si configura così come una “Casa delle Collezioni”, creando un interessante quanto inedita riflessione sul ruolo del collezionismo privato, la sua storia e la conseguente valorizzazione e fruizione in età contemporanea.

GIULIO CESARE PROCACCINI, San Sebastiano e due angeli, 1620 circa, collezione Gastaldi Rotelli
Gilda Gastaldi e Giuseppe Rotelli, appassionati della pittura del Seicento e del Settecento e attratti dalla varietà di temi che la caratterizzano, alla fine del Novecento, per circa un ventennio, hanno raccolto un nucleo eccezionale di dipinti, partecipando ad aste in tutto il mondo e viaggiando alla costante ricerca di preziose opere d’arte. Questa passione collezionistica trova un antecedente celebre nei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che nell’Ottocento danno vita al palazzo di famiglia nel cuore di Milano, ora sede del Museo, arricchendolo di dipinti e manufatti d’arte applicata quattro cinquecenteschi, con l’intento di creare una dimora ispirata alle abitazioni nobiliari del tardo Rinascimento. 
Questa mostra vuole dunque mettere in connessione queste due importanti collezioni che, seppur con metodologie diverse, sono espressione e ritratto dei loro artefici e rispecchiano la loro volontà di vivere circondati d’arte e bellezza. Il percorso della mostra si sviluppa in tutte le sale del Museo e il visitatore è chiamato a scrutare i dettagli dei dipinti della collezione Gastaldi Rotelli per individuare le assonanze con le diverse identità tematiche che caratterizzano tutti gli ambienti di casa Bagatti Valsecchi. 
FRANCESCO CAIRO, Maddalena portata in cielo dagli angeli, 1650 circa, collezione Gastaldi Rotelli
È possibile osservare da vicino immagini bibliche e religiose nei quadri di Giulio Cesare Procaccini, Giuseppe Vermiglio, Tanzio da Varallo e Francesco Cairo, contemplare il quotidiano vivere con le scene mistiche di Alessandro Magnasco, quelle di musica dipinte da Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini e Bernardo Strozzi, di studio del cosmo, di natura e di paesaggio, realizzate da Michele Marieschi, Luca Carlevaris e Francesco Guardi, fino a lasciarsi catturare dai corteggiamenti e dai banchetti popolati da pitocchi, magistralmente dipinte da Monsù Bernardo, lo Pseudo Salini, Todeschini e Giacomo Ceruti. 
Non sempre ciò che i pittori raffigurano è immediatamente decifrabile. È nei gesti, negli sguardi, nelle scene della pittura di genere che si celano affascinanti giochi simbolici, talvolta erotici e sensuali, che soltanto uno sguardo attento potrà riconoscere, per scoprire che l’arte trasforma lo spazio in tempo e ci regala scampoli di realtà ma anche momenti d’illusione. L’allestimento, realizzato dallo studio milanese Garibaldi architects, coinvolge tutte le sale ed è arricchito dai preziosi tessuti di Dedar e dalle terre naturali di Matteobrioni, creando un percorso inedito che riconfigura gli spazi della Casa Museo: ogni stanza ospita un tema pittorico diverso per esaltare l’identità dei singoli ambienti e creare suggestioni con le opere esposte.

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