Dopo tanti mesi di assenza, che hanno dato luogo a varie speculazioni, Banksy torna sulla scena. E fa tappa in Ucraina, dove sono apparsi alcuni murales nell’insediamento urbano dell’Oblast di Kiev. Che di fatto lo street artist rivendica “ufficializzando” su instagram un nuovo murale nella stessa zona.
Banksy in Ucraina, c’è la conferma
“Banksy in Ucraina. Sembrerebbe proprio che l’artista britannico si sia recato nella zona di guerra per realizzare i due lavori in foto nella città di Borodjanka, Oblast di Kiev. Ancora nessuna rivendicazione, ma pochi dubbi che sia lui. Banksy riappare dopo un anno e undici mesi di silenzio che aveva alimentato varie speculazioni. È plausibile che ne spuntino fuori altri nei prossimi giorni”. Con un post sui social, Stefano Antonelli, che ha curato diverse mostre dedicate allo street artist di Bristol, aveva rilanciato due foto del fotografo Ed Ram.
Dopo poche ore è arrivata la conferma ufficiale da parte dello stesso Banksy che sul suo account instagram ha pubblicato la foto di un nuovo murale che ritrae una ragazza fare un’acrobazia tra la macerie di un palazzo distrutto dalle bombe, sempre nell’insediamento urbano dell’Oblast di Kiev. .
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Gli altri murales di Banksy in Ucraina
Anche gli scatti di Ed Ram, rilanciati in Italia da Antonelli, riprendevano due murales a Borodyanka, insediamento urbano poco lontano da Kiev. In un’altra foto si vede sempre un’altra ginnasta con il nastro e un collarino al collo
In uno dei due stencil, si vede un piccolo judoka che stende un adulto. Un probabile riferimento alla resistenza dell’Ucraina all’invasione russa ma anche allo stesso Putin che è stato sospeso da presidente onorario della federazione internazionale di Judo.
Sempre i bambini sono i protagonisti di un altro murale poco distante. Come è noto infatti, la genuina irriverenza dei fanciulli è uno dei suoi soggetti preferiti nei murales in giro per il mondo, in particolare di quelli più recenti. In un altro murale poco vicino infatti, si vedono due ragazzini che giocano con un’ altalena. Che nella realtà è un cavallo di frisia, ostacolo difensivo per impedire l’ avanzata del nemico. In questo caso è ovvio il riferimento all’infanzia rubata ai bambini ucraini da questa assurda guerra.