Burri e Balla, ma anche Hartung e Albers. Il Ponte Casa d’Aste si prepara a esitare un catalogo ricco di grandi opere nazionali e internazionali nell’appuntamento con l’arte moderna e contemporanea. A Milano il 29 e 30 novembre 2022. Esposizione 25, 26, 27 novembre 2022.
Mentre da New York le cronache preparano un 2022 da record per il mercato dell’arte, in Europa le case d’asta provano a mettersi in scia. Con le dovute proporzioni, certo. Eppure il segnale positivo, incoraggiante, arriva forte e chiaro: l’arte è un investimento intramontabile. Chissà che i collezionisti, anche dalle nostre parti, non possano sentire economicamente più solida la loro passione artistica. E riversarla in asta. L’offerta, d’altra parte, non manca.
A partire da Il Ponte, che a Milano ripropone uno dei suoi appuntamenti più attesi: l’asta di Arte moderna e contemporanea, che quest’autunno cade il 29 e 30 novembre. La selezione in catalogo vanta opere storiche di artisti nazionali e internazionali, capaci di competere per qualità con i lotti più richiesti dei relativi autori.
A partire dal nucleo inerente al primo Novecento italiano, tra cui spicca l’olio museale di Fausto Pirandello del 1939, esposto alla XXII Esposizione Internazionale di Venezia (lotto 19, stima 50- 70 mila euro). Enigmatico e metafisico il dipinto del 1960 ca. di Giorgio de Chirico intitolato I bagni misteriosi (lotto 25, stima 80-120 mila euro). Storicamente rilevanti due ritrovamenti di Ottone Rosai: entrambi eseguiti nel 1920, entrambi valutati 10-15 mila euro (lotti 11 e 18).
La forma si anima ed esplode nell’immancabile sezione dedicata al Futurismo. A partire da uno dei lotti più preziosi in assoluto di quest’asta: la grande tela di Giacomo Balla Linea di velocità + luce del 1925 (lotto 13, stima 150-200 mila euro). L’affiancano una roteante ballerina di Fortunato Depero del 1917 ca. (lotto 7, stima 30-50 mila euro) e Donna + Caffè Parigi del 1918-19 di Roberto Marcello Baldessari (lotto 10, stima 25-35 mila). Interessante anche un Bruno Munari versione futurista: Auto in corsa del 1930-1935 ca. (lotto 8, stima 30-40 mila euro).
Gli altri top lot giungono principalmente dal nucleo inerente all’Informale, sia nazionale che internazionale. Tra questi a emergere per primo è Alberto Burri con una Combustione plastica del 1961. Cratere scuro da cui erutta il più classico dei rossi dell’artista (lotto 80, stima 250- 350 mila euro). Seguono l’olio su tela del 1952 di Hans Hartung – proveniente dalla illustre Galleria Beyeler di Basilea (lotto 78, stima 150-200 mila euro) – e Jean Fautrier (lotto 81, stima 80-120 mila euro). Stima elevata anche per una grande tela di Carla Accardi del 1963, esposta alla Biennale di Venezia del 1993 (lotto 68, stima 100-150 mila euro) e un’opera di Sam Francis del 1956/1958 (lotto 77, stima 50-70 mila euro).
A rappresentare i vertici dell’arte concreta è Homage to the Square di Josef Albers del 1964 (lotto 71, stima 100-150 mila euro). Per l’arte concettuale italiana è invece una Linea di Piero Manzoni (lotto 108, stima 80-120 mila euro). Capitolo scultura eccezionalmente rappresentato da un Concetto spaziale in ceramica di Lucio Fontana del 1960-65 ca. (lotto 79, stima 50-70 mila euro) e due bronzi di Igor Mitoraj (lotto 26, stima 50-70 mila euro; lotto 39, 50-70 mila euro).